Cause d'estimo (1496 - 1657)
8 unità archivistiche di primo livello collegateSottoserie
Consistenza archivistica: Unità archivistiche 11 (comprendenti regg. 6, voll. 7, fasc. 6)
Buona parte della documentazione prodotta da queste cause è quella pertinente i trasporti d'estimo. Per tali trasporti, secondo norme e consuetudini generalmente in vigore nell'Italia settentrionale in antico regime, le imposte basate sull'estimo si pagano al comune di cui si è cittadini e non al comune nel territorio del quale si possiedono i beni o una parte dei beni.
L'estimo di questi viene ovviamente effettuato dagli stimatori del comune dove i beni sono situati, ma da esso viene poi trasferito al comune di cui è cittadino il proprietario dei beni, il quale pagherà appunto al proprio comune le imposte conseguenti. Siccome poi i carati, ossia la percentuale delle gravezze imposte dalla Serenissima, sono attribuiti a ciascun comune in base al suo estimo complessivo, ne discende che, diminuendo di numero i proprietari di un comune e non venendo rinnovato l'estimo, ai rimanenti tocca individualmente una quota d'imposta più o meno maggiorata, quando non succeda addirittura (e capita spesso) che si debba contribuire alle gravezze per terreni da tempo alienati. Tutto questo si verifica in misura eclatante a favore di Salò, i cui ricchi mercanti acquistano case e terreni nella Riviera e specialmente nelle quadre di Campagna e Valtenesi, ma pagano le imposte su questi beni al comune di Salò, con conseguente beneficio di tutti i soggetti d'imposta, i quali vedono diminuita la quota personale.
Non dunque per la litigiosità dei tempi, ma per reale scontro di interessi, la diuturna difesa di Salò dell'antica consuetudine dei trasporti d'estimo e l'altrettanto continuo sforzo dei comuni più espropriati di sottrarsi ad essa.
Codici identificativi:
- MIBA01B51A (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 28/05/2012
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/groups/****/fonds/36499