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Beneficenza

Beneficenza (1814 - 1937)

123 unità archivistiche di primo livello collegate

Serie

Consistenza archivistica: fascc. 101, regg. 10, 8 quaderni e 1 unità documentaria

Il titolo beneficenza raccoglie in centotredici unità (94 fascicoli annuali, 10 registri, 8 quaderni e 1 unità documentaria) la documentazione che descrive minutamente la pratica assistenziale svolta senza soluzione di continuità durante gli anni che dal 1814 arrivano fino al 1937. L'ampiezza di questo arco cronologico consente oggi di osservare come nel tempo, l'attività condotta dagli enti preposti alla beneficenza si sia evoluta di pari passo col modificarsi delle necessità e dei bisogni degli strati sociali cui era diretta. Sono qui dunque riuniti, per lo più all'interno di fascicoli annuali originali intitolati "Dispense", gli elenchi delle famiglie dei quattro borghi che formavano il paese più i fienili per l'ottenimento della dispensa di panno, pane e frumento. A disporre la dispensa di 1000 braccia di panno ai poveri era stato Francesco Bonacina, con testamento 16 luglio 1631; il pane si distribuiva invece in forza del legato Paolo Oneda una volta all'anno, il giorno della Vigilia di Natale. Gli elenchi di cui si diceva recano l'indicazione di numero dei componenti la famiglia, età dei figli, classe di appartenenza e quantità di beni somministrati. Di grande interesse é anche tutta quella documentazione relativa alla fornitura dei beni oggetto delle dispense, dai preventivi per il panno presentati da ditte diverse a quelli per il pane prodotto dai locali prestinai. In merito al panno, interessante é anche la corrispondenza con l'Imperial regia delegazione provinciale che spesso richiama la Congregazione al rispetto delle regole sulle assegnazioni delle forniture, anche di quelle che prevedono che l'approvvigionamento sia fatto presso la Casa d'Industria di Brescia. Qualità e prezzo del panno erano evidentemente più vantaggiosi rivolgendosi a rivenditori privati: ecco allora la Congregazione che risponde che la Casa d'Industria non ha sufficiente materiale e si rivolge alla ditta Fermo e Cristoforo Crotti di Gandino. Un'ulteriore dispensa era quella dei medicinali a domicilio, somministrati dai farmacisti del luogo in forza di un contratto rinnovabile di anno in anno ed a prezzi ridotti. Lo statuto del 1878 specifica come, per essere ammessi alle gratuite sovvenzioni di medicinali, occorresse che l'ammalato fosse oriundo del luogo o per lo meno vi avesse legale domicilio, oppure fosse iscritto all'elenco dei poveri. L'ente provvedeva anche al trasporto degli infermi all'Ospedale di Brescia.
Cinque unità contengono istanze, deliberazioni e mandati di pagamento dei sussidi baliatici, nonché gli elenchi dei sussidiati per gli anni dal 1875 al 1885 e dal 1909 al 1928. Tali sussidi non potevano eccedere i 10 mesi di durata e per ottenerli i petenti dovevano presentare documenti attestanti da un lato lo stato di assoluta impossibilità della madre ad allattare e dall'altro lo stato miserabile della famiglia del bambino. Con la fine dell'Ottocento inizia (precisamente nel 1893) ad essere testimoniato l'interesse per l'infanzia abbandonata: ecco allora gli elenchi degli esposti licenziati dall'orfanotrofio e di quelli ammessi alla pubblica assistenza, gli elenchi degli orfani di guerra, la corrispondenza con l'Opera Nazionale Maternità e Infanzia per il ricovero di minori bisognosi presso istituti specifici. Da ricordare infine, per completare il quadro sulla documentazione prodotta dall'ente nell'espletamento della sua attività assistenziale, quella relativa ai conferimenti dotali alle zittelle maritande la cui condotta fosse "incensurabile" dei legati Domenico Scarella (29 aprile 1633) e Francesco Ascani (20 febbraio 1693), qui presente solo in un'unità (1).

Note
(1) La documentazione relativa alle doti é conservata nella serie "Legati".

Codici identificativi:

  • MIBA008AEA (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013