V - Dispacci reali d'ufficio e ad istanza di parte (1569 - 1693)
Serie
Altre denominazioni:
- V, Dispacci reali d'ufficio e ad istanza di parte (O) | Annotazioni: Denominazione in GG II 932
Metri lineari: 1.0
Consistenza archivistica: regg. 13 (In GG: regg. 13)
Trascrizioni di lettere (o anche "ordini" o "cedole") reali, che − come si legge sul foglio di guardia del registro 14 − venivano "evacuate" dalle cancellerie di Stato "a' Tribunali ed altrove"; erano cioè trasmesse dagli organi centrali di governo agli uffici di competenza.
Dispacci, decreti, lettere, missive, ordini e cedole potevano essere d'ufficio o ad istanza di parte.
I decreti governativi, infatti, "o riguardano affari di parte, o affari di offizio, o misti. I primi sono quelli che si fanno sulle istanze private dei ricorrenti; i secondi sono provvidenze ultronee per regolamenti di polizia o altri riguardanti l'amministrazione della giustizia; i terzi sono quelli nei quali l'istanza della parte richiama la vigilanza del Governo a dare qualche provvidenza generale e spontanea (…)." (Uffici e tribunali p.a., b. 2, fasc. 8 [1770 ca.])
Alcuni registri della serie recano l'annotazione "Revista" sul primo foglio di guardia.
Codici identificativi:
- MIBA00245A (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013
- asmi1060050 (ASMI Anagrafe) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013
Fonti
- Uffici e tribunali p.a., b. 2, fasc. 8 [1770 ca.] = AS MI, Atti di governo, Uffici e tribunali regi parte antica, b. 2, fasc. 8, [1770 ca.]
Compilatori
- Prima redazione: Eleonora Saita (archivista) - Data intervento: 13 ottobre 1999
- Revisione: Ermis Gamba (archivista) - Data intervento: 27 marzo 2006
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/groups/****/fonds/3302