Comune di Clusone: carte estranee (1400 - 1842)
422 unità archivistiche di primo livello collegateArchivio
Consistenza archivistica: Unità archivistiche: 422.
Inventario di A. Previtali, 1986 (pp. 82−83)
La parte più consistente dei documenti ora conservati nell'archivio del comune di Clusone, è un fondo di 392 pergamene di cui non è stato possibile accertarne la provenienza. Sono state rinvenute in un contenitore di cartone riposto in un locale di deposito presso la casa Albergo S. Andrea di Clusone, insieme ad altro materiale facente del museo S. Andrea. Di queste, un esiguo numero il cui contenuto riguarda atti nei quali il comune di Clusone è parte o attore, sono state collocate nelle rispettive serie dell'archivio comunale; le altre, nella sezione Carte Estranee, ripartite tra le varie Comunità di appartenenza.
Risultando chiaro quali ampliamenti d'orizzonte potevano conseguirsi mettendo a frutto queste fonti prima ignote, nacque l'iniziativa preziosa e necessaria di descrivere ampiamente ciascun atto membranaceo, nella consapevolezza che i dati in essi contenuti servissero a documentare molti e particolari aspetti della "societas" di Clusone, ossia i rapporti sociali ed economici, l'assetto urbanistico, il paesaggio agrario e molti altri.
Prima di procedere all'inventariazione del fondo degli atti privati ho attentamente considerato se fosse meglio raccogliere separatamente gli atti di ciascun notaio oppure disporre i documenti in ordine cronologico. Considerato però che bisogna più di tutto tener conto del contenuto del documento e non del notaio rogatorio, ha optato per la seconda soluzione per consentire innanzitutto una più facile lettura del succedersi dei fatti dai quali si possono conoscere talune tendenze che si verificano in determinati periodi storici a causa di contingenti necessità sociali e commerciali, che diversamente si presenterebbero discontinui e disuniti.
In una società molto impegnata nei commerci, quale fu quella di Clusone, perdere questa significava creare artificiosamente dei vuoti e rendere meno facile la comprensione dell'insieme. Taluni atti infatti che nascono di conseguenza ad un altro, come il pagamento di un debito fatto da un notaio diverso da quello che ha fatto l'atto iniziale di compravendita, si allontanerebbe, nella lettura, tanto da non poterli, se non a fatica, collegare insieme.
La conoscenza e lo studio di questo materiale documentario riguardante i prezzi e la vendita di proprietà immobiliari, sia agricole che edificate, risulta di grande interesse per la ricostruzione storica dell'economia locale. E molti sono i dati utili per identificare linee di sviluppo dell'agricoltura nell'ambito della storia economica, in relazione alle condizioni naturali, all'uso agricolo del suolo, al regime delle proprietà, alle colture, alla società e agli insediamenti rurali.
Una cospicua parte dei documenti sono instrumenti di compravendita riguardanti, in molti casi, la cessione di beni ad estinzione di debiti; o di retrovendita in base alla quale il nuovo proprietario era tenuto a rivendere al vecchio, al medesimo prezzo, i beni acquistati entro limiti di tempo menzionati nell'atto o fatti oggetto di una scrittura separata; di investiture a termine o perpetue di terra, boschi; obbligazioni.
Le unità di misura utilizzate sono indicate con la pertica bergamasca di 662 metri quadrati, costituita da 24 tavole o da due mere e mezza. I prezzi sono normalmente dati in lire imperiali e sottomultipli e più raramente in ducati veneti. Nella descrizione dei terreni e degli edifici si è ritenuto di poter utilizzare la nomenclatura originale degli atti e i tipi fondamentali di terreni ad uso agricolo che compaiono nelle descrizioni sono i seguenti: "prativo, campivo, spondivo, aratorio, boschivo, cornivo, ripivo, ortivo, vidato, arborivo, romersivo, ronchivo, brignivo e montivo". Solo una volta si è trovato indicato il tipo di coltura dei terreni.
La casa abitativa è descritta come: "piodata, copata, solerata, cultinata, lobiata, cilterata, …".
"Criteri di regestazione".
− I regesti intendono illustrare tutti i dati utili non solo alla definizione del negozio giuridico ma anche alla ricostruzione delle modalità e dei momenti attraverso i quali il negozio si è sviluppato.
− I nomi propri sono stati tradotti e lasciati in latino i cognomi.
− Parimenti è stata mentenuta la lingua originaria nei casi in cui la traduzione non sarebbe stata in grado di rendere il significato del termine o dell'espressione in tutte le sue sfumature.
