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Cusano nei Ricordi - vol 7 - Cusano si rinnova 2
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Cusano nei Ricordi - Vol 7 - Copertine e indice
(s.d.)
LAC 779 ARC - Cusano nei ricordi vol 7
210
Cusano nei Ricordi - Vol 7 - Nuova costruzione area Tagliaferri
(2007 - 2009 aprile)
LAC 779 ARC - Cusano nei ricordi vol 7 pag 1-6
211
Cusano nei Ricordi - Vol 7 - Incrocio Marconi-Tagliabue
(2006 novembre - 2007 agosto)
LAC 779 ARC - Cusano nei ricordi vol 7 pag 7-8
212
Cusano nei Ricordi - Vol 7 - Incrocio Marconi-Manzoni
(2006 novembre - 2007 agosto)
LAC 779 ARC - Cusano nei ricordi vol 7 pag 9-11
213
Cusano nei Ricordi - Vol 7 - Via Mazzini - vista da via Matteotti
(2004 settembre - 2007 agosto)
LAC 779 ARC - Cusano nei ricordi vol 7 pag 12-14
214
Cusano nei Ricordi - Vol 7 - Via Mazzini - vista da via Pedretti
(2004 agosto - 2007 agosto)
LAC 779 ARC - Cusano nei ricordi vol 7 pag 15-16
215
Cusano nei Ricordi - Vol 7 - Via Mazzini rinnovata
(2007 agosto)
LAC 779 ARC - Cusano nei ricordi vol 7 pag 17-19
216
Cusano nei Ricordi - Vol 7 - Stabilimento CIA - demolizione
(2004 agosto - 2004 settembre)
LAC 779 ARC - Cusano nei ricordi vol 7 pag 20-23
217
Cusano nei Ricordi - Vol 7 - Area ex CIA - nuovi edifici residenziali
(2007 marzo - 2009 marzo)
LAC 779 ARC - Cusano nei ricordi vol 7 pag 24-27
218
Cusano nei Ricordi - Vol 7 - Area ex CIA - case delle Cooperative
(2007 novembre - 2009 aprile)
LAC 779 ARC - Cusano nei ricordi vol 7 pag 28, 29, 31
219
Cusano nei Ricordi - Vol 7 - Area ex CIA - sede CRI e Protezione Civile in via Pedretti
(2005 settembre - 2009)
LAC 779 ARC - Cusano nei ricordi vol 7 pag 32-33
220
Cusano nei Ricordi - Vol 7 - Viale Matteotti - nuove costruzioni
(2007 febbraio)
LAC 779 ARC - Cusano nei ricordi vol 7 pag 34
221
Cusano nei Ricordi - Vol 7 - Casa ex Spinelli - ristrutturazione
(2003 novembre - 2005)
LAC 779 ARC - Cusano nei ricordi vol 7 pag 35-36
222
Cusano nei Ricordi - Vol 7 - Torrente Seveso
(2006 ottobre)
LAC 779 ARC - Cusano nei ricordi vol 7 pag 37-38
223
Cusano nei Ricordi - Vol 7 - Lavori sistemazione sponde del Seveso
(2005 novembre - 2006 ottobre)
LAC 779 ARC - Cusano nei ricordi vol 7 pag 39-42
224
Nuova casa popolare comunale
(2009 aprile)
LAC 779 ARC - Cusano nei ricordi vol 7 pag 43
Cusano nei Ricordi - Vol 7 - Area ex CIA - nuovi edifici residenziali

Cusano nei Ricordi - Vol 7 - Area ex CIA - nuovi edifici residenziali (2007 marzo - 2009 marzo)

