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Vettovaglie (giudice delle vettovaglie)

Vettovaglie (giudice delle vettovaglie) (1478 - 1802)

3 unità archivistiche di primo livello collegate

Serie

Nel periodo comunale (1207) si ha notizia di un ufficio delle biade al quale sono preposti due ufficiali con il compito di imporre la tassa sui grani e di vigilare che gli stessi non escano dal comune. Del giudice delle vettovaglie si ha una prima menzione nel 1256. Solo nel 1364 vi sono disposizioni per l'ufficio delle vettovaglie: esso è composto da un giudice, alle dipendenze del quale ci sono dieci ufficiali, sei per la città e quattro per il contado; dipende dal tribunale di provvisione ed è un esecutore dei suoi ordini. Negli statuti del 1396 un intero libro è dedicato alla normativa sulla materia, compresi i poteri del giudice. Questo viene nominato dal duca ed ha carica semestrale durante il periodo visconteo, biennale a cominciare dalla repubblica Ambrosiana; la sua giurisdizione si estende dalla città a tutto il contado; il suo salario viene corrisposto dal tesoriere del comune con i proventi delle condanne.

Gli ufficiali vengono nominati dal vicario e dai dodici di provvisione; inizialmente la carica è semestrale. Nel 1396 il loro numero è di sei, uno per porta; chi di loro commette baratterie deve essere allontanato e non può più ricoprire alcun ufficio del comune.

Nel 1413 il vicario e i dodici, d'accordo col giudice, devono eleggere diciotto cittadini, tre per porta, dai quali vengono scelti sei ufficiali, uno per porta, con carica mensile rieleggibili dopo tre anni. I notai dell'ufficio sono inizialmente quattro, vengono poi ridotti a due e uno; sono di nomina ducale e devono redigere e registrare tutti gli atti e i processi fatti dal giudice e dagli ufficiali.

Compito principale del giudice e degli ufficiali è vigilare sulla qualità, sul peso e sul prezzo delle merci. Per i generi di prima necessità, il giudice deve fissare dei calmieri unitamente all'ufficio di provvisione; con questo deve inoltre prendere i provvedimenti necessari per assicurare alla città un adeguato approvvigionamento; a questo fine giudice e tribunale si radunano tutti i sabati nella camera del Broletto. Il preposto all'ufficio è giudice ordinario e può pronunciare sentenze nelle cause di sua competenza, per sanzioni più elevate deve sentire invece il parere di un sapiente. La sua funzione è sia preventiva, mediante la creazione di scorte alimentari, tramite ordinanze, calmieri e gride che favoriscano l'introduzione di viveri in città, sia repressiva, con l'imposizione di divieti mediante gride e ordinanze.

Il giudice è autore delle gride, deve però sentire l'autorità superiore prima di pubblicarle.

Nel 1786 l'ufficio di giudice delle vettovaglie, come organo giudiziario, viene abolito; permane invece nei compiti amministrativi col nome di delegato delle vettovaglie, diventando componente dell'amministrazione provinciale.

L'archivio dell'ufficio delle vettovaglie non ci è pervenuto. La sottoserie delle vettovaglie assieme a quella delle strade e della sanità chiude la sezione dicasteri dell'archivio civico e doveva far parte di quella che era chiamata da Gentile Pagani(1) il riparto degli uffici vari, sia governativi, sia provinciali e comunali, che interessavano anche altre amministrazioni quali il culto, le finanze, ecc.

La sottoserie delle vettovaglie è composta da tre buste le cui carte riguardano il personale dell'ufficio (ispettori − commissari − misuratori − conduttori di vettovaglie) e soprattutto gli ufficiali delle cobbie(2). I documenti sono costituiti da nomine, ordini, elenchi di ufficiali, gride, decreti, suppliche, processi, memoriali.

1. Cfr. G. Pagani, "L'archivio civico …", cit., p. 35.

2. Probabilmente dal latino "accoblatio", trattasi di ufficiali che operavano in coppia.

Codici identificativi:

  • MIBA0035A9 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013