Patronato provinciale per gli orfani di guerra di Bergamo ( 1916 - [1969] )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente di assistenza e beneficenza

Profilo storico / Biografia

Con decreto 7 novembre 1916, n. 372 il prefetto di Bergamo, valendosi della facoltà accordatagli dal decreto luogotenenziale 25 luglio 1915, n. 1142, concede capacità giuridica ad un Patronato costituitosi nella provincia di Bergamo col nome di Patronato provinciale per gli orfani di guerra.
Il Patronato viene inizialmente aggregato all’Istituto provinciale di assistenze sociali, creato dall’Amministrazione provinciale per supplire ai sempre più numerosi bisogni delle classi povere (assistenza militare, assicurazioni sociali, assistenza all’infanzia ecc.), e resta alle sue dipendenze fino al 1927, anno in cui l’Istituto viene sciolto. Sede del Patronato è il palazzo della Provincia.
A norma dello statuto, approvato con decreto prefettizio 8 giugno 1917, n. 475:
- il Patronato si propone di collaborare con il Comitato provinciale per gli orfani di guerra, istituito a norma della legge 18 luglio 1917, n. 1143 con la quale lo Stato assumeva la protezione e l’assistenza degli orfani della guerra in corso;
- è diviso in tre sezioni, ognuna delle quali ha assegnazioni particolari e bilancio speciale: la prima si occupa di tutti gli orfani di guerra senza distinzione; la seconda, emanazione dell’Opera nazionale per i figli dei contadini morti in guerra, si propone particolarmente i fini di quell’Opera; la terza è emanazione dell’Opera nazionale per l’assistenza civile e religiosa agli orfani di guerra e ne segue le direttive generali.
- è composto di soci, distinti in ordinari, oblatori e benefattori a seconda dell’ammontare del contributo versato;
- è retto da un Consiglio di amministrazione composto da dodici membri, dei quali quattro eletti dall’Amministrazione provinciale, uno dal prefetto, uno da vescovo della Diocesi di Bergamo, uno dall’Istituto di assistenze sociali, cinque dall’Assemblea annuale dei soci;
- il Consiglio nomina al proprio interno un presidente, un vice presidente e un segretario che formano la Commissione esecutiva.
- l’Assemblea dei soci è convocata annualmente dal Consiglio per il rendiconto morale, l’approvazione dei bilanci preventivo e consuntivo, per la nomina dei consiglieri e di tre sindaci;
- allo scioglimento del Patronato ogni sua attività dovrà passare all’Istituto di assistenze sociali – o, in sua mancanza, all’Amministrazione provinciale – perchè sia destinata a fini analoghi a quelli del Patronato.
Dal Patronato provinciale emanano poi i Patronati mandamentali, tramite i quali esso provvede a distribuire periodicamente i sussidi in denaro e i pacchi vestiario destinati agli orfani di guerra della Provincia.
Nell’ottobre del 1923 il presidente della Commissione straordinaria per l’amministrazione della provincia chiama a far parte del Patronato il sacerdote Giovanni Antonietti, curato di Chiuduno, dove nel 1919 aveva fondato una delle prime sezioni dell’Associazione nazionale combattenti.
In seduta 24 gennaio 1924 Antonietti viene poi nominato presidente del Patronato.
L’attività di Antonietti mira principalmente ad ampliare l’attività di assistenza sanitaria – che si esplicava per lo più attraverso le cure temporanee offerte dalle colonie climatiche estive – e assistenza scolastica agli orfani. Osservando poi, tramite uno studio compiuto dal Dispensario antitubercolare di Bergamo, come la tubercolosi costituisse un diffuso pericolo per gli orfani abbandonati, Antonietti progetta l’istituzione di un ricovero permanente per gli orfani bisognosi di cure e di particolare assistenza. Nasce così la Casa dell’orfano di Ponte Selva che inizia la propria attività nel giugno del 1925.
Quando, a norma della legge 26 luglio 1929, n. 1397 istitutiva dell’Opera nazionale orfani di guerra (ONOG), si costituisce anche a Bergamo un Comitato provinciale ONOG, questo assume su di sé le funzioni del Patronato che resta ad esso subordinato e che mantiene in carico soltanto l’attività di ente amministratore della Casa dell’orfano, istituto non ancora dotato di personalità giuridica. I rapporti tra Patronato e Comitato provinciale sono regolati a norma della legge 1397/29 e dal successivo regolamento attuativo approvato con regio decreto 13 novembre 1930, n. 1642.
Dal 1929 in poi si crea così una sorta di identità istituzionale tra Patronato provinciale e Casa dell’orfano. Con decreto prefettizio 21 maggio 1930 Giovanni Antonietti viene nominato commissario straordinario per l’amministrazione del Patronato provinciale e della Casa dell’orfano, con incarico della sua temporanea amministrazione e di promuoverne le opportune modifiche statutarie.
La situazione rimane immutata fino a quando, con decreto 3 luglio 1958, n. 2343, il prefetto di Bergamo costituisce una nuova commissione straordinaria con il compito di amministrare la Casa dell’orfano e promuoverne il definitivo assetto giuridico. La commissione straordinaria delibera la trasformazione della Casa dell’orfano in Istituto pubblica di assistenza e beneficenza (atto 8 giugno 1968, n. 20013 del notaio Gian Mario Grazioli di Bergamo) e ne appronta un nuovo statuto. Con d.p.r. 18 aprile 1969, n. 130, la Casa dell’orfano viene eretta in ente morale e il Patronato perde di fatto la sua ragione d’essere.

Complessi archivistici

Fonti

  • Patronato provinciale orfani di guerra di Bergamo, Statuto 1917 = Statuto del Patronato provinciale bergamasco per gli orfani di guerra, 1917
  • legge 1397/1929 = Vittorio Emanuele III re d'Italia, Legge 26 luglio 1929, n. 1397, Istitutione dell'Opera nazionale per gli orfani di guerra, 26 luglio 1929

Compilatori

  • Prima redazione: Laura Soggetti (archivista) - Data intervento: 30 settembre 2016
  • Revisione: Sergio Primo Del Bello (archivista) - Data intervento: 31 ottobre 2016