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_Causa pia Macchi - parte antica

_Causa pia Macchi - parte antica (1413 - 1974)

369 unità archivistiche di primo livello collegate

Archivio

Altre denominazioni:

  • Opera pia Macchi (O) | Annotazioni:

Metri lineari: 12.0

Consistenza archivistica: 369 fascicoli in 97 faldoni

L'archivio della cosiddetta Opera Pia Macchi è ripartito secondo l'originaria struttura adottata dopo il lascito del notaio Giuseppe Macchi nei seguenti titoli: Origine e dotazione, Amministrazione, Economia, Patrimonio attivo, Passività, Prerogative e Uffici. Con l'eccezione di Economia, Prerogative e Uffici, gli altri titoli sono a loro volta articolati in classi, alcune con sottoclassi.
Documentazione relativa al benefattore Giuseppe Macchi è conservata nel fondo Diplomi.

Storia archivistica:

L’archivio della cosiddetta Opera Pia Macchi (in realtà non fu mai una Opera Pia giuridicamente separata, ma piuttosto una Causa Pia annessa all’Amministrazione ospedaliera) conserva la documentazione relativa alla gestione del lascito disposto dal benefattore Giuseppe Macchi e alla realizzazione delle opere previste dalle sue volontà testamentarie. Con il suo testamento del 1787 e successivo codicillo del 1797 il testatore prevedeva l’impiego della sua eredità per la costruzione e la succesiva manutenzione di un nuovo corpo di fabbrica dell’Ospedale con il prolungamento verso il Laghetto, nei pressi della chiesa di S. Stefano Maggiore, della cosiddetta ala Carcano. In ottemperanza alle disposizioni testamentarie fu dunque prosciugato il Laghetto, nel quale dal Medioevo venivano scaricati i marmi per la costruzione del Duomo, demoliti vecchi edifici e costruita la nuova ala ospedaliera. Allo stesso tempo l’eredità fu amministrata oculatamente senza intaccare il patrimonio fondiario, dichiarato inalienabile dal benefattore, pena la sostituzione dell’Ospedale come erede diretto con discendenti delle famiglie Litta Visconti Arese e Orsini. Anche l’archivio della Causa Pia, sempre per volontà di Giuseppe Macchi, fu mantenuto separato dall’Archivio Generale ospedaliero e le pratiche classificate come Causa Pia Macchi o, più tardi alla fine del XIX secolo, Opera Pia Macchi. Questa disposizione fu mantenuta anche dopo il 1951, quando fu corretta la intestazione censuaria dei beni immobili erroneamente accatastati ad una giuridicamente inesistente Opera Pia Macchi. Da quella data venne ufficialmente a cessare l’amministrazione separata della eredità, ma per usi d’ufficio fu mantenuta la consuetudine di classificarne separatamente la documentazione fino al 2005.
Come per gli altri fondi archivisti ospedalieri fu creata da Pio Pecchiai una “sezione storica” dell’archivio con documentazione a partire dal lascito del benefattore Macchi (e antecedente documentazione di provenienza di alcuni beni di proprietà) fino al 1864, e una" amministrativa" dal 1865 in avanti.
In occasione di questo riordino si sono riunite le due sezioni in una unica partizione dal 1787 al 1967, per analogia con il resto della documentazione ospedaliera, conservandone la classificazione originale. Per le pratiche dal 1968 al 2005 si è costituita una sezione di deposito che andrà accorpata alla documentazione patrimoniale dell’Ospedale.

Condizione di accesso:

liberamente accessibile

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Compilatori

  • Prima redazione: Daniela Bellettati (archivista) - Data intervento: 25 settembre 2015