Monti di Soccorso

I monti di soccorso, storicamente distinti in monti granatici (o frumentari) e monti nummari, sorsero in periodi diversi rispettivamente nel corso del dominio spagnolo e piemontese dell’Isola.
I primi, i monti frumentari, furono ufficialmente istituiti nel Parlamento del 1623-1624, presieduto dal viceré Vives de Canyamàs, in cui si decretò la nascita di un monte granatico in ogni comune del Regno di Sardegna, sottoposto alla vigilanza di un censore. Lo scopo era quello di immagazzinare le sementi e distribuirle ai contadini poveri, per poter, di conseguenza, sottrarli ai prestiti d’usura, aumentare il reddito agrario e scongiurare le carestie. In periodo sabaudo, con pregone del 4 settembre 1767, il viceré conte des Hayes cercò di riformare l’istituto nel senso dell’uniformità: costituì per l’amministrazione una Giunta generale presieduta dallo stesso viceré, composta dal Reggente la Reale Cancelleria, dalle prime tre voci degli Stamenti, dall’Intendente generale, da tre alti ecclesiastici e dal segretario, chiamato dal 1770 Censore generale. In tale anno fu promosso a quest’ultima carica lo storico ed economista Giuseppe Cossu. La Giunta generale, con sede a Cagliari, era il massimo organo dell’amministrazione montuaria. Esaminava gli stati delle Giunte diocesane sui rispettivi Monti frumentari del Regno che, a loro volta, vegliavano sulle amministrazioni locali, una per ogni comune.
I monti nummari furono, invece, istituiti nel 1780. Il compito principale di questi era fornire ai contadini bisognosi piccoli prestiti in denaro con un tasso d’interesse molto basso, dell’1,5% , per l’acquisto di mezzi legati alla produzione agricola, quali attrezzi o bestiame da lavoro.
I Monti andarono decadendo nel corso dell’Ottocento, sopravvivendo a stento sino al 1851, quando, con la legge n.1179 del 15 maggio, vennero abolite le giunte e soppresso il censorato generale, divenendo organi dei Comuni e decretandone, in tal modo, la progressiva estinzione. Ai primi del Novecento, per volontà del ministro Cocco Ortu, la legislazione speciale per la Sardegna convertì i Monti nummari in istituti di credito agrario. Successivamente nel 1924 furono trasformati in Casse comunali di credito agrario e, con la legge del 1927, accorparono per fusione tutti gli altri enti locali a fine creditizio. Il coordinamento e l’integrazione dell’attività locale fu svolto dall’Icas (Istituto di credito agrario per la Sardegna) nato sempre nel 1927, dalla fusione delle Casse provinciali di credito agrario di Cagliari e Sassari (già casse ademprivili). Quando l’Icas, ai sensi della legge 11.04.1953, n.298, fu fuso nel Banco di Sardegna, questo ebbe in dote la rete capillare delle casse comunali di credito agrario e ciò che restava del patrimonio dei monti granatici.