Comune di Grandate ( sec. XIV - sec. XIV - )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente pubblico territoriale

Sede: Grandate

Codici identificativi

  • MIDB000DD4 (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

Anche se la presenza di documenti che possono attestare l’esistenza del Comune di Grandate ed il fatto che lo stesso si amministrasse autonomamente già dal XII secolo non può essere esclusa, questa breve nota prende avvio dalla situazione esistente nel territorio posto sotto il dominio comasco nel 1335, anno a cui risale la pubblicazione degli importanti statuti della città di Como.
Dalla “Determinatio mensurarum et staterarum …”, allegata appunto agli statuti, è possibile rilevare che Grandate, in quest’epoca, faceva parte della cosiddetta pieve di Zezio (1).
Secondo il “Liber consulum civitatis Nosocomi”, dove sono riportati i giuramenti alla Città prestati dai consoli della comunità grandatese dal 1510 al 1539 (2), il Comune è ancora compreso nella pieve di Zezio. Sempre tra i comuni di “Zezio”, Grandate risulta nel 1652 composta da 26 nuclei familiari o, più precisamente da “26 fuochi”, come indica la “Nota de focolari delle terre delle tre pievi di Fino, Zezio e Ugiate, Contado di Como” (3) di quell’anno.
Nel XVIII secolo, e precisamente nel 1751, Grandate è ormai soggetta, come tutta la Lombardia, alla dominazione austriaca. Il suo territorio risulta comprendere, oltre al paese vero e proprio, altri nuclei abitati, allora chiamati “cassinaggi”: “Cassina San Poso”, “Isola” e “Cassina della Madonna” (4).
Nello stesso periodo, tra il 1750 e il 1751, la Real Giunta per il censimento generale dello Stato di Milano attiva un’inchiesta straordinaria per raccogliere informazioni sull’organizzazione amministrativa dei Comuni nella prospettiva di una riorganizzazione amministrativa e fiscale generale dello Stato. Questa inchiesta avviene attraverso l’invio a tutti i Comuni del territorio di un questionario da compilare, oggi comunemente conosciuto con il nome di “45 quesiti”. Le risposte al questionario ci permettono di conoscere in modo sufficientemente dettagliato l’organizzazione amministrativa che vigeva a Grandate: il Comune, che contava in quell’anno 336 abitanti, non era infeudato e pagava per la “redenzione” da infeudazioni la somma di 23 lire ogni quindici anni alla Città di Como, somma che a sua volta Como versava alla regia Camera.
Organo deliberativo del Comune era il consiglio che si riuniva nella piazza antistante la chiesa parrocchiale, convocato con il suono della campana dal console, il quale indicava anche quali fossero gli argomenti da trattare. In realtà il Comune disponeva di due consoli, in rappresentanza delle due famiglie dei massari, che si alternavano mensilmente nella carica e che svolgevano anche la funzione di esattori. La conservazione e l’amministrazione del patrimonio comunale e il controllo sulla correttezza del riparto dei carichi fiscali era affidata, come specificatamente indicano i quesiti, “all’agente della Casa Ciceri”. Nell’archivio comunale veniva conservato “il registro” dove erano puntualmente annotate tutte le entrate e le uscite della comunità. Grandate era sottoposto in quel periodo alla giurisdizione del podestà di Como per i cui servizi pagava un contributo alla Città e al quale il console doveva ricorrere in caso di necessità (5).
Con la “Riforma al governo e amministrazione delle comunità dello Stato di Milano” (6) del 1755 e la pubblicazione nel 1757 del nuovo compartimento territoriale dello Stato di Milano (7), il Comune di Grandate viene inserito nella “istituenda pieve di Zezio inferiore”, nel Territorio civile della Città di Como. Dalla “Statistica delle anime del Ducato di Milano, della provincia di Pavia, contado di Cremona, di Como e Lodi” del 1771 risulta che Grandate contava 422 abitanti (8). Con la successiva suddivisione della Lombardia austriaca in province (9), il Comune di Grandate, sempre collocato nella pieve di Zezio inferiore, viene inserito nella Provincia di Como.
