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Compagnia della carità di San Vincenzo

Compagnia della carità di San Vincenzo (1376 - 1806)

Fondo

Storia archivistica:

L’archivio della compagnia della carità è compreso nella sezione “Corpi soppressi” dell’Istituto elemosiniere cremonese, attualmente conservato presso l’Archivio di Stato di Cremona. Dopo la costruzione negli anni 1675-1678 dell’oratorio, sede della compagnia, vi fu collocato il materiale d’archivio in un mobile fabbricato appositamente. In quest’occasione il presidente, marchese Bertino Rota, desiderò “rinovar l’inventario di tutte le scritture per riporle nel novo archivio di questa veneranda compagnia”. Nel 1695 esisteva un “registro dell’archivio” della compagnia, che non ci è giunto. Probabilmente quindi l’inventario venne effettivamente redatto secondo il desiderio del Rota e venne dato al materiale un ordine, che con alcune variazioni e aggiunte successive è ancora quello attuale. In questo caso l’archivio della carità di S. Vincenzo risulterebbe, per la sua struttura, il fondo più antico dei “Corpi soppressi”.

Esistono ancora le cassette originali dell’archivio, databili anteriormente al 1722, di cui alcune presentano lacci in pelle con puntali metallici, più o meno integri.

Nel secolo XVIII l’archivio non venne più sistemato, malgrado l’ordine impartito al cancelliere nel 1779.

Esistono due tipi di carte riassuntive: quelle eseguite dopo la concentrazione e altre precedenti, che recano l’indicazione della cassetta di appartenenza.

Nel riordinamento suddetto il criterio di ripartizione del materiale non si presenta chiaro.

Politi, partendo da esso, ha distinto tre serie: DIRITTI, EREDITA’, BENI; AMMINISTRAZIONE e GOVERNO; FAMIGLIA LUPI. La prima, a sua volta, viene da Archidata suddivisa in cinque sottoserie: “Instrumenti e Processi”, Elemosine, Pagamenti e spese, Interessi diversi e Affari diversi.

Le prime quattro corrispondono alle cassette originali, mentre l’ultima è costituita da documenti miscellanei raccolti da Politi in quattro nuove cassette.

La seconda serie comprende i registri, suddivisi in quattro sottoserie.

Per quanto attiene le carte della famiglia Lupi, non si è ritenuto opportuno distinguere sottoserie, essendo il materiale ordinato, non in base alla natura degli atti, ma riferito ai diversi componenti la famiglia.

G. Politi, “Antichi…”, vol. II, pp. XCVIII – C.

Codici identificativi:

  • MIBA0034DF (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

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