Congregazione di carità di Luino ( 1806 - 1937 )
Tipologia: Ente
Sede: Luino, Brezzo di Bedero, Germignaga, Voldomino
Profilo storico / Biografia
Cenni di storia amministrativa della Congregazione di carità di Luino
Le esigue e frammentarie notizie pervenuteci per mezzo degli atti conservati nel fondo d’archivio della Congregazione di carità di Luino non sono sufficienti per testimoniarne l’istituzione e le fondiarie, l’operato di strutture precedenti alla Congregazione e l’amministrazione dei legati prima del secolo XIX. Il nucleo principale delle carte comprende, infatti, documentazione successiva all’epoca napoleonica.
È probabile che, prima dell’istituzione dei Luoghi pii di Luino e della successiva Congregazione di carità, l’amministrazione dei beni per i poveri e l’erogazione delle elemosine fosse appannaggio di confraternite e parrocchie.
Non si esclude che anche a Luino abbiano avuto influenza le riforme di Giuseppe II per l’affermazione del controllo statale sulle opere pie e per la soppressione di alcune associazioni esclusivamente religiose, in ragione del Rescritto imperiale del 1769, che stabiliva la soppressione di tutte le congregazione monastiche e di tutti gli ordini religiosi che non attendevano all’istruzione, all’assistenza degli ammalati o ad altri uffici di pubblica utilità.
Durante la dominazione francese si realizzò un riassetto dei Luoghi pii, nel tentativo di regolare e di uniformare gli istituti di beneficenza pubblica su tutto il territorio nazionale, mentre, nel 1807, una generale riforma dell’assistenza istituì in ogni borgo la Congregazione di carità, quale organo centrale preposto all’amministrazione di tutte le istituzioni benefiche e caritative locali.
Nel 1815, con la cessazione del governo italico, fu riattivata la legislazione austriaca che, con un’ulteriore riforma degli istituti di beneficenza, sostituì la Congregazione di carità con una nuova forma d’amministrazione, fortemente semplificata rispetto al passato grazie ad un amministratore unico per tutti gli affari che riguardavano il buon andamento del patrimonio.
Le prime informazioni nel fondo valevoli per la ricostruzione delle vicende amministrative e benefiche dell’Ente risalgono al 1806. Nel 1827 è amministratore unico il dottor fisico Ferdinando Luini (15).
Con il passaggio nel 1859 di Luino al governo sabaudo, si rese necessario, in ottemperanza alla legge sull’assistenza del 20 novembre dello stesso anno, inaugurare una nuova organizzazione dell’Ente, designato ancora una volta Congregazione di carità. All’amministratore unico si sostituì un comitato o consiglio di quattro membri retto da un presidente e nominato dal Consiglio comunale.
In forza della legge 3 agosto 1862, n. 753 sulle opere pie, con cui venne ufficialmente istituita presso ogni Comune del Regno una Congregazione di carità per la gestione economica delle opere pie e dei legati elemosinieri, fu confermata l’organizzazione amministrativa della normativa del 1859. Con la legge crispina del 17 luglio 1890, n. 6972 lo Stato intervenne nuovamente nell’organizzazione della beneficenza elemosiniera, con l’intenzione di rendere più economiche le amministrazioni, semplificare il lavoro dei dirigenti, omogeneizzare e razionalizzare l’intervento statale in campo benefico. La conseguenza più evidente fu il concentramento delle istituzioni elemosiniere nel nuovo organismo. A integrare e perfezionare i dettati della legge crispina giunse anche la legge 22 luglio 1894, n. 339 che stabiliva la ripartizione delle rendite da destinarsi al culto da quelle da destinarsi alla beneficenza.
Nonostante queste riforme normative avessero modificato strutturalmente i criteri di accettazione e di amministrazione di legati e dei lasciti la Congregazione di carità di Luino non riuscì a darsi uno statuto organico pur avendoci lavorato sul finire del secolo XIX.
Nel corso del XIX secolo erano numerosi i legati di beneficenza e di culto amministrati dalla Congregazione di carità di Luino a favore di poveri, di nubende povere e di malati indigenti. A queste erogazioni si aggiungevano, inoltre, quelle della Commissione centrale di beneficenza amministratrice della Cassa di risparmio di Milano.
