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Repertori

Repertori (1754)

4 unità archivistiche di primo livello collegate

Serie

Consistenza archivistica: Volumi 4

La serie è costituita dall'"indice storico, cronologico, alfabetico delle scritture appartenenti alle raggioni della spettabile comunità di Leno" rappresentato dagli Annali e dall'"indice alfabetico degli istromenti, processi giudiziari e delle scritture extragiudiziarie" redatti dal notaio Angelo Maria Franchi in quattro volumi (1).
Il 5 marzo del 1738 il notaio Angelo Maria Franchi riceve dai sindici e reggenti del comune di Leno l'incarico formale di "formare esatto e diligente Archivio delle scritture tutte, e libri della spettabile comunità". Per tale lavoro al Franchi è corrisposto un compenso in più rate, di cui due terzi in denaro e un terzo in natura comprendenti biade, vino e legne (2).
Il lavoro di inventariazione inizia nel 1740 e viene ultimato nel 1754 anno di redazione dell'Annale e dell'Indice.
Il primo volume è dedicato agli Annali ovvero agli atti pubblici e istrumenti, testimonianti privilegi, beni e diritti del comune.
Esso si apre con una nota rivolta "Al lettore" in cui il Franchi spiega la ragione del nascere delle scritture e degli Archivi in generale.
Le prime perché nessuno possa "mettere in dubio delle cose operate la verità e certezza" e i secondi per ovviare alla "confusione e disordine" maturatisi nel tempo per la grande mole di documenti prodotti (3).
Di seguito, è spiegata la metodologia di lavoro adottata: "…ho procurato di distinguere, separare et ordinare le scritture…" in modo che si potessero "rilevare e distinguere le raggioni tutte al detto Comune appartenenti e di rinvenire agevolmente delle raggioni stesse li documenti…".
A seguito degli Annali, come dichiara lo stesso Franchi, contenute negli altri tre volumi, vi sono "le scritture medeme assieme con altre giudiziarie et extragiudiziarie, distinte e divise in varie rubriche loro convenienti, descritte e registrate e con il mezzo di un indice alfabetico esposte…".
Nelle prime pagine del volume degli Annali, il Franchi traccia anche una nota geografica e storica del comune di Leno, dalla nascita della abbazia benedettina fino agli anni in cui si trova ad operare (4).
Gli Annali contengono, come si è detto, i regesti degli atti pubblici e privati di pertinenza comunale dal 1224 al 1758 suddivisi il 6 filze.
Le prime 5 filze, denominate I, II, III, IV, V, contenenti atti di natura privata, sono disposte in ordine cronologico; la sesta, denominata filza A, contenente atti pubblici come ducali e privilegi, si trova nell'annale frammista alle altre.
Gli atti di una settima filza, denominata filza croce, contenente "istrumenti estranei" alla attività comunale, sono invece registrati negli altri tre volumi dell'indice.
Il II volume si apre con il "documento al lettore" ovvero con le istruzioni dettagliate per rendere più agevole l'uso del repertorio e il reperimento delle scritture contenute nell'archivio (5).
E' in queste pagine che emergono la scrupolosità e la professionalità del nostro archivista e si delinea con precisione il carattere enciclopedico dell'intera opera.
Il Franchi, infatti, mette a punto un titolario con la peculiarità del soggettario di una grande raccolta documentaria. In esso troviamo termini che indicano toponimi e nomi propri di beni immobili; i nomi dei contratti come compre, permute, affittanze, investiture, liberazioni, sentenze, ecc.; degli atti pubblici come proclami, privilegi, decreti, di uffici, istituzioni e cariche come camera ducale, senato, rettori; e termini atti ad individuare un soggetto generico come abate, acque, altare, conti, edifizij, curazioni, fieni e biade, inventari, luoghi pii diversi, note, polizze di beni, ricevute, mulini, strade, seriole, ecc.
I tre volumi, II, III, IV, procedono in ordine alfabetico; essi aprono con una tavola generale nella quale accanto ad ogni "rubrica" il lettore trova il rimando alla pagina. Ciascuna lettera alfabetica poi, nelle pagine ad essa dedicate, esordisce con tutti i cognomi riferibili a persone o famiglie, e continua di seguito con le diverse voci individuate per quella lettera.
In corrispondenza di ogni soggetto si trovano brevi regesti desunti dalle scritture che, di volta in volta, possono essere contratti, processi, atti pubblici, o semplici scritture; a seguito dei regesti si trova la segnatura archivistica, numero di filza o mazzo o entrambi, che nel nostro caso corrisponde anche alla esatta collocazione degli atti nell'archivio.
Nella nota introduttiva il Franchi scrive che per la ricerca di un istrumento di cui si conosca soltanto la data, ricorrendo agli annali, si conoscerà facilmente il suo contenuto e la sua collocazione all'interno dei mazzi o delle filze.
Se invece non si conosce la data del documento, utilizzando per esempio il nome della persona nominata, si troverà alla lettera corrispondente del cognome, la segnalazione sintetica dell'atto e la sua esatta posizione nell'archivio.
Se, infine, si volessero reperire istrumenti o documenti riferentisi ad un determinato argomento, questi si troveranno segnalati e corredati della propria segnatura archivistica alla pagina corrispondente al titolo più pertinente.
Il Franchi dichiara, inoltre, che le liti si trovano poste sotto il nome della persona contro la quale è seguita l'azione, che le scritture riguardanti i beni del comune come terre, case, acque, mulini si trovano registrate alla lettera corrispondente al nome esatto del bene.
Istrumenti e scritture che durante il riordino sono parsi totalmente estranei all'attività del comune sono stati comunque descritti come tutti gli altri documenti: si trovano così nei volumi i "beni estranei", le "compre estranee", i "testamenti estranei", che costituiscono in parte la filza croce.
Nel III volume, in corrispondenza alla lettera I, si trova l'"inventario generale" dei 41 mazzi (6). Di ciascuno sono indicati in ordine progressivo il titolo, dato dal Franchi, che si riscontra poi sulla coperta dei fascicoli. L'unico mazzo non registrato nell'inventario, per dimenticanza, è il n. 40.
I quattro volumi pur essendo in buono stato di conservazione presentano tuttavia danni ai piatti della legatura.
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Note
1 A. M. Franchi riordinò anche gli archivi dei comuni di Bagnolo Mella, Ghedi, Pavone del Mella, l'archivio del Monastero di S. Chara vecchia e dell'Ospedale maggiore di Brescia. Cfr. anche F. Spoti, "Documenti", cit., pp. XVIIXXXI e "Enciclopedia bresciana" a cura di A. Fappani, cit., vol. IV alla voce Franchi A. M.
2 La convenzione si trova collocata in un fascicolo dei mazzi non inventariati e successivi al riordino settecentesco.
3 Cfr. "Indice delle scritture", a cura di A. M. Franchi, cit., vol I, pp. 3−4.
4 Cfr. "Indice delle scritture", a cura di A. M. Franchi, cit., vol I, pp. 7−19.
5 Cfr. "Indice delle scritture", a cura di A. M. Franchi, cit., vol II, pp. 5−7.
6 Cfr. "Indice delle scritture", a cura di A. M. Franchi, cit., vol III, pp. 1−163.

Codici identificativi:

  • MIBA002E7E (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Compilatori

  • Revisione: Giuseppina Caldera (Archivista) - Data intervento: 05 gennaio 2017