Calmieri dei cereali (1601 - 1803)
Sottoserie
La serie è formata da 167 filze che coprono, con continuità, i secc. XVII e XVIII. A fronte, tuttavia, di tale continuità sta la relativa povertà di informazioni traibili dai documenti; ci si trova, infatti, in presenza di semplici rilevazioni dei prezzi di cereali e farine venduti ai mercati di Bergamo e Romano di Lombardia. In base a tali rilevazioni veniva calcolato il "calmerio": "(…) Raccolti i prezzi delle biade ogni lunedì di cadauna settimana, sino il mercredì seguente caso che il lunedì sii festivo, si pigliano li prezzi, escluso il maggiore di questi, che vengono ridotti ad una somma quale si riparte in tre ed il terzo della somma ripartita è il prezzo sopra il quale si fa il calmerio"(1).
E' da segnalare, inoltre, la particolarità per cui tale operazione non va a incidere sul prezzo del pane ma sul suo peso, che segue, quindi, l'andamento dei prezzi dei cereali.
Le rilevazioni dei prezzi del mercato di Romano di Lombardia vengono spedite dal cancelliere del comune ai giudici delle vettovaglie di Bergamo.
E' un ragionato del comune, eletto dai giudici delle vettovaglie, che opera effettivamente il conteggio del calmiere, tenuto conto dei suggerimenti delle arti dei "farinari" e dei "prestinari"(2).
Nonostante da statuti, proclami e dalla documentazione prodotta dall'ufficio delle vettovaglie si abbia notizia dell'attività calmieratrice dei giudici delle vettovaglie anche riguardo ad altri generi, come carni e olio, non si hanno, però, nella documentazione che forma la serie, notizie a riguardo.
1 Cfr. unità 4658, pratica 17
2 Cfr. introduzione alla serie "Giudici delle vettovaglie, strade e incanti"
Codici identificativi:
- MIBA002FAC (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/groups/****/fonds/5470