Alcuni provvedimenti normativi emanati negli anni Venti del secolo scorso determinarono una maggiore ingerenza delle autorità tutorie nell’amministrazione della beneficenza locale: con il Regio decreto n. 2841 del 30 dicembre 1923 e con la successiva riforma sancita dalla legge 17 giugno 1926, n. 1187 la Congregazione fu portata a cinque membri (patroni), dei quali tre di nomina governativa e due di nomina comunale, oltre a un presidente scelto fra i suoi membri. Seguirono di poco tempo nuove leggi contenenti altre norme per la costituzione del Comitato dei patroni (anno 1928). Nel frattempo l’Ente assumeva su di sé, accanto agli obblighi di assistenza dotalizia ed elemosiniera tradizionali, l’onere di sovvenzionare in parte i neo istituiti organi assistenziali, quali l’Onmi (Opera nazionale maternità e infanzia) a cui erogava contributi periodici.
Negli anni 1928 – 1929 il Comitato dei patroni della Congregazione di carità di Luino era costituito da otto membri tra cui il presidente, allora Carlo Malago, ex capogestione delle FS in quiescenza, che era in carica dal 1920. Con un decreto datato 3 luglio 1929 il prefetto di Varese nominava, però, un nuovo Comitato dei patroni, che viene ridotto a quattro membri in rappresentanza, rispettivamente, dell’Unione industriali, della Federazione dei commercianti, dei lavoratori intellettuali e dei lavoratori agricoli (16).
Nel frattempo, a seguito dell’aggregazione nel 1928 dei comuni di Brezzo di Bedero, Germignaga e Voldomino al Comune di Luino anche le rispettive congregazioni di carità furono annesse a quella di Luino, con il risultato di incrementarne il patrimonio e i doveri assistenziali anche con l’acquisizione di nuovi legati (17).
La Congregazione di carità di Luino fu sciolta nel 1937 quando, con la legge del 3 giugno 1937, n. 847 le congregazioni di carità vennero soppresse a livello nazionale e sostituite dell’Eca (Ente comunale di assistenza), ente in cui furono concentrate le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza di ogni Comune.
Tra XIX e XX secolo la Congregazione di carità di Luino si trovò a gestire i seguenti lasciti di beneficenza:
- Legato Sardi: istituto da Carlo Giovanni Sardi con testamento del 25 luglio 1774 e successivo codicillo del 18 giugno 1785.
Legato sulla rendita annuale di £. 1.000 di Milano da distribuirsi ai poveri di Luino e di altro luogo scelto dalle sue figlie e, dopo la morte di queste, in perpetuo dal curato pro tempore di Luino. La rendita è derivante dagli interessi sull’annuo fitto livellario, per £. 50 milanesi, del Mulino di Voldomino;
- Legato Pisoni: istituito da Antonio Pisoni di Rancio, con istrumento 12 aprile 1785.
Legato annuo di £. 17,10 milanesi disposto a favore dei poveri di Luino, derivato dall’interesse sul canone di £. 350 milanesi su un fondo in Rancio al mappale n. 112;
- Lascito Rettazzini: istituito da don Bartolomeo Rettazzini, con testamento orale del 27 gennaio 1826.
Lascia una rendita su £. 4.300 milanesi a favore dei poveri di Luino e un legato di culto consistente in una messa da celebrarsi nell’anniversario della sua morte. Dispone che sia il parroco pro tempore di Luino amministratore di detto legato;
- Lascito Belloni: istituto con testamento 3 febbraio 1836 di Lucia Belloni.
Lascia una cifra, corrispondente al netto di vari lasciti testamentari, alla Causa pia di carità di Luino, per totali £. 816.6.6;
- Lascito Pellegrini: istituito con testamento del 9 aprile 1844 del parroco preposto don Giovanni Pellegrini.
Lascia £. 500 milanesi all’amministrazione dei Luoghi pii elemosinieri di Luino per i poveri ammalati della parrocchia di Luino che non possono essere ammessi e ricoverati all’ospitale di Luino, da farsi una volta tanto e un anno dopo la morte;
- Legato Sardi: legato sul livello del Mulino di Voldomino. La Congregazione di carità di Luino acquisisce il diritto di livello e nel 1865 lo affranca per annue £. 40 di consolidato italiano da parte dell’affittuario Mosè Galli;
- Legato Pozzi: istituito da Teresa Pozzi con testamento 27 febbraio 1850.
