Biblioteca Civica "Ferruccio Maraspin" ( [1964 aprile 5] - data dell'inaugurazione della Biblioteca )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente pubblico territoriale

Condizione: pubblico

Sede: viale Matteotti, 37 Cusano Milanino 20095 (MI)

Collegamenti

Profilo storico / Biografia

L’atto di fondazione della Biblioteca di Cusano Milanino è una delibera di Giunta del 2 aprile 1960, che ne individua la collocazione nei locali precedentemente occupati dall’Asilo infantile “G. Zucchi”, in via Matteotti 39, dove si trova ancor’oggi,. Motivo accessorio che determinò la volontà di istituire la biblioteca fu la donazione di scaffalature e suppellettili da parte dell’editore Rizzoli e di libri e materiale vario da parte dell’editore Mondadori.
Dall’atto di costituzione della biblioteca alla sua inaugurazione trascorsero quattro anni: la cerimonia inaugurale si svolse il 5 aprile 1964 e il primo prestito fu effettuato due giorni dopo.
Fonte preziosa d’informazioni sul primo periodo di gestione è costituita dal “Bollettino d’informazioni”, periodico curato dalla Biblioteca stessa, da cui si desume l’esistenza di una Commissione consultiva composta da un Presidente, tre Consiglieri e il bibliotecario, dott. Ferruccio Maraspin. Fu proprio la direzione del dott. Maraspin, cui la Biblioteca venne successivamente intitolata, che diede alla biblioteca una connotazione moderna e all’avanguardia rispetto ai tempi.
Il dott. Maraspin (1913-1972) nato a Fiume da una famiglia alto-borghese, laureato in Economia e Commercio, esule istriano in Germania, funzionario della Banca d’Italia fino al 1964, assunse la direzione della Biblioteca di Cusano Milanino dopo averne instancabilmente promosso l’istituzione presso l’Amministrazione Comunale. Uomo di grande cultura, aveva un dono innato nel relazionarsi con gli altri, grazie ad una capacità di ascolto e ad un’eloquenza che gli permettavano di instaurare rapporti schietti e immediati sia con gli intellettuali sia con i meno acculturati. Libero da pregiudizi e innamorato del proprio lavoro, riuscì a riunire un gruppo di persone che si impegnarono a rendere la biblioteca un centro di irradiazione e un punto di riferimento culturale.
Inizialmente la Biblioteca fu costituita da un unico locale, la sala di lettura, e l’orario di apertura al pubblico fu articolato su 21 ore settimanali, con tre aperture pomeridiane e due serali. La consultazione in sede era gratuita, mentre il prestito a domicilio richiedeva il versamento di una quota annuale di 400 lire o una semestrale di 200 lire (per agevolare i meno abbienti).
Già dopo il primo anno di attività il bilancio fu lusinghiero: a fronte di un patrimonio librario di 2840 volumi , erano stati registrati 702 abbonati al prestito (60% studenti) su una popolazione di 15.000 abitanti, 4606 operazioni di prestito, una media di 50 presenze al giorno . Fra le prime iniziative della Biblioteca fu istituita la “Settimana della Biblioteca Civica”, con apertura straordinaria al mattino e svolgimento di manifestazioni culturali e promozionali.
Allo stesso anno risale l’elaborazione di un saggio da parte del dott. Maraspin, che mostra sia il clima culturale in cui si era sviluppata la Biblioteca sia i principi inspiratori. La Biblioteca di Cusano Milanino rappresentava un avamposto pionieristico, in anni in cui “la provincia italiana, per quanto riguarda le biblioteche, è ancora un territorio di frontiera da conquistare palmo a palmo. Anche in Lombardia, una delle regioni più progredite d’Italia, esistono tuttora Comuni di 30-40-50 mila abitanti sprovvisti di biblioteca, oppure dotati, nella migliore delle ipotesi, di una biblioteca parrocchiale” .
La politica iniziale della Biblioteca fu quella di attirare da una parte gli studenti delle scuole locali (medie e tecniche) e di quanti per la loro attività avessero la possibilità di farsi lettori, dall’altra di captare l’attenzione dei lavoratori, mediante un’azione da circolo culturale che offrisse riviste di buon livello, novità editoriali, manifestazioni culturali di tipo accademico, conferenze, dibattiti, rappresentazioni teatrali, mostre di pittura e scultura. L’organizzazione della biblioteca fu impostata sui seguenti principi inspiratori: ambiente funzionale ed accogliente, non privo di una certa eleganza; patrimonio librario aggiornato e di buon livello, classificato secondo il sistema decimale Dewey; contatto diretto dei lettori con i libri, tramite scaffale aperto; contenimento della quota per il prestito a domicilio; riduzione delle formalità burocratiche; promozione di manifestazioni culturali.
Nel 1966 si aggiunse al dott. Maraspin un aiuto-bibliotecario, la sig.ra Zardoni, che contribuì a sviluppare ulteriormente l’attività della biblioteca..
