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Comune di Bresso

Comune di Bresso (1860 - 1967)

4.907 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Consistenza archivistica: bb. 266

Storia archivistica:

Il primo documento relativo all’archivio del Comune di Bresso data 16 maggio 1860. Si tratta di una lettera circolare a firma del sindaco del Comune di Affori inviata “ai comuni del Mandamento IX invitandoli ad unirsi onde avere possibilmente un solo Segretario a sufficienza istruito nella legge e nella Contabilità con un conveniente onorario e così pure un solo Archivio a risparmio di spesa e pel migliore buon andamento degli affari dei Comuni interessati. Si aggiunge per un di più che il Comune di Affori avrebbe un locale opportuno per stabilire un archivio ed un Ufficio comunale per più Comuni con poca spesa di adattamento nella sua vecchia Chiesa” (1). Nell’archivio comunale non c’è traccia di risposta a questa missiva.

Successivamente in forza del Decreto regio del 24 dicembre 1868 che prevedeva la soppressione dei Comuni di Bruzzano dei due Borghi, Bresso e Dergano il Comune di Bresso fu aggregato al Comune di Affori fino al 1884.

Nel 1906 appare la prima descrizione della documentazione posseduta dal Comune di Bresso. Rispondendo ad un lettera circolare inviata dall’Archivio di Stato di Milano avente per oggetto “Inventari degli archivi delle Provincie, dei Comuni e degli Enti Morali” il sindaco Onofrio Bianchi e il segretario Zaffinetti informano nel dettaglio che l’archivio è organizzato in 19 serie, ha una consistenza di 188 Buste e 150 registri e che la documentazione copre un arco di anni che va dal 1885 al 1906, con l’eccezione dei registri di stato civile che partono dal 1866 (2).

Mentre nel 1909 sollecitato dalla Reale Prefettura di Milano, il Comune di Bresso trasmette i primi inventari, di cui non si è trovato alcuna traccia (3).

In seguito, rispondendo ad una nota del 29 marzo 1933 del Podestà di Bresso, il Prefetto di Milano informa che “ho autorizzato l’Archivista di questa Prefettura, Signor Gustavo Giupponi, a prestare l’opera sua in codesto Comune, per la sistemazione dell’archivio, nei giorni festivi e in quelli feriali, dopo il normale orario d’ufficio”. Nel corso dell’intervento viene effettuato uno scarto degli atti d’archivio, di questi è redatto un elenco in due copie datate 26 aprile 1933, e un inventario (4).

Non si ritrovano tracce di interventi in archivio fino al 1950, quando l’Amministrazione comunale, dopo ripetute sollecitazioni di Prefettura e Soprintendenza archivistica per le province lombarde, incarica la ditta Camillo Giupponi di riordinare gli atti dal 1938 al 1950, ma l’incarico viene disdettato in data 14 dicembre 1950 perché la ditta non ha ancora iniziato i lavori. Viene incaricato successivamente l’archivista Orio Comei che nel dicembre 1952 porta a termine il riordino e l’inventariazione degli atti. L’inventario inviato in Prefettura, che contiene anche gli atti precedenti al 1938, viene trovato rispondente solo per gli anni 1938-1950, mentre per il periodo precedente viene criticato in quanto “non risponde agli scopi voluti dalla legge […] Si invita pertanto a disporre che sia riveduto e corretto […] l’ordinamento di tutto il materiale archivistico anteriore al 1938, e sia conseguentemente rifatto l’inventario nelle forme prescritte”. Gli atti d’archivio antecedenti 1938 vengono riordinati da personale interno del Comune sotto la direzione del segretario comunale. Il nuovo inventario trasmesso in Prefettura e in Soprintedenza e approvato con riserva in data 9 ottobre 1953. “Detto inventario, sebbene dimostri che l’archivio è stato riordinato a serie annuali per il periodo 1898-1937, mentre avrebbe dovuto essere riordinato a gruppi per categorie, è stato approvato” (5).

Negli anni successi “l’accatastamento degli atti d’archivio in locali non idonei, i diversi traslochi e il completo spostamento degli stessi dal precedente ordinamento archivistico rendevano difficile e problematica la ricerca e la consultazione delle pratiche” per cui era necessario un intervento di riordino. La Giunta comunale incaricava in data 23 marzo 1965 Marco Villa del riordino degli atti dal 1882 al 1964 e la Prefettura di Milano incaricava Arturo Della Valle, archivista capo della Prefettura stessa per del controllo dei lavori. Il nuovo inventario, comprensivo anche degli atti della Congregazione di carità e dell’Ente comunale di assistenza, veniva inviato in Soprintendenza e da questa approvato in data 7 novembre 1966 (6).

