Opera pia Felice Lejnati ed Emilia Maggiorotti ( 1932 - 1992 1932 - 1992 )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente di assistenza e beneficenza

Altre denominazioni: Casa per vecchi pensionati nob. cav. Felice Lejnati ed Emilia Maggiorotti [Cronologia: 1933]

Sede: Cernobbio

Codici identificativi

  • MIDB000DDD (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

L’opera pia Casa per vecchi pensionati nob. cav. Felice Lejnati ed Emilia Maggiorotti viene istituita, a cura della Congregazione di Carità di Cernobbio, grazie ad un legato disposto per testamento da Emilia Maggiorotti, vedova del nobile Felice Lejnati.
Nell’atto testamentario, redatto dal notaio Bartolomeo Badino di Sanremo il 18 febbraio 1926, si legge, al punto 25, che è intenzione della testatrice legare “ad un istituendo ricovero per vecchi pensionati della provincia di Como, la villa di Cernobbio spoglia di mobiglio. Detta villa dovrà essere venduta ed il ricavato destinato a formare il fondo sociale dell’Ente da intitolarsi al nome del Nob. Cav. Felice Lejnati e di Emilia Maggiorotti, quale Ente avrà per scopo di dar ricovero ai vecchi pensionati, nati o residenti almeno da dieci anni nella provincia di Como, che, per insufficienza della pensione, versano in ristrettezze finanziarie”.
Alla morte della Maggiorotti, avvenuta il 14 luglio 1926, il testamento viene posto in esecuzione e la villa, concluse le pratiche di successione, viene aggiudicata a Valentina Clerici in Allamel per la somma di lire 380.000, come da atto del 28 novembre 1928 rogato dal notaio Carlo Capiaghi di Como.
La somma ricavata dalla vendita di Villa Lejnati, ora Villa Allamel, viene reimpiegata per l’acquisto di titoli del Prestito del Littorio, e va a costituire il patrimonio iniziale dell’Opera pia.
Sotto il controllo della locale Congregazione di Carità, l’ente definisce i propri compiti e le modalità di gestione attraverso un primo statuto che viene approvato il 5 luglio 1932. Organi dell’istituenda “Casa per vecchi pensionati nob. cav. Felice Lejnati ed Emilia Maggiorotti” sono il Consiglio di amministrazione composto da 4 membri oltre il Presidente. Membro di diritto è il Presidente della locale Congregazione di Carità, mentre gli altri sono nominati rispettivamente dal Prefetto, dai Podestà di Cernobbio e Como e dal Presidente della Provincia. All’interno del Consiglio viene scelto dal Prefetto colui che deve ricoprire la carica di Presidente.
Con decreto reale di Vittorio Emanuele III del 6 febbraio 1933, l’Opera pia viene eretta in ente morale con amministrazione autonoma, e contestualmente ne viene approvato lo statuto organico.
Una prima riforma dello statuto, con le modifiche determinate dal regime fascista, viene deliberata dal Consiglio di amministrazione il 22 ottobre 1938 ed approvata con decreto reale del 5 ottobre 1939.
Concluso il periodo bellico, con l’avvento delle istituzioni democratiche l’Opera pia Felice Lejnati ed Emilia Maggiorotti di Cernobbio viene ricostituita in forza del decreto del Prefetto di Como del 30 luglio 1946.
Una sostanziale riforma dello statuto organico, già sollecitata dal 1947 dalla Prefettura per tutte le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, viene approvata dal Consiglio di amministrazione il 25 febbraio 1971 con delibera n. 10/300. In particolare viene modificata la composizione del Consiglio di amministrazione, sempre costituito di cinque membri ma scelti in modo differente. Il Presidente, sempre di nomina prefettizia deve essere individuato con preferenza fra i discendenti della nobile famiglia Lejnati. Sono consiglieri di diritto il presidente dell’ECA e il fiduciario della sezione dell’Associazione mutilati ed invalidi di guerra di Cernobbio. Altri due consiglieri sono nominati dal Consiglio comunale di Cernobbio. Viene inoltre introdotto l’obbligo di residenza in Cernobbio di tutti i consiglieri.
Tra il 1979 ed il 1984, a seguito del decreto del Presidente della Regione Lombardia del 3 aprile 1979, l’opera pia viene affidata ad un commissario straordinario: Giovancarlo Besana Ciani. Nell’archivio sono conservati, per gli anni successivi alcuni fascicoli contenenti le nomine dei componenti del Consiglio di amministrazione. Non sono invece presenti atti da cui risulti la data di effettiva estinzione dell’ente, probabilmente avvenuta in seguito alla riorganizzazione del settore assistenziale regionale.

Complessi archivistici

Compilatori

  • Domenico Quartieri (Archivista)