Unità

Tipologia: unità documentaria

Scheda speciale: F - Fotografia

Segnatura definitiva: LAC 779 ARC - Cusano nei ricordi vol 7 pag 24-27

Il piano di recupero dell’area dismessa dello stabilimento CIA, Manifatture del Seveso, Mosca e Masera, (chiuso dal1994) si é realizzato nei primi anni 2000. Demoliti i capannoni ed effettuate le bonifiche, si sono realizzati edifici residenziali con negozi e market al piano terra, quattro condominii delle due Cooperative Edificatrici cusanesi, giardini, il parco del Seveso con due ponti pedonali a scavalco del torrente, un parcheggio pubblico interrato, la nuova sede della CRI e protezione civile, la nuova casa popolare del Comune che sostituisce la “casa blu”. Oltre a sistemare via Mazzini, si é ricavata una piazza ed un giardino, in seguito dedicato ad Alda Merlini, che, grazie alla frequentazione non solo da parte dei residenti, é diventato un nuovo centro cittadino.


fotografie di Armando Ripamonti.


PIANO di RECUPERO AREA ex CIA


Il piano di recupero dell’area ex CIA è stato il più importante intervento sul territorio di Cusano dopo la fondazione di Milanino, per le sue dimensioni, per la posizione centrale a ridosso del vecchio centro della città, ma anche per la sua storia lunga e tormentata.
Dopo il parziale intervento dei primi anni ’80 (demolizione dei fabbricati più vecchi lungo via Matteotti e costruzione di un edificio per uffici con retrostante parcheggio pubblico), il problema della nuova destinazione dell’area occupata dalla fabbrica diventa attuale nei primi ’90, quando l’azienda (Manifatture del Seveso, CIA era da decenni il marchio commerciale degli abrasivi), decide di lasciare la produzione degli abrasivi concentrandosi sui tessuti tecnici per i quali progetta un nuovo stabilimento a Osio Sotto (BG). La sede di Cusano cessa l’attività il 31 luglio 1994.
Già nel luglio 1993 gli architetti Amedeo Cedro e Marco Engel, su incarico della Amministrazione, avevano presentato una bozza di variante del Piano Regolatore che cambiava la destinazione dell’area da industriale a un uso misto residenziale, commerciale, artigianale non inquinante. Protestano i 75 dipendenti che ancora lavorano nella fabbrica, vedendo nella variante la condanna di ogni tentativo di salvaguardare qualcosa del sito produttivo. Protestano gli abitanti della zona perché temono che l’aumento previsto di residenti (fino a 600 persone) e le nuove attività commerciali determinino un peggioramento dei servizi disponibili in zona, ritenuti già carenti.
La variante è approvata dal Consiglio Comunale il 1° luglio 1994, quando la decisione dell’azienda di chiudere il sito cusanese è ufficiale. L’area diventa Zona Industriale di Ristrutturazione e prevede edilizia residenziale (45 mila mc), una quota di edilizia economica popolare (15 mila mc), la sistemazione delle sponde del Seveso, un parco di 10 mila mq, commercio al dettaglio e attività artigianali compatibili con la residenza. La variante sarà approvata in Regione solo il 21.04.1998.
Nel frattempo però prende corpo da parte della amministrazione comunale l’idea che le dimensioni dell’area e la sua posizione impongono la necessità di concepire un progetto più vasto che investa tutto il vecchio centro di Cusano, la cui vocazione non può che essere residenziale, ma con una dotazione adeguata di servizi commerciali, artigianali, culturali e di verde pubblico. In questo quadro anche Palazzo Omodeo avrebbe potuto trovare la sua nuova funzione. Accogliendo le indicazioni della amministrazione, la proprietà (DueEmme srl e Manseve srl) incarica In/Arch (l’Istituto Nazionale di Architettura) di preparare un concorso nazionale di idee.
“La posizione strategica dell’area ex – CIA, collocata nel centro di Cusano Milanino, a ridosso del nucleo antico, con il Palazzo Omodei e il Seveso, e di quello moderno, con il Municipio, la strada commerciale, le residen¬ze recenti, rende il tema del Con¬corso particolarmente denso di elementi di riflessione e impo¬ne una particolare attenzione al¬le questioni morfologico-fun¬zionali ed alla organizzazione degli spazi pubblici e del siste¬ma della mobilità. In particolare il bando offre l’opportunità di interpretare contemporaneamente le relazioni tra un comparto di nuova edificazione, a funzione mista, residenziale-artigianale-commerciale, e i due nuclei urbani centrali, quello moderno e quello storico, intrecciando spazi, funzioni, infrastrutture e servizi” [Paolo Caputo, presidente In/Arch Lombardia].

