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Archivio digitale Giuditta Pasta

Archivio digitale Giuditta Pasta (sec. XIX)

934 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Consistenza archivistica: bb. 2

Abstract:

Giuditta Pasta, celebre cantante lirica tra le più note dell’Ottocento e gloria internazionale del Bel canto, è una figura molto significativa per Saronno, sua città d’origine. La sua voce e la sua arte hanno affascinato compositori come Bellini, Rossini e Donizetti, lasciando un’impronta indelebile nella storia della musica e della lirica in particolare.

Il Comune di Saronno, grazie al contributo di Regione Lombardia, ha avviato un progetto di trascrizione e digitalizzazione del suo carteggio e reso accessibile la preziosa documentazione: oltre mille e quattrocento lettere scritte e ricevute dalla cantante conservate in diversi archivi italiani ed esteri a partire da Saronno, con il carteggio della Collezione Cavallari donata al Comune, passando da Milano, Como, Pesaro e Napoli, sino a New York.

Il progetto ha ricostruito virtualmente e organizzato un archivio in origine frammentato, collegando il mondo musicale, politico e culturale dell’Ottocento e permettendo di scoprire cita ed indole di una delle figure che hanno fatto la storia dell’opera lirica. Un ambizioso lavoro di digitalizzazione che dà accesso alla rete di relazioni che circondavano la “Divina,” offrendo al pubblico uno sguardo intimo sulla sua vita e sul suo tempo.

Nel 2019 il Comune di Saronno ha acquisito, attraverso la donazione del collezionista milanese Giorgio Cavallari, una consistente raccolta di 667 pezzi appartenuti alla cantante lirica “gloria del bel canto” Giuditta Pasta, di origine saronnese, costituita da documenti, litografie, quadri, partiture, lettere, oggetti di scena e arredi provenienti dalla villa della cantante a Belvio, sul lago di Como. Tutto il patrimonio costituisce oggi il percorso museale stabile allestito nei prestigiosi locali di Villa Gianetti a Saronno. L’attività scientifica e di studio legati alla figura della cantante si è arricchita in questi anni di numerosi contributi di studiosi e musicologi che a vario titolo, grazie anche a questa collezione, stanno aggiungendo tessere importantissime per la ricostruzione della storia della musica e, più in generale, per la storia del secolo XIX. La Collezione Cavallari, dichiarata di notevole interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per la Lombardia nel 2019, conserva un fondo di circa 300 documenti e lettere appartenenti al soprano: l’originale archivio è stato disperso negli anni ‘80 e ‘90 del XX secolo da uno degli ultimi eredi della cantante. Oggi buona parte del patrimonio archivistico (carteggio e documentazione eterogenea appartenuta alla cantante) si trova presso istituti e luoghi della cultura pubblici e privati e presso collezioni private. Sono numerosi gli archivi e gli istituti di cultura pubblici e privati presso i quali sono conservati lettere e documenti della cantante, sparsi per tutta Italia e anche all’estero: da Como a Milano, da Pesaro a Catania, arrivando fino a New York.

IL PROGETTO

Il progetto, finanziato da Regione Lombardia nel 2024, ha avuto come obiettivo quello di descrivere, trascrivere, regestare e digitalizzare la documentazione cartacea afferente alla cantante affinché possa essere resa fruibile a tutti attraverso una piattaforma digitale. La ricostruzione, seppur virtuale, del disciolto archivio della cantante, permette di offrire agli studiosi e ai ricercatori un valido e scientifico strumento per poter apprezzare la complessità e la interconnessione della documentazione afferente al soprano e quindi di ricostruire le vaste relazioni che, attraverso la Divina (come ebbe a definirla lo stesso Bellini), collegavano il mondo della musica, della politica e della cultura della prima metà dell’Ottocento. Al contempo, la rete così creata fra i diversi istituti della cultura, permette di progettare e programmare azioni sinergiche per la valorizzazione congiunta del patrimonio materiale e immateriale conservato, che possa essere fruibile non solo al pubblico specializzato, ma anche al pubblico più vasto interessato alla musica e alla storia italiana del XIX secolo.

E' stata digitalizzata e descritta attraverso il software Archimista Web di Regione Lombardia la sola Collezione G. Cavallari di Saronno, contenente circa 200 lettere della cantante. La trascrizione, la regestazione e la indicizzazione dei singoli documenti saranno le azioni più specifiche che consentiranno, attraverso il portale, di rendere la documentazione interrogabile e collegabile orizzontalmente e verticalmente (ovvero tra i documenti e nel documento stesso).
La peculiarità dell’intervento favorirà anche l’eventuale futuro arricchimento della documentazione conservata qualora altra documentazione dovesse essere reperita presso altri enti, soggetti ed istituti di conservazione. Il portale come patrimonio in sé verrà mantenuto e ampliato in futuro dal Comune di Saronno e sarà collegato al percorso museale.

