Convento di Sant'Alessandro, serviti ( 1430 - 1797 )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente e associazione della chiesa cattolica

Altre denominazioni: Convento di Sant'Alessandro, servi di Maria [Cronologia:]

Sede: Brescia

Codici identificativi

  • MIDB000BE5 (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

Un gruppo di Serviti proveniente da Bologna giunse a Brescia nel 1430 e si installò due anni dopo presso l’antica canonica di Sant’Alessandro, per volontà del vescovo di Brescia Francesco Marerio. I Serviti ereditarono insieme alla canonica di Sant’Alessandro i benefici della chiesa di Santo Stefano in Castello e la ex canonica di San Desiderio, passata nel 1468 ai Celestini.
I frati cominciarono presto a occuparsi della tutela del convento dei Santi Felice e Fortunato, prima che la cura del monastero femminile passasse ai confratelli di Sant’Eufemia. Nel 1455 papa Callisto III concesse ai Serviti la vicina “domus” di San Bartolomeo di Contegnaga, tolta agli Umiliati a causa della loro condotta scandalosa. Anche grazie a questa concessione i Serviti poterono occuparsi dell’ente restaurando i chiostri e la chiesa di Sant’Alessandro, che venne consacrata nel 1466 e abbllita nel corso del tempo da numerose opere d’arte. Nel 1469 ai frati di Sant’Alessandro fu concesso di costruire un convento sulle colline dei Ronchi, presso la chiesa di San Gottardo, che divenne una dipendenza della comunità servita e venne utilizzato come casa di vacanza.
Si hanno poche notizie sul periodo successivo di vita del convento di Sant’Alessandro: secondo l’estimo del clero nel 1658 la comunità contava ventidue frati e altri tre religiosi erano stabilmente a San Gottardo.
Nel 1769 lo scoppio della polveriera di San Nazaro comportò danni al complesso monastico e la ricostruzione della chiesa di Sant’Alessadro. Nel 1796 il convento venne fatto requisire da Napoleone per usi militari, l’anno successivo fu soppresso. La chiesa, inizialmente destinata a infermeria militare, venne riaperta al culto e il convento dal 1812 fu utilizzato come arsenale.

Complessi archivistici

Soggetti produttori

Fonti

  • I chiostri = I chiostri di Brescia. Storia, arte e architettura nei monasteri della città, a c. di V. TERRAROLI, C. ZANI, A. CORNA PELLEGRINI, Brescia 1989.
  • SPINELLI, Ordini e congregazioni = SPINELLI, G., Ordini e congregazioni religiose, in Storia religiosa della Lombardia. Diocesi di Brescia, a cura di A. Caprioli, A. Rimoldi, L. Vaccaro, Brescia, La Scuola, 1992, pp. 291-355
  • VIOLANTE, La Chiesa bresciana = VIOLANTE, C., La Chiesa bresciana nel medioevo, in Storia di Brescia, vol. I: Dalle origini alla caduta della signoria viscontea (1426), Brescia, Treccani, 1963, pp. 1101-1123.
  • MANIERI, San Bartolomeo = MANIERI, M., San Bartolomeo di Brescia. Da Domus degli umiliati a caserma militare: sette secoli di storia del palazzo dell'Arsenale, Brescia, Grafo, 1990
  • VECCHIO, La chiesa di San Desiderio = VECCHIO D., La chiesa di San Desiderio e i documenti del Codice Diplomatico Bresciano, "Brixia Sacra" VII/3-4 (2003), pp. 7 - 56
  • Le carte della canonica di San Desiderio = Le carte della canonica di San Desiderio di Brescia (1133-1222), Codice Diplomatico della Lombardia Medievale, risorsa internet verificata il 05/05/2006

Compilatori

  • Prima redazione: Diana Vecchio (archivista) - Data intervento: 01 marzo 2006