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Affitti, vendite, censi, debiti e crediti del Comune di Treviglio

Affitti, vendite, censi, debiti e crediti del Comune di Treviglio (1193 - 1800)

Serie

Questa serie, costituita unendo materiale eterogeneo, raccoglie atti che documentano le acquisizioni o le cessioni da parte del comune di Treviglio di beni immobili, mobili e dei relativi diritti, nonchè la loro successiva amministrazione. La tipologia documentaria presenta: istrumenti di prestito, vendita, cambio, donazione, affitto ed altro con patti e capitoli concordati tra le parti; mandati emessi dalle autorità centrali; ricorsi e relazioni di particolari e del comune; quietanze; registri di censi e di mandati di pagamento.
Secondo gli statuti (unità 17), erano i consoli e i deputati alle spese a sovrintendere al governo e alla manutenzione dei beni comunali; nei documenti, per lo più, agiscono in questo ruolo i deputati del comune, affiancati dai cosidetti "reggenti", denominazione quest'ultima generica e difficilmente interpretabile, in quanto si riferisce probabilmente a diverse figure istituzionali aventi all'interno del comune funzione amministrativa e di governo.
A partire dal sec. XII e, in modo più consistente, nel XIV, è documentata l'acquisizione, da parte del comune, di numerosi appezzamenti di terreno soprattutto boschivo, arativo e prativo. Del sec. XVI resta un unico istrumento di vendita di vari terreni, a favore del comune, a testimonianza della quasi totale dispersione, per questo periodo, del materiale documetario; del sec. XVIII rimane l'affitto al sindaco del comune, testè nominato, della casa destinata a divenire sua abitazione per la durata del proprio incarico.
Molto scarsa è comunque la documentazione inerente all'amministrazione di beni e diritti acquisiti dalla comunità che riguarda esclusivamente lo sfruttamento delle acque del fiume Brembo e quindi le opere di manutenzione e spurgatura delle rogge e la ristrutturazione degli edifici ad esse annessi. Per quanto riguarda i dazi, il materiale presente in questa serie è scarsissimo, consistendo in un unico fascicolo del sec. XVII circa l'acquisizione, da parte del comune, dei dazi chiamati "di nuova imposta" e di quelli "detti accresciuti": unica e probabile testimonianza di quella lite sostenuta da Treviglio per la proprietà del dazio "delle pelli verdi" che l'inventario settecentesco ricorda sotto il capitolo XV. In realtà, il maggior numero di atti rimasti sulla proprietà e amministrazione dei dazi si trova raccolto nella serie contenzioso, a testimonianza della lotta accanita sostenuta dalla comunità di Treviglio contro privati ed istituzioni pubbliche, in difesa dei diritti e privilegi acquisiti in questo campo.
Abbastanza numerosi risultano i prestiti concessi nei secc. XVIIXVIII ai reggenti del comune da privati, confraternite ed enti religiosi. Dall'esame dell'unico "Libro de' Censi e Creditori" rimastoci (unità 82), che elenca, per ogni somma capitale ricevuta in credito dalla comunità, gli avvenuti pagamenti degli interessi annui effettuati su mandato dall'esattore, è emersa l'esistenza di una loro collezione che ancora nella prima metà del settecento doveva essere sufficientemente ampia; così come è attestata l'esistenza di una raccolta di "Libri delle Taglie", ora interamente dispersa. In generale per la documentazione qui riunita, il riscontro con l'inventario settecentesco (unità 54) ha evidenziato una diffusa e generale dispersione del materiale documentario.

Codici identificativi:

  • MIBA0005A7 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013