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Spese delle vicinie di Sant'Antonio intus et foris, Sant'Alessandro in colonna e San Leonardo, Santo Stefano, Sant'Alessandro della Croce

Spese delle vicinie di Sant'Antonio intus et foris, Sant'Alessandro in colonna e San Leonardo, Santo Stefano, Sant'Alessandro della Croce (1656 - 1806)

Sottoserie

Le vicinie sorgono sulla base della comunanza di interessi fra quanti vivono sul medesimo territorio. Nascono primariamente come istituzioni ecclesiastiche: in città si formano nuovi centri attorno alle chiese che vi sorgono, dipendenti dalla chiesa matrice. I vicini provvedono alla loro cappella e amministravano anche altri beni comuni, come la piazza antistante la chiesa, il portico, le campane. A partire da queste funzioni religiose, le vicinie vanno via via assumendo sempre più funzioni civili.

Adalberto affida loro la manutenzione delle porte presenti sul loro territorio e la costruzione di nuove e le ordina in modo che dipendano più strettamente dal suo potere di vescovo−conte che è al tempo stesso religioso e civile.

A metà del XIII secolo le vicinie si sono ormai sostituite alle vecchie istituzioni delle porte e quartieri nella esplicazione delle più importanti mansioni pubbliche, dalla formazione dell'esercito, all'elezione degli ufficiali del comune, dalla distribuzione delle imposte ai servizi assistenziali, quali il soccorso ai vecchi e agli indigenti, e di polizia, come il servizio di guardia notturna.

Per quanto riguarda le spese esse vengono regolate dagli statuti: tra le entrate figurava la locazione della piazza davanti alla chiesa e del portico sotto cui si radunano i vicini.

Probabilmente cominciando dal "fono", il comune va imponendo via via sempre nuove tasse, come il dazio sulla vendita del vino al minuto, la gabella del sale, il dazio del sale morto, ecc.. Si aggiungono poi le spese per la costruzione di ponti, canali, strade, ecc., fatto che comportò una attenzione puntigliosa alla definizione dei confini delle vicinie. A questo proposito, la prima enumerazione delle vicinie risale agli atti di pace fra Brescia e Bergamo del 1251; le diciassette vicinie cittadine sono: San Matteo, Sant'Alessandro in Colonna, Sant'Agata, Sant'Alessandro della Croce, San Lorenzo, Santo Stefano, San Giovanni Evangelista, San Salvatore, San Michele dell'Arco, Canale, San Michele del Pozzo, San Giacomo della Porta, San Pancrazio, Sant' Andrea, Antescolis, San Cassiano, Santa Eufemia.

Con lo statuto del 1263 diventano ventidue: quella di Santa Grata Intervites si stacca da quella di Canale, quella di Santa Agata si è divisa nelle due di Santa Agata e Arena; quella di Sant'Alessandro della Croce nelle tre di Sant'Alessandro, San Giovanni dell'Ospitale e Sant'Antonio; quella di Sant' Alessandro in Colonna nelle due di Sant'Alessandro e San Leonardo.

Le quattro filze di cui è costituita questa sottoserie riguardano le vicinie di Santo Stefano, Sant'Alessandro della Croce in Pignolo, Sant'Antonio intus et foris.

Codici identificativi:

  • MIBA002FA1 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013