Club Alpino Italiano - CAI. Sezione di Lecco Riccardo Cassin ( 1874 maggio 22 - )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente di cultura, ricreativo, sportivo, turistico

Altre denominazioni: Club Alpino Italiano - CAI. Sezione di Lecco [Denominazione precedente all'intitolazione a Cassin, risalente al 2009]

Condizione: privato

Sede: Lecco

Collegamenti

Profilo storico / Biografia

La costituzione ufficiale della sezione di Lecco del Club Alpino Italiano avvenne il 22 maggio 1874, con elezione alla presidenza di Antonio Stoppani, sacerdote e patriota, scienziato, letterato, appassionato amante della montagna. Stoppani, già presidente del CAI di Milano, declinò l’incarico che passò a Giovanni Pozzi, medico e alpinista.
Mario Cermenati diresse la Sezione dal 1890 al 1924. Discepolo di Stoppani come naturalista e geologo, docente universitario e uomo politico, Cermenati tradusse la sua passione per la montagna in un’intensa attività a favore del CAI Lecco. Durante la sua presidenza la Sezione registrò un incremento significativo degli iscritti e delle attività sezionali. Le escursioni pionieristiche sulle montagne di casa si intensificarono e successivamente, con Giuseppe Ongania, fu avviata l’esplorazione alpinistica delle vicine e più alte montagne della Valtellina, con sconfinamenti nelle Alpi occidentali. Si costruirono inoltre due rifugi, la Capanna Stoppani al Resegone e la Lecco ai Piani di Bobbio (tuttora di proprietà della sezione). Si avviarono in questi anni le attività che avrebbero sempre accompagnato la vita del CAI Lecco, come le gite sociali, le prime escursioni con gli sci e le “carovane scolastiche” per portare in montagna i ragazzi.
Dopo la battuta di arresto dovuta allo scoppio della prima guerra mondiale, alla crisi del dopoguerra e alla morte di Cermenati avvenuta nel 1924, le attività sezionali ripresero vigore all’inizio degli anni Trenta, caratterizzati dall’affermazione dell’arrampicata di alta difficoltà, il “sesto grado”, con la risoluzione degli “ultimi problemi delle Alpi”. Terreno di gioco furono dapprima le guglie e i torrioni della Grignetta, poi alcune fra le cime più importanti delle Alpi. Protagoniste di quegli anni furono le cordate composte da Riccardo Cassin, Vittorio Ratti, Ugo Tizzoni, Ginetto Esposito, Mario Dell’Oro, Gigi Vitali, Luigi Pozzi, Angelo Longoni e altri forti scalatori. Questi realizzarono ascensioni destinate a proiettare l’alpinismo lecchese ai vertici del panorama europeo.
Memorabile l’incontro in Grignetta nel 1933 dei rocciatori di Lecco con Emilio Comici e Mary Varale. Le loro abilità furono riconosciute e si tenne una lezione sulle nuove tecniche. Si aprì così la strada verso le pareti dolomitiche. Nel 1932, anche a seguito del grande incremento di frequentatori della montagna, nacque la prima squadra di soccorso alpino.
Le vicende citate si collocano nel panorama politico dell’avvento del Fascismo. Nel 1938 il CAI Lecco cambiò la sua denominazione in Centro Alpinistico Italiano e fu affiliato al CONI, mentre la SEL dovette confluire nel CAI. Nel 1940 ebbe inizio la seconda guerra mondiale e nel 1943 i combattimenti raggiunsero le nostre montagne. La battaglia d’Erna, che vide l’opposizione con le armi alle truppe nazifasciste, la distruzione dei due rifugi del CAI Lecco e i rastrellamenti sui monti della Valsassina. Nell’ultima parte della guerra i rocciatori lecchesi, guidati da Riccardo Cassin, diedero il loro contributo alla lotta di liberazione. Negli scontri del 25 aprile, tra i molti, caddero Vittorio Ratti e Giovanni Giudici (Farfallino).
Nel 1946, due importanti segnali di ripresa: un raduno alpinistico nazionale in Grignetta e la nascita del Gruppo Ragni che nel 1948 avviò a Lecco una Scuola di Alpinismo che divenne rapidamente “nazionale”. Intanto comparivano sulla scena delle Grigne nuove figure di forti e ambiziosi scalatori, come Carlo Mauri, Luigi Castagna, il monzese Walter Bonatti e, un po’ più tardi, Casimiro Ferrari. I tempi erano maturi per la lunga stagione delle spedizioni extraeuropee, che a partire dalla fine degli anni Cinquanta, porteranno gli alpinisti lecchesi sulle montagne più importanti del mondo.
Nel 1965 si svolse il primo Corso di Alpinismo giovanile. La Scuola Nazionale di Scialpinismo nacque nel 1969. Nel 1978 entrò a far parte della sezione il Gruppo Speleologico Lecchese che nel 1988 organizzò il primo pioneristico Corso nazionale di Speleologia subacquea. Le attività del Gruppo Sci di Fondo Escursionismo iniziarono nel 1983. Nel 1990 nacque il Gruppo Età d’oro che raggruppa i Seniores. Più recentemente sono state introdotte attività di Montagnaterapia e si sta affacciando il cicloescursionismo.
Questa sequenza di date dà ragione solo in parte della complessità e della ricchezza di una sezione che si è via via adeguata ai tempi aggiungendo nuove proposte sia nel campo delle attività in montagna che in ambito culturale, come la Rassegna annuale Monti Sorgenti, nata nel 2012, o il progetto interreg Italia – Svizzera 2010-2013, dedicato ad Antonio Stoppani. Il notiziario sezionale nel 2011 ha cambiato veste editoriale, assumendo il formato “rivista” e dando sempre più spazio ad approfondimenti riguardanti la storia, l’ambiente e la natura.
Lo spazio espositivo CAI, nato da un’idea dei primi anni Novanta come Museo della Montagna, ospita una collezione di cimeli sulla storia dell’alpinismo lecchese nell’ambito dell’Osservatorio alpinistico del polo museale “Palazzo delle paure”. L’archivio sezionale e la Biblioteca, in fase di inventariazione e riordino, si preparano a diventare a loro volta centri di aggregazione e propulsori di attività culturali. Tutto questo con un occhio di riguardo alle ineludibili problematiche ambientali, che non sono una scoperta di oggi, ma la ripresa di uno dei temi fondanti sui quali era nato il Club Alpino Italiano e alle proposte che provengono dalle nuove generazioni, da nuovi modi di percepire e vivere la montagna e il nostro rapporto con essa.

Complessi archivistici

Compilatori

  • Prima redazione: Chiara Tavasci - Data intervento: 22 marzo 2023
  • Revisione: Adriana Baruffini (presidente CAI Lecco) - Data intervento: 22 marzo 2023
  • Rielaborazione: Marco Lanzini (archivista) - Data intervento: 14 febbraio 2024