L’avvento della dominazione francese porta un drastico mutamento amministrativo di tutto il territorio lombardo. Per quanto ci riguarda, in primo luogo, a seguito alla suddivisione del territorio in dipartimenti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell’8 luglio 1797 (10), il Comune di Grandate viene inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto della pieve di Zezio inferiore (11).
Nello stesso anno, con una successiva legge, Grandate viene temporaneamente trasferito nel Dipartimento dell’Olona, Distretto XXVIII di Cantù (12) per tornare subito dopo a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario nel Distretto primo di Como (13).
Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata già nel 1802 e resa definitivamente esecutiva durante il Regno d’Italia, Grandate viene in un primo tempo inserito nel Distretto II ex comasco dei Borghi di Como (14), classificato comune di III classe (15), e successivamente collocato nel Distretto I di Como, Cantone II di Como (16). Il Comune nel 1805 contava 444 abitanti.
Una vera e propria rivoluzione amministrativa coinvolge il territorio dello Stato a seguito dell’emanazione del decreto del 14 luglio 1807 con cui si decide il concentramento delle amministrazioni più piccole ai Comuni più grandi: anche Grandate, come altre comunità intorno alla Città, viene aggregato a Como dal 1808 al 1815 (17).
Con il ritorno degli Austriaci tutte le modifiche intervenute vengono di fatto annullate: la nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo – Veneto del 1816 ripristina infatti quasi totalmente la situazione esistente prima della Rivoluzione francese ad esclusione del mantenimento dell’organizzazione del territorio in distretti: il Comune di Grandate, ricostituito, viene inserito nel Distretto II di Como della Provincia di Como (18).
L’ultimo intervento di riorganizzazione, prima dell’unificazione nazionale, risale al 1853 ma non coinvolge Grandate: infatti con il nuovo compartimento territoriale della Lombardia, il Comune di Grandate viene riconfermato nel Distretto II della Provincia di Como. La popolazione in quell’anno è costituita da 716 abitanti (19).
In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al Regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il Comune di Grandate con 450 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento III di Como, circondario I di Como, provincia di Como. Alla costituzione nel 1861 del Regno d’Italia, il Comune aveva una popolazione residente di 727 abitanti (Censimento 1861). In base alla legge sull’ordinamento comunale del 1865 il Comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 731 (Censimento 1871); abitanti 929 (Censimento 1881); abitanti 881 (Censimento 1901); abitanti 1.089 (Censimento 1911); abitanti 1.185 (Censimento 1921).
Nel 1924 il Comune risultava incluso nel circondario di Como della provincia di Como. In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1926 il Comune veniva amministrato da un podestà.
Popolazione residente nel comune: abitanti 1.333 (Censimento 1931); abitanti 1.374 (Censimento 1936).
In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1946 il Comune di Grandate veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio.
Popolazione residente nel comune: abitanti 1.538 (Censimento 1951); abitanti 1.932 (Censimento 1961); abitanti 2.661 (Censimento 1971). Nel 1971 il comune di Grandate aveva una superficie di ettari 275.
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Note
1. Cfr. “Determinatio mensurarum et staterarum que habere et teneri debent per infrascripta comunia”, ASCo, ASCCo, Volumi, vol. 50, Volumen Magnum, cc. 481 – 510.
2. Cfr. “Liber consulum civitati Novocomi de anno 1510 usque ad annum 1535” ASCo, ASCCo, Volumi, vol. 111.
3. Cfr. “Nota de focolari delle terre delle tre pievi di Fino, Zezio e Ugiate, Contado di Como”, ASCo, Fondo ex Biblioteca, cart. 19.
4. Cfr. “Notificazione del personale fatte e firmate nell’anno 1751 dai Cancellieri, Deputati, Reggenti, Consoli di tutti i Comuni delle rispettive Pievi, colla Nota delle loro Cassine Unite a Comune per Comune, a Territorio per Territorio, e Pieve per Pieve, e ciò per tutto il Ducato”, ASMi, Censo p.a., cart. 279.
