Commissione scientifica per lo studio del bacino idraulico del Po e Commissione idraulica (1873 - 1891)
42 unità archivistiche di primo livello collegateSottoserie
Storia archivistica:
In seguito alle piene e ai disastri che si erano accompagnati alla rotta di Guarda Ferrarese nel 1872, il 16 febbraio 1873 venne istituita, presso il Ministero dei lavori pubblici, la Reale commissione scientifica per lo studio del bacino idraulico del Po. La presidenza venne subito affidata a Francesco Brioschi, coadiuvato da Pacifico Barilari, vice presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, dall’ing. Paolo Gallizia, in qualità di segretario, dal prof. Gustavo Bucchia, dal prof. Domenico Turazza, dall’ispettore Antonio Giuliani e dall’ing. Filippo Lanciani del Genio Civile. L’attenzione della Commissione si concentrò, inizialmente, sui problemi della livellazione del fiume e della rettifica delle mappe, al fine di fondare gli studi successivi su dati certi e affidabili. A questo scopo, si decise di procedere ad una serie di rilievi di livellazione del Po e dei suoi principali affluenti, affidando tali operazioni agli ingegneri del Genio civile, con il contributo di allievi delle scuole di applicazione. Contemporaneamente, la Commissione si preoccupava di raccogliere il materiale per un’ampia e dettagliata monografia sul Po, cercava di sfruttare le esperienze sul fiume per valutare l’applicabilità di alcune formule idrauliche e, soprattutto, studiava il problema del consolidamento degli argini e delle difese, suggerendo gli opportuni provvedimenti al Governo (come testimonia la legge del 7 luglio 1876, n. 3198, con la quale venivano stanziati, per il quadriennio 1876 – 1880, sette milioni di lire per opere di sistemazione degli argini).
Nell’Archivio Brioschi rimane un’importante testimonianza dei lavori eseguiti dalla Commissione fra il 1878 e il 1880. In quegli anni, infatti, la Commissione decise di dare avvio ad una serie di rilievi idrometrici, allo scopo di giungere ad una conoscenza precisa del fiume. Due furono le località prescelte per le esperienze: la prima nei pressi di Pieve Porto Morone, in provincia di Pavia, sotto la confluenza con il Ticino; la seconda nei pressi di Fossadalbero, in provincia di Ferrara, da dove il fiume, dopo aver raccolto le acque di tutti i suoi affluenti, si dirige verso il mare. Le operazioni vennero svolte da due squadre di ingegneri del Genio civile, aiutate da tecnici del Genio militare, con l’ausilio di aste, galleggianti e molinelli Amsler-Woltmann e Rewey. La prima serie di rilievi iniziò nell’aprile del 1878 e si protrasse con regolarità fino al mese di luglio. Dopo l’estate, però, a causa della scarsità di mezzi e di personale, le due squadre si riunirono nella sola zona di Fossadalbero per lo studio della portata del fiume nel periodo autunnale. Analoghe esperienze vennero ripetute negli anni 1879 e 1880. I risultati di tali studi furono oggetto di una relazione compilata da Brioschi nel 1881 e inviata all’Esposizione nazionale di Milano di quell’anno. La Commissione non riteneva, però, con questo d’aver esaurito il proprio compito e giunse a chiedere una proroga del proprio mandato. Essa, infatti, risulta ancora attiva nel 1887 ed impegnata nella realizzazione della monografia sul Po. Nel frattempo, il Brioschi, grazie alla propria competenza, ottenne anche la nomina a presidente della Commissione idraulica istituita presso il Ministero di agricoltura industria e commercio ed impegnata nello studio di progetti di canali d’irrigazione in Emilia, Puglia Sicilia e Sardegna.
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/fonds/70744