Lanciato nel settembre 1997, il concorso pone ai progettisti limiti ben precisi. L’area di interesse non è solo quella della fabbrica, ma tutti gli spazi pubblici circostanti e Palazzo Omodeo; sono 271 appartamenti di cui 181 di edilizia privata e 90 di edilizia popolare convenzionata da assegnare alle due cooperative cusanesi, negozi, spazi per artigiani; un parco pubblico con pista ciclabile, due ponti pedonali sul Seveso. Nella commissione giudicatrice, l’Ing Marco Bravi, in rappresentanza della proprietà e l’Ing. Maurizio Boriani in rappresentanza del Comune, più altri architetti in rappresentanza di In/Arch e di altre organizzazioni di architetti.
Il Notiziario Comunale del marzo 1998 annuncia il progetto vincitore (premio di L. 10 Mni): EXTRA LARGE CITY dell’arch. Paolo Rolandini, coadiuvato dagli arch. Giovanni Ronzoni, Marco Terenghi e Marco Arosio. Secondo Classificato (premio di L. 5 Mni) AUTODAFÈ dell’arch. Mauro Manfrin, coadiuvato dall’arch. Marco Liga.
Sulla base delle indicazioni emerse dal concorso, nel novembre 1998 la proprietà formula le prime proposte e avvia la trattativa con il comune, che porterà nel settembre 2000 all’adozione da parte del Consiglio Comunale del Piano di Recupero dell’area. Il Piano prevede 177 appartamenti in edilizia residenziale libera, 94 appartamenti di edilizia convenzionata da affidare alle cooperative storiche di Cusano, superfici commerciali con un parcheggio pubblico interrato, superfici per artigianato di servizio, un grande parco pubblico, due passerelle ciclopedonali, sul Seveso, una piazza-ponte sul fiume a ridosso di via Matteotti, Palazzo Omodeo destinato (nel 76 % della superficie ceduta al privato per 50 anni) ad albergo con 23 camere, ristorante d’eccellenza e palestra, destinazione a servizi pubblici (ad esempio biblioteca) della restante parte, un parcheggio pubblico interrato in piazza Cavour a ridosso del Palazzo.
Le reazioni contrarie della opposizione consiliare e di gruppi di cittadini vertono principalmente sulle possibili ricedute negative dell’aumento di residenti e del centro commerciale e sulla valutazione di insufficienza del beneficio pubblico a fronte dell’enorme beneficio per la proprietà dell’area. Viene anche proposto un referendum per una diversa soluzione, giudicato però inammissibile dalla apposita commissione comunale. Con l’approvazione definitiva del Piano (dicembre 2000) la variazione più significativa è la riduzione a 800 mq della superficie massima di vendita per singola attività commerciale, all’interno dei 2000 mq in totale disponibili.
In un incontro pubblico del 14 settembre 2001 l’Amministrazione aggiorna i cittadini sullo stato del progetto. Sono cambiati i protagonisti: l’ing. Marco Bravi con la Riviera Srl ha comprato i terreni della Manifatture del Seveso e i progetti sono opera dell’arch. Fabrizio Allegro di Paderno Dugnano (aveva partecipato al concorso del 1998) con l’arch. Mongelli con la sua Monterosa 1 snc.
La Soprintendenza ai beni architettonici e culturali ha bocciato la destinazione ad albergo per i due terzi di Palazzo Omodei, che avrebbe richiesto pesanti interventi strutturali. Ha approvato invece la nuova proposta di uso per uffici, commerciale e residence. Deve restare di uso pubblico il salone d’onore con i suoi affreschi, il portico posteriore e lo scalone di salita al piano superiore. Sul Seveso il ponte-piazza di via Matteotti diventa un semplice allargamento del marciapiede nord sul ponte attuale.