5. Cfr. “Risposte ai 45 quesiti 1751 della Real Giunta del Censimento”, ASMi, Catasto, cart. 3027.
6. Cfr. “Editto 30 dicembre 1755 per la riforma al governo e amministrazione delle comunità dello Stato di Milano” (1755), ASCo, Fondo ex biblioteca, cart. 19.
7. Cfr. “Editto 10 giugno 1757 per il compartimento territoriale dello Stato di Milano” (1757), ASCo, ASCCo, Carte sciolte, cart. 469.
8. Cfr. “Statistica delle anime del Ducato di Milano, della provincia di Pavia, contado di Cremona, di Como e Lodi”, 1771, ASMi, Catasto, cart.1655.
9. Cfr. “Editto 26 settembre 1786 per il compartimento territoriale della Lombardia austriaca” (1786), ASCo, ASCCo, Carte sciolte, cart. 469.
10. Cfr. “Costituzione della Repubblica Cisalpina emanata in data 20 messidoro anno V (8 luglio 1797)”, Raccolta delle leggi, proclami, ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI repubblicano, IV, Milano, 1797.
11. Cfr. “Legge 7 germinale anno VI per la ripartizione in distretti e comuni del dipartimento del Lario (27 marzo 1798)”, Raccolta delle leggi, proclami, ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repubblicano, IV, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a. cart. 289.
12. Cfr. “Legge 5 vendemmiale anno VII per la ripartizione in distretti, comuni e circondari dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (26 settembre 1798)”, Raccolta delle leggi, proclami, ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’ anno VII.
13. Cfr. “Legge sulla divisione in dipartimenti, distretti e comuni del territorio della Repubblica Cisalpina 23 fiorile anno IX (13 maggio 1801)”, Raccolta delle leggi, proclami, ordini e avvisi pubblicati in Milano, II, Milano, s.d. (1801), pp.148 -173.
14. Cfr. “Quadro ossia lista dei distretti provvisori situati nel Dipartimento del Lario compilata in esecuzione del prescritto decreto del V.G. 14 novembre 1802, anno I, al paragrafo 8° e successive istruzioni, trasmesso alla Prefettura con lettera 30 detto novembre”, ASMi, Censo p.m., cart. 754.
15. Cfr. “Elenco delle Comuni del Dipartimento del Lario distinte nelle classi di prima, seconda e terza colla rispettiva popolazione, giusta il circolare dispaccio 24 dicembre 1803 del ministero degli affari interni, desunto dai parziali elenchi pervenuti al viceprefetto dietro sua circolare 29 detto dicembre n. 24136 del segretario generale”, ASMi, Censo p.m., cart. 754.
16. Cfr. “Decreto sull’Amministrazione pubblica e sul Comparto territoriale del Regno 8 giugno 1805”, (1805) Bollettino delle leggi del Regno d’Italia, I, Milano, pp. 141 – 304.
17. Cfr. “Decreto per la composizione del circondario di Como 27 febbraio 1808”, (1808), ASMi, Censo p.m., cart. 731.
18. Cfr. “Notificazione governativa 12 febbraio 1816 sulla compartimentazione territoriale delle provincie lombarde del regno Lombardo – Veneto”, Raccolta degli atti dei governi di Milano e di Venezia e delle disposizioni generali emanate dalle diverse autorità in oggetti sì amministrativi che giudiziari, Milano, 1816, I.
19. Cfr. “Notificazione della luogotenenza lombarda 23 giugno 1853 sul compartimento territoriale della Lombardia”, Bollettino provinciale degli atti del governo per la Lombardia, Milano, 1853, II.
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Profilo storico istituzionale compilato sulla base di Civita, Como, pp. 194 – 195; Civita, istituzioni postunitarie.

Complessi archivistici

Fonti

  • Civita, Como = Le istituzioni storiche del territorio lombardo. XIV - XIX secolo. Como, Progetto CIVITA, Regione Lombardia - Amministrazione provinciale di Como, Milano, 2000, repertoriazione a cura di Domenico Quartieri con la collaborazione di Loredana Menichetti
  • Civita, istituzioni postunitarie = Le istituzioni storiche del territorio lombardo. 1859 - 1971, 2 voll., Progetto CIVITA, Regione Lombardia, Milano, 2001, repertoriazione a cura di Fulvio Calia, Caterina Antonioni, Simona Tarozzi

Compilatori

  • Domenico Quartieri (Archivista)