Storia archivistica:

CRITERI DI TRASCRIZIONE

Introduzione
Si propongono i seguenti criteri di trascrizione utili come strumento redazionale, trascrizione che riprodurrà il testo manoscritto in caratteri a stampa adattato all’uso moderno, che interpreterà i segni grafici per dare loro coerenza linguistica facilitando la lettura del testo originale riportato in facsimile a fronte.

Sono un elenco di norme a cui attenersi il cui fine è quello di normalizzare e rendere il più possibile omogeneo il lavoro di trascrizione in crowdsourcing, utili anche per coloro che leggono le trascrizioni e le confrontano con il manoscritto; spiegano, ad esempio, come sciogliere abbreviazioni (presenti in pochi esemplari), normalizzare la punteggiatura, come inserire maiuscole e minuscole.

Queste norme sono dedotte da criteri convenzionali* generalmente usati nell’ambito delle edizioni di manoscritti, in parte esposti anche nelle prefazioni di alcune principali edizioni di trascrizioni.

Abbreviazioni
I compendi abbreviativi sono sciolti sulla base delle corrispettive complete, senza adottare l’uso di parentesi, sia nelle parole abbreviate per troncamento (v. > vedi), o per contrazione (desc.ne > descrizione; t.rio > territorio), anche se la parte finale delle parole è in apice (v.a eca > vostra eccellenza), sia nei casi espressi con segni abbreviativi di significato proprio (per, pre, pro, ecc. per queste forme si consulti il Dizionario delle abbreviazioni latine ed italiane di A. Cappelli) o con segni adottati al posto di una o più lettere (roga˜ > rogare).

Accenti
L’uso dell’accento è adeguato all’uso moderno, distinguendo tra accento acuto e grave soltanto per la e (è, cioè, né, poiché, perché). Si pone su parole sdrucciole o piane nei casi di ambiguità (prìncipi, inviaròllo, dìcesi); si adotta inoltre per pò (può), dè (diedi, diede) e per à (ha) e ò (ho), forme da mantenersi, mentre nella terza persona plurale di avere si inserisce h (anno > hanno) che si conserva in tutti gli altri casi (haverete). Nel caso di accento mancante, è da introdurre senza segnalazione in note.

Apostrofi
Si adotta l’apostrofo per segnare la caduta sintattica dell’articolo (de francesi > de’ francesi, a piedi > a’ piedi, da nemici > da’ nemici), per de’ (deve) e per segnalare l’aferesi (lomperatore > lo ’mperatore); vedi anche Unione e separazione delle parole. Nel caso di apostrofo mancante, è da introdurre senza segnalazione in note.

Cancellature e aggiunte
Si trascrive il testo di ultima mano, quindi non si segnalano le aggiunte interlineari o marginali che non siano parte scorrevole del testo, gli interventi di correzione, espunzione o cancellature (con nota: ad esempio, da “New York” in interlinea"). Queste sono annotate a piè di pagina utilizzando un riferimento numerico. Es. “Il signor Linch mi ha chiesto di andare con lui a Boston New York, …”: se c’è un cambio di idea, allora si trascrive il testo di ultima mano (New York), segnalando in nota la cancellatura ed eventualamente segnalando la prima mano ove leggibile (da inserire in nota “depennato” oppure “depennato – Boston”).

Altre lingue
Le parole in altre lingue presenti nel testo italiano sono trascritte in corsivo. Per quanto riguarda il dialetto, va considerato come altra lingua e viene trascritto in corsivo (fioeu per figli).

Lettere
Ogni lettera viene trascritta fedelmente come riconosciuta nel modello compresa la j (jeri>jeri, ij>ij), in qualunque posizione; la u per la resa della labiodentale sonora è trascritta v (uiuere > vivere, uole > vole).
Scempiamenti e raddoppiamenti dialettali sono rispettati.

Maiuscole e minuscole
L’uso della maiuscola è adottato dopo ogni punto fermo. Si adotta inoltre per i nomi propri, i nomi di magistrature e di istituzioni sia laiche che ecclesiastiche e quando ci si riferisce alle istituzioni universali; per i nomi di Stati, per i nomi di popoli (Milanesi, Francesi), i nomi geografici, anche in forma di aggettivo sostantivato (Milanese); per i nomina sacra (Dominus/Domino; Deus/Dio; Mater Dei/Madre di Dio), santo e beato in minuscolo se si riferisce alla persona del santo (es. san Bernardino da Siena), maiuscolo se si riferisce a nomi di luoghi (es. la basilica di San Bernardino) e maiuscolo per le festività religiose così come nell’uso corrente (Pasqua, Natale). Si adotta la minuscola per i nomi comuni (chiesa, contado, castello), per i mesi e i giorni, per i titoli di nobiltà (duca, conte), per i titoli religiosi (canonico, vescovo, arcivescovo), per i titoli di dignità (sua eccellenza reverendissima, sua altezza).