L’attuale organizzazione dell’archivio si deve però all’intervento Ugo Stecchi che il 9 gennaio 1973 propone un preventivo per il riordino generale dell’archivio: "Formazione della sezione separata. Formazione 1. serie di atti dalle origini all’atto 1897 (ripristinando il vecchio titolario allora in vigore); formazione 2. serie di atti dal 1898 all’anno 1930 (ordinamento per gruppi di categorie e classi in ordine cronologico per anni). Formazione archivio di deposito. Formazione serie unica di atti dal 1931 ad oggi, raccolti in cartelle numerate progressivamente dal n. 1 in avanti, classificati ed inventariati nell’ordine per serie annuali. Formazione serie contabilità […]. La Giunta municipale delibera l’incarico in data 21 febbraio 1973 (7). Gli inventari venivano prodotti negli anni successivi e inviati in Soprintendenza solo nel 1987 (8).

Nel 1990 il Comune di Bresso promuoveva un progetto obiettivo che vedeva l’assunzione come dipendenti fuori ruolo di tre archivisti per due anni. “Il progetto veniva sommariamente articolato in tre fasi: 1) organizzazione e riordino dell’archivio storico e di deposito precedentemente inventariati e riordinati (1898-1976); 2) sistemazione delle carte relative all’archivio di deposito (1977-1986); 3) sistemazione e formazione dell’archivio corrente” Nel 1991 la documentazione dal 1898 al 1976 veniva trasferita nel deposito archivistico in via Roma 5, attuale sede dell’archivio comunale. La documentazione veniva ripulita e verificata la consistenza. Il riordino invece dell’archivio di deposito si rilevava “complessa e di lenta realizzazione, per la necessità di classificare ex novo ogni singolo documento al fine di organizzare la successiva formazione dei fascicoli. Il materiale da ordinare nel carteggio si trova in una moltitudine di sacchi ammassati confusamente nel vecchio archivio […] in seguito trascorsi complessivamente cinque mesi, si è appurato che i documenti esaminati rappresentavano soltanto una percentuale di tutto il materiale cartaceo da riordinare”. Si procedeva quindi ad un censimento di tutto il materiale presso gli uffici e su alcuni interventi parziali. Su richiesta del responsabile dell’Ufficio personale “è iniziato così il riordino dei concorsi e dei fascicoli del personale cessato”. Tale lavoro impiegava tutto il tempo, per cui cessavano definitivamente i lavori di riordino ed inventariazione generale degli atti dal 1977 al 1986. Due dei tre archivisti si dimettevano anche per le pessime condizioni del deposito “dove il microclima molto umido, essendo il locale privo di areazione, non permette una corretta conservazione del materiale” e l’ultimo rimasto cercava in tutti i modi di sollecitare un intervento di “risanamento degli ambienti adibiti a deposito archivistico”. Al termine del progetto obiettivo di due anni il Comune prorogava di un anno l’incarico a l’ultimo degli archivisti rimasti (9).

Da allora per molti anni l’archivio è stato del tutto abbandonato.

Nel 2003 Il Comune di Bresso ha dato inizio ai lavori di riordino ed inventariazione della propria documentazione archivistica in base ad un progetto generale di intervento redatto dalla Cooperativa CAeB e approvato dalla Soprintendenza archivistica della Lombardia (10).

Il progetto si è sostanziato:

- nel riordino ed inventariazione della documentazione comunale per gli anni 1977-1995, terminato nel dicembre del 2007.

- nel riordino ed inventariazione della documentazione storico comunale (1860-1967), della documentazione della Congregazione di carità e dell’Ente comunale di assistenza.

L’intervento sulla documentazione storica ha avuto termine nel novembre 2008 con la totale revisione del precedente strumento di corredo e con l’informatizzazione, mediante il programma Sesamo prodotto dalla Regione Lombardia, delle descrizioni inventariali secondo gli standard internazionali, nazionali e regionali e secondo le indicazioni fornite in corso d’opera dalla Soprintendenza archivistica per la Lombardia (10).

Note:

1. Cfr. Archivio storico del Comune di Bresso, sezione I, b. 1, fasc. 1.

2. Ivi, sez. II, b. 4, fasc. 2.

3. Ivi, sez. II, b. 4, fasc. 3.

4. Ivi, sez. III, b. 15, fasc. 4.

5. Ivi, sez. III, b. 67, fasc. 2.

6. Ivi, sez. III, b. 218, fasc. 15

7. Cfr. Archivio di deposito del Comune di Bresso (1968-1976), b. 717 (classe 2, fasc. 1).

8. Cfr. Archivio di deposito del Comune di Bresso (1977-1995), b. 420, fasc. 1 e 2.

9. Ivi, b. 686, fasc. 1.

10. Cfr. Lettera della Soprintendenza archivistica per la Lombardia in data 11 dicembre 2003.

Criteri di ordinamento

E’ stata del tutto rispettata la suddivisione del carteggio in tre sezioni, apportando solo alcuni spostamenti in base ad una accurata verifica degli estremi cronologici dei fascicoli.