La Pozzi lascia la propria sostanza al parroco di Luino con l’obbligo di far celebrare un ufficio annuo nell’anniversario della sua morte con la distribuzione di elemosine ai poveri del paese;
- Legato Pellegrini: istituito da Carlo e Francesco Pellegrini con istrumenti del 12 settembre 1829 e del 10 settembre 1827. I testamenti dispongono la celebrazione di una “messa in canto” colle esequie e benedizione negli anniversari della morte di ciascuno dei testatori per milanesi £. 14 pari a italiane £. 9.33.
- Legato Pellegrini: istituto da Francesco Pellegrini con istrumento del 24 luglio 1949 e da Carlo Pellegrini con istrumenti del 10 maggio 1843 e del 14 agosto 1845 per la cessione del diretto dominio di uno stabile in Voldomino. Francesco lascia £. 1.000 al Luogo pio elemosiniere di Luino.
Don Giovanni, Carlo e Francesco Pellegrini erano fratelli;
- Legato Luini: istituto dal conte Bernardo Luini con testamento del 9 luglio 1607.
Dispone un legato di due doti. Gli eredi continuano l’uso di pagare le doti tramite la Congregazione;
- Legato Sartorio: disposto da Giovanni Sartorio con testamento 1° marzo 1851.
Dispone £. 2.500 milanesi per la celebrazione di una messa annuale nell’anniversario della morte da tenersi nella parrocchiale di Luino con quattro sacerdoti, con canto e benedizione e con distribuzione di £. 30 ai poveri infermi più bisognosi;
- Legato Germani: istituito da Marina Germani sposata Dell’Acqua in data non precisata. Dispone £. 200 di rendita italiana a favore della Congregazione di carità di Luino con lìobbligo di distribuire il ricavo annuale ai più bisognosi del comune di Luino;
- Legato Vanoli: istituto in data non precisata nelle carte;
- Legato Longhi: istituito da Achille Longhi con atto del 31 luglio 1874 e con testamento del 25 novembre 1884.
Dispone un sussidio annuo di £. 50 in favore delle partorienti povere di Brezzo di Bedero.
- Legato Negri: istituito da Leopoldo Negri con testamento olografo del 24 ottobre 1913 poi rogitato il 19 dicembre 1913 n. 2649 di repertorio del notaio Giuseppe Ferrini di Portovaltravaglia.
Dispone a favore della Congregazione di carità di Luino un lascito di £. 5.000.
- Legato Solera: disposto dal cavalier ufficiale Solera con testamento del 26 luglio 1906.
Dispone £. 30.000 per l’erezione di un ricovero per gli operai poveri e inabili al lavoro nati a Luino e residenti da almeno 10 anni;
- Legato Trotti Bentivoglio: disposto dalla duchessa Antonietta Trotti Bentivoglio vedova Crivelli Serbelloni con testamento olografo del 20 marzo 1932, depositato e pubblicato l’8 agosto 1932 dal notaio Ferrini di Luino. La duchessa muore il 4 agosto 1932.
Dispone £. 50.000 a favore dell’Opera assistenza sociale Vittorio Emanuele III di Luino; il denaro è, poi, trasferito alla Congregazione di carità di Luino per mancata erezione in ente morale dell’Opera;
- Legato Aratti Rizzotti: istituto per volontà di Edvige Aratti Rizzotti. Non si conosce l’anno di istituzione ma diventa esecutivo nel 1937. Disposte £. 2.000 a favore della Congregazione.
Note:
Note
(15) Atti di nomina ad amministratore dei Luoghi pii elemosinieri di Luino di Ferdinando Luini in Archivio della Congregazione di carità e dell’Ente comunale di assistenza di Luino, classificazione 1.3, b. 2, fasc. 10.
(16) Decreto prefettizio del 3 luglio 1929 di nomina dei patroni in Archivio della Congregazione di carità e dell’Ente comunale di assistenza di Luino, classificazione 1.3, b. 3, fasc. 31.
(17) Le aggregazioni furono considerate effettive a partire dal 1° gennaio 1929. Il Comune di Germignaga ritorna autonomo nel 1947 e quello di Brezzo di Bedero nel 1953; da quelle date l’assistenza è di nuovo di competenza dei relativi comuni. Per quanto attiene all’aggregazione degli enti assistenziali si veda in Archivio della Congregazione di carità e dell’Ente comunale di assistenza di Luino, classificazione 1.3, b. 3, fasc. 30. All’epoca era presidente della Congregazione di carità di Voldomino il parroco don Pietro Folli. Nel 1955 a Luino è aggregata anche l’attuale frazione di Colmegna, staccata dal Comune di Maccagno.
Complessi archivistici
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/groups/UniPV/creators/8868