L’ipotesi di un uso totalmente pubblico del Palazzo è giudicata insostenibile, per i costi del restauro (si stimano ca 10 mdi di lire) e della futura gestione. “Non realistiche” anche le ipotesi di finanziare l’intervento con la cessione di altri beni pubblici come l’edificio della biblioteca e Palazzo Cusano, da poco restaurato. La possibilità di trasferire la Biblioteca all’interno del Palazzo è in corso di esame insieme all’eventuale allargamento dello spazio pubblico. Comunque ogni decisione o trattativa è rinviata alla fase di redazione dei progetti esecutivi, dopo l’adozione da parte del Consiglio Comunale (allora prevista entro sei mesi, in realtà arriverà solo il 03.02.2003) dell’accordo di Programma.
Dopo la definizione dei progetti esecutivi, tra la fine del 2004 e l’inizio del 2005 partono finalmente i cantieri. L’area interessata è di circa 56 mila mq, di cui 10.000 già di proprietà pubblica. Oltre alla fabbrica, essa comprende piazza Cavour con la casa comunale, Palazzo Omodei e il suo giardino, via Omodei, via Mazzini, il tratto di via Matteotti dal Seveso a Piazza Trento e Trieste, il parcheggio dietro la banca, il parcheggio dell’Albergo al Ponte. I nuovi alloggi sono in totale 262, di cui 167 appartamenti della Riviera srl, 38 della Cooperativa ACLI, 36 della Cooperativa Edificatrice e 21 ERP del Comune. Nell’edificio ERP sono previsti 21 alloggi di superficie tra 42 e 60 mq, il cui costo è quasi tutto coperto dal finanziamento regionale. La nuova sede della CRI e della protezione civile potrà contare su ca 1300 mq su tre piani con uffici, camerette, cucina, magazzini, autorimesse. Il nuovo assetto per Palazzo Omodei prevede 1500 mq per la biblioteca, il cui progetto è curato dall’arch. Vidulli, esperta di realizzazione di biblioteche in edifici storici. I restanti 900 mq resteranno in uso al privato per 50 anni, con destinazione a uffici di rappresentanza. Il nuovo Parco sul Seveso prevede nuove piantumazioni, conservazione delle alberature di pregio, sistemazione delle sponde del fiume, giochi per bambini, panchine e spazi d’incontro, due passerelle ciclopedonali a scavalco, la pista ciclabile.
Nel 2006 sono completati l’edificio della CRI e le case delle Cooperative. Prima della fine dell’anno i primi abitanti occupano il primo corpo (quello verso via Matteotti) di edilizia residenziale privata. Nella primavera 2007 anche l’edificio ERP è pronto, a luglio riapre al traffico via Mazzini. A maggio 2008, dopo il sospirato benestare della Soprintendenza, finalmente partono anche i lavori per il restauro di Palazzo Omodei e la sistemazione di piazza Cavour e via Omodei. Vicenda questa purtroppo oggi (inizio 2022) non ancora conclusa. Sulle possibilità di uso del palazzo incombe però la fortissima limitazione che i Vigili del Fuoco hanno posto nel rilasciare l’autorizzazione il 7 novembre 2007: al massimo 100 persone contemporaneamente presenti all’interno del palazzo, 50 per ogni piano.
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piano di recupero dell’area ex CIA
Cusano Milanino
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Soggetto: Cusano Milanino - Nuovi palazzi su area ex CIA

Autori:

  • Armando Ripamonti (fotografo principale)
    Motivo dell'attribuzione
    • documentazione

Supporto: gelatina ai sali d'argento/carta

Altezza: 18.0

Larghezza: 24.0

Descrizione estrinseca:

OGTD=positivo
OGTS=serie di 4 fotografie
MISU=cm
MTX=b/n

Compilatori

  • Aggiornamento scheda: Gabriele Marazzini - Data intervento: 09 gennaio 2022

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