Podestà di Valle Seriana Superiore ( sec. XV - 1797 )
Tipologia: Ente
Tipologia ente: Ente funzionale territoriale
Altre denominazioni:
- Vicario di Valle Seriana superiore [secc. XVI-XXVII]
- Rettore di Valle Seriana Superiore [secc. XVI-XXVII]
Condizione: pubblico
Sede: Clusone (BG)
Profilo storico / Biografia
“Dominus Vicarius”
E’ su questa magistratura che iniziano gli Statuti e le molte rubriche a lui dedicate testimoniano la molta importanza datagli dal legislatore. il “dominus Vicarius” non era inizialmente scelto da un Consiglio locale, ma dall’Autorità Superiore ossia il Senato di Venezia. Durante il suo mandato era tenuto ad un rigoroso obbligo di residenza, per la quale fu da sempre scelto Clusone, dove esiste tuttora il Palazzo dei Podestà con numerose testimonianze degli stemmi dei suoi più eminenti governatori. Le sue assenze erano regolate e non potevano eccedere oltre i 15 giorni nel corso di un anno senza particolari ragioni. Era fatto comunque obbligo al Vicario di nominare un suo rappresentante o luogotenente che potesse esercitare le sue funzioni in caso di assenza.
Egli era il primo magistrato della Comunità e il rappresentante dell’autorità pubblica, e ne derivavano quindi attribuzioni legate tanto alla gestione comunitaria, come ad esempio autorizzare le spese, quanto ai problemi di amministrazione e di organizzazione del territorio. Al Vicario spettavano la sorveglianza del buon stato delle vie di comunicazione della Valle, delle strade e dei ponti, la verifica degli strumenti dei pesi e misure. Ma la attribuzione fondamentale del Vicario era di rendere la giustizia, sia civile che criminale. Per questo compito egli riceveva un salario che gli versava la Comunità alla quale agli era legato da un giuramento solenne prestato nei primi giorni della sua entrata in carica. Per questo il suo margine di iniziativa era in teoria abbastanza ristretto per la duplice azione delle autorità superiori e delle forze locali che si esprimevano attraverso le loro antiche usanze.
Il Vicario non era solo nel governare la Comunità. Egli era assistito da alcuni agenti a lui strettamente legati: la sua “famillia”, ossia un gruppo di persone ch’egli portava con sè per servirlo ed aiutarlo a da cui sceglieva obbligatoriamente un “luogotenente” che poteva sostituirlo nel suo officio in caso si assenza o di impedimento. La “famillia” era soggetta agli stessi obblighi del Vicario, doveva prestare giuramento agli abitanti della Valle e riceveva un certo salario per i compiti diversi assunti, specie quello di aiutare i “servitores” della Comunità a riscuotere le entrate nei vari villaggi.
I “servitores” costituivano un elemento fondamentale dell’amministrazione della Valle poich essi assicuravano i legami tra le autorità tanto politiche che giudiziarie del capoluogo, Clusone, e i vari comuni. Essi portavano a domicilio le citazioni per la giustizia o le convocazioni per le riunioni del Consiglio, effettuavano le riscossioni delle entrate e le vendite all’incanto, facevano bandi, proclamazioni e “gridas” sulle pubbliche piazze. Avevano un loro salario ed erano sottomessi alla sorveglianza del Vicario.
Il Vicario doveva ugualmente avare un “notarius” per assicurare e svolgere tutto il lavoro di Cancelleria che accompagnava le sue funzioni. Tale carica era da distinguere da quella dei notai pubblici che garantivano la validità dagli atti dei privati. Ogni legame di parentela del notaio con il Vicario era escluso fino al quarto grado di parentela e così ogni legame con una famiglia qualunque della Comunità, per cui tale notaio non doveva essere scelto nella Valle Seriana Superiore. Queste condizioni gli permettevano sopratutto di non essere direttamente influenzato nelle decisioni che doveva registrare e che poteva essere tentato di modificare nel senso che a lui piaceva. Poichè la sua funzione era strettamente legata a quella del Vicario, questa aveva gli stessi obblighi si presenza, resi ancora più veri per lui che non poteva assentarsi dalla Valle più di due giorni senza autorizzazione del Consiglio degli “antiani.”
Nell’insieme delle istituzioni che componevano il Consiglio della Valle Seriana Superiore il Vicario o Podestà si presentava come il magistrato principale della Valle, in rapporto al quale gli altri non erano che esecutori. Era in effetti dotato di poteri importanti, tanto a livello delle decisioni amministrative quanto a quello dell’amministrazione della giustizia, ma non si dovrebbe considerare il suo illimitato a causa del giuramento e la promessa solenne che egli faceva di rispettare il codice delle leggi e il costume locale, e di più perchè era sottomesso al controllo dell’autorità veneta.
Inventario A. Previtali 1986 (pp. 74-75).
Complessi archivistici
Soggetti produttori
- (collegato a) Comune di Clusone
- (collegato a) Consiglio della Valle Seriana Superiore sec. XV - 1797
Fonti
- Silini statuti Clusone 1997 = Statuti ed ordini del comune di Clusone. 1460-1524., Cesare Ferrari, 1997
- Clusone inventario Previtali 1986 = Inventario dell'archivio storico di Clusone. 1400-1797. Archivio storico del Comune di Clusone, 1400-1797; Carte del Consiglio della Valle Seriana Superiore, 1004-1778; Carte del Podestà della Valle Seriana Superiore, 1502-1793; Carte estranee, 1405-1792, 1986
- Olmo Clusone 1906 = Olmo Luigi, "Memorie storiche di Clusone e della Valle Seriana superiore", Bergamo, 1906.
- Clusone inventario Previtali 1986_2005 = Archivio comunale. Inventario. Consiglio della Valle Seriana Superiore, 1004-1778. Podestà di Valle Seriana Superiore, 1502-1793, Tomo 4, 2005
Compilatori
- Schedatura: Antonio Previtali (riordinatore)
- Inserimento dati: Sergio Primo Del Bello (archivista) - Data intervento: 04 luglio 2013
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/groups/UniPV_CentroMano-/creators/5344