Studi di progetto, esecutivi e prototipi (1938 - 1974)
335 unità archivistiche di primo livello collegateSerie
Consistenza archivistica: 335 u.a. in 47 buste (b.) - 16 grandi formati (G.F.) - 34 Prototipi (PROT.)
La serie conserva gli studi di progetto, esecutivi e prototipi prodotti da Albe Steiner durante le fasi di elaborazione progettuale per diverse commesse professionali nel settore delle comunicazioni visive e del disegno industriale. Gli studi di progetto (studi bidimensionali) si presentano come carte sciolte, con supporti cartacei e fotografici, non numerati e di diverso formato, a volte anche montati in sequenza su cartoncini, più raramente rilegati in quaderni. Diverse sono le tecniche grafiche utilizzate dall'autore, dalla matita al pennarello, al collage. Lo studio del progetto avviene anche a livello tridimensionale attraverso la realizzazione di modelli che prefigurano l'esito finale del progetto e sono realizzati ad una scala più piccola e con materiali diversi rispetto alla realizzazione definitiva, generalmente in cartone. Si riferiscono a progetti di allestimento (ad esempio stand espositivi) e di disegno industriali (oggetti e confezioni). Gli esecutivi sono disegni ormai definiti in tutti i loro dettagli e quindi pronti per la realizzazione; si riferiscono sia ai progetti grafici di marchi, logotipi, carta da lettere e stampati interni, sia ai progetti di allestimento e di disegno industriale. I prototipi sono esecutivi tridimensionali che si riferiscono specificatamente al settore del disegno industriale (oggetti, confezioni e imballaggi), a differenza dei modelli hanno la stessa dimensione e materiale della realizzazione definitiva, sono delle prove al vero dell'esito finale del progetto. In campo editoriale l'equivalente dei prototipi sono i menabò di volumi e riviste. Studi, esecutivi e prototipi sono spesso firmati e datati dall'autore, soprattutto gli esecutivi e i prototipi dovendo essere consegnati al committente per la loro produzione.
Storia archivistica:
La serie conserva gli studi di progetto, gli esecutivi e i prototipi realizzati da Albe Steiner dal 1939 al 1974 per diverse commesse professionali nei settori della grafica e del disegno industriale. Le 5 unità archivistiche (108 [ST] miscellanea calendari; 158 [ST] Associazione Nazionale Ex Deportati miscellanea biglietti d’auguri; 328 [ST] miscellanea; 329 [ST] miscellanea; 330 [ST] fotocopie di studi di progetti grafici, che nell’inventario sommario conservavano i materiali non identificati con precisione, organizzati in miscellanee tematiche (editoria, pubblicità e propaganda, design e allestimenti, auguri natalizi), sono state dove possibile ricondizionate in corrispondenza del committente, le ultime tre sono state accorpate. Nell’ambito di una stessa commessa professionale può presentarsi il caso della costruzione di due distinte unità archivistiche che riguardano, l’una gli elaborati grafici (studi, esecutivi e menabò), l’altra i modelli e i prototipi, per evidenti ragioni di diverso ingombro dei materiali e quindi anche di diversa collocazione fisica.
Nota dell'archivista:
Tra le commesse professionali individuate, le più consistenti sono: Pierell (1956/1960), Aurora (1956/61), Bertelli (1963/65), Feltrinelli (1953/61), Zanichelli (1960/74) e Compagnia Edizioni Internazionali (1970/74). Numerosi sono poi i lavori per il Partito Comunista Italiano.
La descrizione delle singole unità archivistiche è data dalla compilazione dei seguenti campi della scheda: “collocazione fisica”, “segnatura”, “intitolazione originale”, “intitolazione attribuita”, “descrizione”, “voci d’indice” (indice dei committenti), “estremi cronologici” e “consistenza cronologica”. L’intitolazione è originale quando riportata dall’autore sugli elaborati grafici; generalmente si tratta del nome del committente (persona, ente, associazione o istituzione). Per attribuire l’intitolazione, quando mancante, si è quindi seguito lo stesso criterio utilizzando il nome del committente ricavandolo anche da altro materiale presente in archivio riferito alla stessa commessa professionale (molto utile la lettura della corrispondenza). Nel caso in cui il committente non fosse riconoscibile si è fatto riferimento al contenuto della commessa professionale (volume, rivista o quotidiano seguito dal titolo; carta da lettere personale, primo manifesto, ecc..).
Nel campo “descrizione” è indicato il tipo di materiale raccolto nell’unità archivistica, precisando se si tratta di studi, disegni esecutivi, menabò, modelli e prototipi; viene, inoltre, individuato il contenuto della commessa professionale (in riferimento naturalmente solo al materiale contenuto nell’unità archivistica considerata), dai progetti grafici per marchi, logotipi, carta da lettere e stampati interni, volumi e riviste, manifesti e pagine pubblicitarie, ai progetto di allestimenti (mostre, negozi, manifestazioni politiche ed eventi culturali) e di disegno industriale (oggetti, confezioni, imballaggi). Sono poi, in alcuni casi, riportate ulteriori informazioni per individuare con maggiore precisione il materiale grafico (ad esempio i titoli di volumi, riviste, opuscoli e pieghevoli; il n°, mese e anno dei periodici; indicazioni di località) e per segnalare importanti collaborazioni con grafici, fotografi, architetti e intellettuali. Per i criteri seguiti nella compilazione degli altri campi della scheda si rimanda alla parte introduttiva generale.
Ove le serie, parti dell’atto di donazione, non siano presenti del tutto o parzialmente presso il Politecnico di Milano si è riportata la descrizione (in corsivo) dell’arch. Graziella Leyla Ciagà prodotta con la consulenza di Lica e Anna Steiner, in “Inventario sommario” Ministero per i beni e le attività Culturali Soprintendenza Archivistica della Lombardia Milano 2000-2002.
Compilatori
- Schedatura: Luciana Gunetti
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/groups/UniPV_/fonds/122138