Eredità Zuria (1589 - 1741)
7 unità archivistiche di primo livello collegateSottoserie
Consistenza archivistica: Unità archivistiche 7 (comprendenti regg. 5, voll. 13, fascc. 12, atti singg. cartt. 2).
Giuseppe Zuria di Salò, di cui è moglie Angela Zane dalla Degagna, nomina erede nel 1620 il figlio Bartolomeo, sostituendogli le figlie Veronica e Laura e la sorella Francesca; se tutti i suddetti non avranno discendenti, sarà il comune di Salò unico erede con obbligo di celebrazione di messe e di opere di carità.
Premortogli il figlio Bartolomeo, il suddetto Zuria, prima di morire nel 1630, diviene erede del patrimonio della famiglia Zane; delle figlie, Veronica viene monacata e Laura va sposa a Gian Giacomo Giacomini; il fratello di questo, Giuseppe, viene incolpato dell'uccisione di Domenico Zamboni 1, commissario testamentario di Giuseppe Zuria, e bandito. Anche l'unico figlio di Gian Giacomo e Laura, egli pure di nome Giuseppe, viene riconosciuto colpevole d'omicidio e come tale, subisce la confisca dei beni, compresi quelli pervenutigli dalla madre e costituenti l'eredità Zuria; per questi beni nasce una causa, che vede coinvolti suo padre Gian Giacomo, il cugino dottor Giovan Battista Giacomini, la moglie, poi vedova, Paola Bassani, la camera fiscale di Brescia, il comune di Salò; a questo nel 1691 i rettori di Brescia, quali giudici delegati, assegnano infine l'eredità di Giuseppe Zuria.
NOTE
1 L'eredità del quale provoca una causa nella quale il comune è soccombente (v. "Eredità Zamboni", sottoserie 11.11, n. 512).
Codici identificativi:
- MIBA01B50D (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 28/05/2012
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/groups/****/fonds/36486