Numeri e cifre
I numerali arabi e romani sono riportati come scritti nel testo, utilizzando i caratteri maiuscoli per i numeri romani rispettando la forma in aumento (1530, MDXXXIV, IX, viiij > VIIIJ); la forma abbreviata composta da numero e lettere deve essere sciolta (2.da >seconda). In caso di numerazione ordinale (es. 3.) sta per terzo e si rende “terzo” nella trascrizione (3.>terzo).
Punteggiatura

La punteggiatura è adattata all’uso moderno; le citazioni letterali e i discorsi diretti vanno racchiusi tra virgolette basse « ». (es. Potresti usare questa proposizione “Potrei accettare un contratto con Londra se…”>Potresti usare questa proposizione: «Potrei accettare un contratto con Londra se…»).
Unione e separazione delle parole
Più parole separate nel testo sono riunite secondo l’ortografia corrente, come gli avverbi (in vero > invero, in fine > infine) e le congiunzioni (fin che > finché, ben che > benché, per che > perché, pur che > purché, acciò che > accioché), mentre sono separate le preposizioni articolate non raddoppiate (dela > de la, ala > a la) e le diverse univerbazioni improprie (chabbiano > ch’abbiano, cha > c’ha, laltro>l’altro); in sel e chel la scelta della separazione e di posizione dell’apostrofo si fonda sulla distinzione tra articoli e pronomi (sel disse > s’el disse, sel duca > se’l duca; chel vole > ch’el vole, chel cavallo > che ’l cavallo). Il principio generale quindi è avvicinare la trascrizione all’uso corrente senza aggiungere o togliere lettere.
I casi di raddoppiamento fonosintattico sono preceduti da uno spazio: es. selli > se lli, chelli > che lli (rarissimi).

Ortografia
Si trascrive il testo come appare: verrà aggiunta una nota generale introduttiva redazionale in cui verrà dato conto della scelta di coerenza ortografica che durerà per tutto il lavoro.

Annotazioni/Segni diversi/Indirizzi/Date
Per quanto riguarda annotazioni, quali indirizzi sulle buste, etc., alla fine della trascrizione aggiungiamo: “Annotazioni sul verso”, trascrivendo di seguito quanto si legge. Ad esempio: “A monsieur G.ppe Pasta Parigi”> Annotazione sul verso: A monsieur Giuseppe Pasta, Parigi.
E’ fondamentale trascrivere anche l’indirizzo sulla busta, ove presente.
La data, anche se interposta, viene inserita, oltre che nel campo relativo della scheda, in principio di trascrizione.
Eventuali segni particolari vanno segnalati nelle note generiche.

Testi con grafie diverse
Nel campo trascrizione si inserisce il testo separando le parti aventi diverse grafie. Nel campo mittenti vengono inseriti i mittenti (se noti) seprati da una sbarra (es. Michele Carafa / Enrico Pasta). Nelle note generiche si inserisce: “([es. in calce]*posizionamento nella lettera) presenza di grafie differenti”.
Titoli di opere musicali/titoli di giornali etc. si trascrivono in corsivo.

Testi poetici
Trascritti rispettando l’ortografia utilizzata nel testo, l’uso delle maiuscole e della punteggiatura anche se discordante dalle regole sopra esposte. Ciascun verso è trascritto separandolo con il segno grafico: /

Parentesi
Sono adottate le parentesi quadre *] per indicare lacune nel testo dovute a guasti materiali (perdita del supporto, fori, presenza di macchie, abrasioni, evanescenza o abrasione dell’inchiostro).
Le integrazioni di titoli, sottotitoli e paragrafi sottaciuti, le integrazioni congetturali o da altro vanno poste dentro parentesi uncinate <>.
Le omissioni presenti nel testo originale ovvero lo spazio bianco sul rigo, sono indicate con tre asterischi, es. la chiesa di San *
di Blevio. Qualora una o più lettere, oppure una o più parole, risultino di incerta lettura, si inserisce tra parentesi tonde (*); qualora una o più parole risultino illeggibili, ugualmente si utilizzano le parentesi tonde riportando il numero e la dicitura Illeggibile, es. (seguono due parole illeggibili).

Sottolineature nel testo
Parole, frasi o parti di frasi si trascrivono inserendo una nota: “sottolineato nel testo”(per una parola) oppure "da “voi” a “sempre” sottolineato nel testo.

Lingua della documentazione:

  • ita
  • fre
  • eng

Soggetti titolari:

  • Comune di Saronno

Collegamenti:

Condizione di accesso:

liberamente accessibile

Condizione di riproduzione:

consentita per uso studio

Stato di conservazione:

buono

Soggetti conservatori

Progetti

Compilatori

  • Prima redazione: Andrea Germi (Archivista)