Sono stati invece estratti alcuni atti relativi alle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, inseriti nella categoria II dell’archivio comunale e dell’Ufficio di conciliazione inseriti nella categoria VII. Parimenti sono stati estratti alcuni registri che sono andati a completare delle serie già organizzate separatamente che risultavano appunto lacunose.

In precedenza erano state estratte dal personale comunale le pratiche di costruzione edilizia conservate oggi presso l’Ufficio tecnico.

L’archivio storico comunale è quindi organizzato in tre sezioni di Carteggio e una costituita dalle Serie particolari.

- Sezione I – Atti dal 1860 al 1897

La sezione è costituita dalle unità archivistiche create dal 1860 al 1897 organizzate in base ad un titolario in vigore presso il Comune di Bresso.

- Sezione II – Atti dal 1898 al 1930

La sezione è costituita dalle unità archivistiche di procedimenti conclusi a partire dal 1898.

Organizzate in base al titolario Astengo, le unità archivistiche sono disposte per serie di categoria e classe. La disposizione dei fascicoli per annualità è avvenuta in base all’estremo inferiore della documentazione contenuta.

- Sezione III – Atti dal 1931

La sezione è costituita dalle unità archivistiche di procedimenti conclusi a partire dal 1931. Organizzate in base al titolario Astengo, le unità archivistiche sono disposte per serie annuale di categoria e classe. La disposizione dei fascicoli per annualità è avvenuta in base all’estremo superiore della documentazione contenuta.

Le Serie particolari, da tempo organizzate separatamente, non sono presenti in questo inventario e saranno oggetto di un prossimo intervento.

Al termine di questo intervento l’Archivio storico del Comune di Bresso, relativamente al carteggio, ha la seguente consistenza:

Complessi – Faldoni – Unità

Carteggio (1860-1897) – 3 – 76

Carteggio (1898-1930) – 9 – 343

Carteggio (1931-1967) – 254 – 4488

totale 294 – 4907

Criteri della descrizione archivistica

La descrizione delle unità archivistiche riguarda due tipologie fondamentali:

a) documentazione raccolta in fascicoli o buste

Per queste unità sono stati indicati i seguenti elementi:

- titolo;

- estremi cronologici;

- contenuto;

- eventuali note;

- definizione archivistica;

- classificazione;

- segnatura archivistica;

- segnatura precedente

b) registri e volumi

L’unità di base per l’inventario è costituita dal singolo registro ed è stata prevista la descrizione dei

seguenti elementi:

- titolo;

- contenuto;

- estremi cronologici;

- definizione archivistica;

- classificazione;

- segnatura archivistica;

- segnatura precedente.

Sono state redatte inoltre le schede relative al soggetto produttore, all’archivio e alle sue partizioni.

L’opera è stata completata con la redazione degli indici (nomi di persona, luoghi, istituzioni).

Per quanto riguarda la descrizione archivistica si è fatto riferimento:

- alle “Norme per la pubblicazione degli inventari” (circolare del Ministero dell’interno n. 39/1966, Direzione generale degli archivi di Stato, Ufficio studi e pubblicazioni);

- alle disposizioni impartite dalla Soprintendenza archivistica per la Lombardia;

- alle norme presenti nella “Guida operativa alla descrizione archivistica. La descrizione inventariale” a cura di Roberto Grassi, Paolo Pozzi, Maurizio Savoja, edita dalla Regione Lombardia nel 2001;

- alla più recente normativa internazionale sugli standard descrittivi, in particolare alle ISAD (G): General International Standard Archival Description e alle ISAAR (CPF): International Standard Archival Authority Record for Corporate Bodies, Persons and Families.

Per la schedatura si è utilizzato il programma Sesamo, software predisposto per l’inventariazione degli archivi storici e messo a disposizione gratuitamente dalla Regione Lombardia.

© 2008 – Cooperativa CAeB – Comune di Bresso

Archivio storico comunale, Inventario d’archivio

L’inventario è stato realizzato dalla CAeB (Cooperativa archivistica e bibliotecaria).

Progetto e direzione lavori: Paolo Pozzi.

Riordino e inventariazione: Alessandro Molteni, con la collaborazione di Riccardo Danieli.

Si autorizza la riproduzione della presente opera con il vincolo della completa citazione della fonte e il rispetto integrale del testo.

Con il contributo di Regione Lombardia.

Codici identificativi:

  • MIBA00BF11 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Compilatori

  • Paolo Pozzi (Archivista)
  • Alessandro Molteni (Archivista)
  • Riccardo Danieli (Archivista)