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Varisco Bernardino

Varisco Bernardino (1848 - 1934)

23 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Metri lineari: 5.0

Consistenza archivistica: bb. 26

Il fondo è costituito da ventisei buste che coprono un arco di tempo che dal 1848 arriva al 1934.

Storia archivistica:

Il fondo Bernardino Varisco pervenne alla Fondazione Biblioteca Morcelli – Pinacoteca Repossi poco dopo la morte del filosofo, avvenuta nel 1933, in seguito alla donazione della figlia Giulia, nominata erede – ancora in vita il padre – oltre che dei tre quarti delle sostanze, di tutti gli scritti, i libri e i documenti (1). Insieme a tremilaseicento volumi (tra cui anche i libri che facevano parte della biblioteca umanistica del padre Carlo e quelli della sorella Giulia Veronica, scrittrice di romanzi per ragazzi, oltre a una ventina di cinquecentine e un incunabolo) furono depositate le carte personali del filosofo, che mancavano di qualsiasi ordinamento, essendo raccolte in pacchi corredati solo di un elenco di consistenza sommario, compilato in anni recenti dall’allora direttore della Fondazione. Nei diciotto pacchi, le cui confezioni (carta da pacco chiusa con nastro adesivo) e segnature a pennarello con lettere dell’alfabeto denunciavano appunto operazioni recenti di suddivisione dei materiali (2), gli scritti del filosofo (3) erano mescolati senza alcun ordine apparente alle carte personali (del filosofo ma anche delle figlie, del padre e dei nipoti). Un’osservazione preliminare delle carte nel loro complesso ha messo immediatamente in luce quei segnali che indicavano come esse fossero state oggetto di due diversi interventi. Il primo è quello del produttore delle carte, che separava i documenti pertinenti ad uno stesso argomento, fosse esso di studio o di amministrazione domestica e familiare, inserendoli in buste o in cartelle a volte costituite da un semplice foglio di giornale, talvolta munite di un proprio titolo comprendente anche gli estremi cronologici relativi. Il secondo è invece quello della figlia Giulia, che raccolse, morto il padre, la serie infinita di minute da lui redatte durante la stesura delle numerose opere, nonché gli articoli comparsi sulla stampa nazionale in occasione della sua morte e i documenti relativi alla tutela dei nipoti Alliney. L’intervento della figlia, che pure irrompe in certe tenere frasi scritte sulle carpette che raccolgono i materiali (4), si concreta – oltre probabilmente ad un’attività di revisione generale dei plichi – intorno alle buste che raccolgono l’ultima opera prodotta dal filosofo, uscita postuma – Dall’uomo a Dio – e alla documentazione di amministrazione tutelare dei nipoti di cui si diceva, nonché ai materiali da lei raccolti dopo la morte del padre. A questa documentazione si aggiunge un consistente numero di lettere inviate a Bernardino Varisco da mittenti diversi che fu oggetto, nella metà degli anni Settanta del Novecento, di un intervento di riordino (5). Accanto alle carte prodotte o raccolte dal filosofo erano conservati, all’interno dei pacchi, anche documenti appartenenti alla figlia Giulia ai quali si è deciso di dare visibilità attribuendoli a una sezione propria che segue a quella del padre.

Note

1) “Voglio che tutti i miei libri, manoscritti, epistolario, medaglie e diplomi siano assegnati a mia figlia Giulia […] affinchè non vadano dispersi”, testamento di Bernardino Varisco, in FBV, unità 3, f. 6.

2) Legate probabilmente proprio alla redazione dell’elenco di consistenza di cui si diceva.

3) Che avevano perso, in gran parte dei casi, la coerenza nella successione delle carte/pagine, in origine sempre accuratamente numerate da Varisco.

4) Come quella “Ricevute per cassa pubblicazione Corriere e Messaggero per la morte del mio babbo” o quella sull’involucro che contiene la dattilografia di “Dall’uomo a Dio” dove Giulia scrive “21 febbraio 1934, 4 mesi”, in FBV, unità 25, f. 2 e unità 16.

5) Ad opera di Fausto Formenti che nella sua tesi di laurea (Ricerche sulla fase positivistica del pensiero di Bernardino Varisco 1891-1902, Università Statale di Milano, a.a. 1975-1976) ordinò per mittente, separandole in singole cartelle, millenovecentotrentadue lettere ascrivibili a centoventuno corrispondenti, trascrivendone ben quattrocentonovanta (quelle dei cinquanta corrispondenti riconosciuti di maggiore interesse). Oltre a quella disponibile in Fondazione, una copia del materiale, trascritto e fotocopiato, è conservata presso l’Istituto di Storia della filosofia dell’Università Statale di Milano. Fausto Formenti ha in seguito pubblicato le lettere di Giovanni Vailati a Bernardino Varisco (in Rivista Critica di Storia della Filosofia, n. 3, 1978); quelle di Giovanni Gentile sono state pubblicate a cura di Enzo Giammancheri (Lettere di Giovanni Gentile a Bernardino Varisco, Pedagogia e vita, n. 6, 1972), mentre Massimo Ferrari nel 1982 ha completato il lavoro, pubblicando il materiale ancora inedito (Lettere a Bernardino Varisco 1867-1931: Materiali per lo studio della cultura filosofica italiana tra ‘800 e ’900, Firenze, Pubblicazione della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Milano, La Nuova Italia, 1982).

Codici identificativi:

  • MIBA008A37 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Note alla condizione di accesso:

La Biblioteca è aperta al pubblico secondo i seguenti orari: lunedi e mercoledi dalla 8.30 alla 13.30 e il sabato dalle 13.30 alle 18.30. L’ingresso è gratuito.
[aggiornamento: ottobre 2008]

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Fonti

  • Alliney 1943 = Giulio Alliney, Bernardino Varisco, Milano, Fratelli Bocca Editori, 1943
  • Formenti 1975-1976 = Fausto Formenti, Ricerche sulla fase positivistica del pensiero di Bernardino Varisco 1891-1902, Milano, Università degli Studi di Milano, a.a. 1975-1976, tesi di laurea
  • Formenti 1975-1976 = Fausto Formenti, Ricerche sulla fase positivistica del pensiero di Bernardino Varisco 1891-1902, tesi di laurea, Università Statale di Milano, a.a. 1975-1976

Compilatori

  • Sara Cazzoli (Archivista)