Nel 1967, sul “Bollettino d’informazioni”, il dott. Maraspin dichiarò chiusa la fase pionieristica e pose l’attenzione su due problemi: l’equilibrio tra le attività culturali e quelle più attinenti il libro e la necessità di raggiungere e conquistare le persone che utilizzavano solo il prestito. Da questa analisi emerge una visione della biblioteca come servizio al lettore, integrato all’interno della realtà sociale ed economica del Comune. Il rapporto con le scuole si era concretizzato con le visite guidate alla biblioteca, dove i ragazzi trovavano una sezione con patrimonio dedicato e specifiche attività di lettura (“l’ora del racconto”), lezioni di metodologia di ricerca realizzate a inizio anno scolastico per le classi dalla terza elementare alla terza media. Inoltre, allo scopo di attirare nuove categorie di utenza si organizzarono corsi di lingua inglese e si attivarono rapporti con i circoli culturali locali. I risultati attestavano il successo di questa gestione: erano aumentati gli iscritti (2000), i prestiti (14098), i volumi (4315 nel 1966). Particolarmente eloquenti le parole di una persona che frequentava la Biblioteca in quegli anni e aveva conosciuto il dott. Maraspin: “Fra le tante biblioteche da me frequentate, la sua, pur piccola, era modernissima e particolarmente aggiornata. Questa biblioteca mi ha colpito per lo spirito indipendente, equidistante, libero e umano che la particolarissima personalità del dottor Ferruccio Maraspin seppe instillarle”.
Nel 1969 venne attivata la discoteca, con sette postazioni di ascolto e un patrimonio iniziale di circa 200 dischi (musica sinfonica e operistica, jazz, folk, musica leggera, ma anche corsi di lingue, dizione, fiabe). Nel medesimo anno il dott. Maraspin istituì i “punti di prestito” presso due fabbriche locali, la Gerli Industria Raion e la Tagliaferri. Si trattava di mettere a disposizione degli operai un patrimonio di 100/150 volumi da rinnovare ogni due/tre mesi, per coinvolgere una categoria professionale che poco frequentava la biblioteca, a causa della scarsità di tempo e di abitudine.
Inevitabilmente la morte del dott. Maraspin causò profondo cordoglio nella cittadinanza.
Da allora sino al 1982 la Biblioteca vide un susseguirsi di direzioni: dott. Gustavo Fontanella, sig. Cristiano Buffa e dal 1978 una gestione collegiale affidata a un Comitato con la direzione amministrativa svolta ad interim dalla sig.ra Franca Boniardi. In questi anni, complessivamente, la vita della Biblioteca ruotò attorno ad attività e manifestazioni di carattere socio-culturale, vivendo di rendita grazie al patrimonio librario preesistente.
Nel 1976 fu costituito il Sistema Bibliotecario con i Comuni di Bresso, Cormano e Paderno Dugnano, con l’intento di unificare i sistemi di catalogazione, rendere disponibile il catalogo collettivo in ciascuna biblioteca associata, centralizzare la catalogazione e gli acquisiti, collegare il sistema di prestito. Questa metodologia di lavoro, però, a detta degli operatori di allora, entrò a pieno regime con l’assunzione del personale (1983) e con l’adesione al Centro Servizi Biblioteche di Novate Milanese.
L’arrivo nel dicembre 1982 della dott.ssa Ester Cicero come nuova direttrice, a seguito di concorso, portò ad una svolta. L’obiettivo principale diventò ricondurre l’identità della Biblioteca a quella di centro d’informazione, disincentivando le attività estranee alla documentazione. In questa direzione è da intendere anche l’adesione del Sistema Bibliotecario al C.S.B. di Novate Milanese, di cui sopra, che fornì dal 1983 al 1987, il servizio catalografico centralizzato.
Dal 1983 venne decisa la chiusura serale per la scarsa affluenza e per consentire una migliore qualità del servizio nel suo complesso; si realizzò l’inventario e il conseguente svecchiamento di 3.500 libri obsoleti e/o usurati.
Nel 1984 fu messo a disposizione dell’utenza il catalogo per materia e venne affidato a un grafico l’incarico di realizzare la nuova immagine della Biblioteca, che fu presentata il 14 maggio 1985. Nel medesimo anno furono messi a disposizione degli utenti i quotidiani. Inoltre, il Sistema aderì allo studio di un progetto di intersistema con Garbagnate, Novate e Rho, che fu avviato nel 1987, insieme all’automazione delle nove biblioteche partecipanti.
Le direzioni successive – dott. Giulio Fortunio (1988-1997), dott.ssa Barbara Valesin (dal 1999) – hanno mantenuto tale linea gestionale, attenta a sviluppare il ruolo di centro informativo locale proprio della biblioteca pubblica. Nel 1995 è stata riordinata e organizzata la sezione di storia locale.
Ad oggi la Biblioteca è collocata ancora nella sede storica di viale Matteotti 37, dove è stata inaugurata nel 2000 la sala ragazzi. Oggi il patrimonio consta di 42.000 documenti, di cui 38.000 sono libri e il resto multimediale (dvd, cd, audiolibri). Gli utenti locali sono 3.100 e il volume di prestiti si aggira intorno ai 60.000/anno. La Biblioteca fa parte del CSBNO ed è collegata in rete con altre 50 biblioteche del Nord Ovest Milano, con le quali collabora per fornire ai cittadini il servizio di prestito interbibliotecario, l’OPAC, il servizio Internet, il prestito di ebook e vari servizi online.

Fonti:
La Biblioteca di Cusano Milanino, a c. di E. CARIMATI-A.MONTAGNER, 1988
Un anno di attività, in “Bollettino d’informazioni”, 1, 1965
F. MARASPIN, Cusano Milanino: una biblioteca in chiave moderna, in “Bollettino d’informazioni,”, 2, 1965
Ferruccio Maraspin, in “Notiziario comunale”, Cusano Milanino, dicembre 2004

Complessi archivistici