− Con particolare attenzione sono stati evidenziati tutti i toponimi interessanti la proprietà in transazione, tralasciando quelli riferibili alle coerenze.
− Di ogni unità documentaria sono infine segnalati il condizionamento esterno e il numero delle carte. Con un asterisco sono stati indicati lievi danni nello stato di conservazione dell'unità, con due quelli più gravi.
− Di ogni pergamena sono sempre indicate le misure espresse in mm.
"Metodo seguito nel presente inventario." (pp. XVII, XVIII)
Il lavoro di riordino ed inventariazione operato sulla documentazione più antica del comune di Clusone ha interessato gli atti riferibili al periodo della Dominazione Veneta.
L'inventario si presenta articolato in quattro sezioni.
La prima si riferisce agli atti prodotti e ricevuti dal comune di Clusone, ordinati in serie diverse, di cui la più organica è quella rappresentata dai registri di contabilità risalenti all'anno 1502. La seconda sezione riguarda le carte del Consiglio della Valle Seriana Superiore ha mettono in evidenza in modo unitario con cui erano determinate funzioni, amministrative e finanziarie, sul territorio dell'alta Valle Seriana Superiore, ordinate in tre serie. Nella terza sezione sono state inserite le carte del Podestà di Clusone e infine nella quarta, la più numerosa, sono raccolti i documenti, per la maggior parte in pergamena, che non hanno alcuna relazione con attività o funzioni svolte dal comune di Clusone, n dal Consiglio della Valle Seriana Superiore e dal Podestà, ripartiti in base alla Comunità di appartenenza.
Gli atti descritti nel presente inventario sono attualmente collocati in armadio metallico, custodito in ambiente idoneo presso il Palazzo comunale.
Relativamente alla descrizione delle singole unità archivistiche sono stati usati i seguenti criteri:
− La data dei documenti, disposti in ordine cronologico, è riportata secondo lo stile moderno;
− La numerazione dei documenti è progressiva e comprende tutte le serie di ciascuna sezione;
− Nella descrizione dei documenti il titolo originale, i titoli recensori moderni o parte di essi, quando si è ritenuto opportuno e significativo indicarlo, sono sottolineati con riga continua;
− Le eventuali ricostruzioni di date sono state indicate con parentesi quadre;
− Di ogni documentaria sono segnalate sempre il numero delle carte;
− Il condizionamento esterno è omesso quando è buono o discreto. Con un asterisco sono indicati lievi danni allo stato di conservazione dell'unità, con due quelli più gravi;
− Il supporto scriptorio, senza diversa indicazione, intendesi sempre cartaceo;
Per un agevole orientamento della consultazione è parso utile premettere ad ogni serie un breve cenno illustrativo sulla istituzione o ufficio da cui emanava.
Sempre per la descrizione delle unità documentarie, sono state usate le seguenti abbreviazioni:
reg. − regg. = registro, registri
c. − cc. = carta, carte
p. − pp. = pagina, pagine
c. s. = come sopra
membr. = membranaceo
orig. = originale
cart. = cartone
legat. = legatura
r. = recto
v. = verso.
Docc. 1−434.
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+ Collezione di documenti probabilmente appartenente in gran parte o all'archivio notarile di Clusone (non versata all'archivio notarile di Bergamo) o all'archivio privato della famiglia Sant'Andrea o della famiglia Fogaccia. Solo dopo un attento studio della documentazione analizzata sia singolarmente che nelle sue aggregazioni o confezioni si potrà definire la proveninza di queste fonti archivistiche. Sembrerebbe comunque più corretto una loro suddivisione, in relazione al fatto che si tratta in prevalenza di atti privati, sulla base delle famiglie protagoniste piuttoste che sulla base della collocazione topografica dei beni negoziati come ha fatto il riordinatore.
+ Unità archivistiche: 422.
Nota dell'archivista:
+ Per la descrizione dell’archivio comunale al momento del riordino e la storia della sua formazione si veda alla scheda fondo archivistico dell’archivio del Comune di Clusone nel campo “descrizione fonte” (inventario Previtali, pp. III-VIII).
Soggetti conservatori
Progetti
Fonti
- Clusone estranee 2005 = Archivio comunale. Carte estranee. 1405-1792. Tomo 6, 2005
Compilatori
- Schedatura: Sergio Primo Del Bello (archivista)
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/groups/unipv/fonds/56389