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Carità di San Michele vecchio

Carità di San Michele vecchio (1268 - 1806)

Fondo

Storia archivistica:

I Reggenti della Carità decisero sin dal 1699 di registrare e depositare le scritture, onde formare un archivio, e due anni dopo incaricarono il cancelliere e tesoriere Giuseppe Remoschi di procedere al riordino delle carte; la struttura dell’ordinamento rimase invariata anche dopo la riforma giuseppina. L’archivio venne così suddiviso: rogiti membranacei, rogiti registrati o legati in volume, rogiti cartacei sciolti, processi, libri contabili, filze, misure, consegne e perizie.

Gli atti notarili allegati alle cause furono tolti dal contesto e collocati tra i rogiti cartacei sciolti.

Dopo la riforma il materiale venne chiuso in cassette cartacee. Il patrimonio documentario di S. Michele Vecchio non pare aver subito falcidie maggiori rispetto a quelle degli altri luoghi pii: una delle perdite più gravi riguarda le più antiche pergamene, risalenti al XIII – XV secolo, ora conservate nel Fondo Segreto (Diplomatico) del Comune di Cremona nell’Archivio di Stato di Cremona; per gli altri rogiti mancanti si deve ricorrere ai regesti settecenteschi. “Le carte riassuntive sono di un tipo solo, cioè quelle eseguite dopo la concentrazione: il riordino ultimato nel 1704 non ha dato luogo a proprio materiale di corredo”, “mentre ci sono giunti i regesti degli atti e dei fascicoli registrati nella platea”.

L’archivio è stato suddiviso dal Politi in tre serie: DIRITTI, EREDITA’, BENI; AMMINISTRAZIONE E GOVERNO; VARIE; composte per intero, esclusi naturalmente i registri e pochi pezzi delle VARIE costituiti dal Politi stesso, da pezzi formati durante il secolo XIX. Le prime due serie in questa inventariazione sono state ulteriormente suddivise in sottoserie. G. Politi “Antichi…”, vol. II, pp. C – CV.

Codici identificativi:

  • MIBA0034EC (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

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