Eredità Angelini. (1631 giugno 25 - 1719 marzo 22)
Unità
Tipologia: unità documentaria
Segnatura definitiva: unità n. 535
Documentazione relativa alla costituzione e alla gestione dell’eredità di Bortolo q. Giovanni Angelini.
1. 1631 giugno 25 . Venezia, Bortolo q. Giovanni Angelini nomina erede di tutti i propri beni sotto forma di fidecommesso la propria anima, ordinando che gli affitti ricavabili da tali beni siano utilizzati per celebrare messe in sua memoria e disponendo che a tal fine vengano amministrati da quattro commissari da lui indicati in Giovanni Brasi, Bortolo della Croce, Marco q. Ventura Bellini, notaio e altro Marco, suo cognato, notaio: Faustus q. Johannis Doionus (cc.2).
2. 1633 settembre 25.
Rovetta, Inventario dei beni dell’eredità di Bortolo q. Giovanni Angelini stilato dai Commissari dell’eredità Angelini (cc. 3).
3. [1719 marzo 17 – ante 1719 marzo 22], supplica al vicario generale della Curia episcopale di Bergamo del curato di Fino, Carlo Antonio Carrara, procuratore dell’ultimo commissario superstite, Rinaldo q. Carlo Bellini, perchè la gestione dell’eredità Angelini sia assunta da una delle due scuole erette nella Chiesa parrocchiale di Fino (c.1).
4. 1719 marzo 22 . (Bergamo), Decreto del vicario generale con assegnazione della gestione dell’eredità Angelini alla Confraternita del Santissimo Sacramento eretta nella Chiesa parrocchiale di Fino (c. 1).
Descrizione estrinseca:
1 libello, cc. 7
Codici identificativi:
- MIUD0AA8A8 (PLAIN) [Verificato il 21/10/2013]
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/groups/****/fonds/23944/units/289076