Comune di Moltrasio ( sec. XIV - sec. XIV - )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente pubblico territoriale

Sede: Moltrasio

Codici identificativi

  • MIDB000E4E (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

Un atto notarile del dicembre 1058 documenta che il territorio di Moltrasio si regge già in comune autonomo con propri consoli(1). Assume la dignità di borgo a seguito del privilegio riconosciutogli dalla città di Como, con gli Statuti del 1292 (2).
Il “comune de Moltrasio” figura nella “Determinatio stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, come il comune cui spetta la manutenzione del tratto della via Regina “… a cantono dicte domus de Pizo in sursum usque ad pontem de Moltraxio et medietatis ipsius pontis” (3).
Il Comune, che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta Sala della città di Como (4), fa parte nello stesso periodo della pieve di Zezio (5).
Nel 1405 il borgo di Moltrasio ottiene la cittadinanza comasca con i rispettivi privilegi(6) mentre nell’estimo del 1439 viene indicato fra le comunità che sono direttamente “estimate” con la città di Como (7).
Risulta sempre facente parte della pieve di Zezio anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi”, dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del Comune dal 1510 sino al 1540 (8). Compare invece appartenente alle “Cinque terre unite alla città di Como”, nel 1652, anno in cui Moltrasio risulta composta da 61 fuochi (9).
Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Moltrasio risulta sempre inserito tra le Cinque terre unite alla città di Como, ed il suo territorio comprende i “cassinaggi” di Carisciano, Cravolino, Tosnago, Bardolino, Donegano, Borgo, Viginzano, Casarico, Vigniola e Vergonzano (10).
Dalle risposte ai 45 quesiti della Giunta del censimento del 1751 emerge che il Comune di Moltrasio, che conta in quell’anno 491 abitanti, non è infeudato essendosi redento e pagando ogni quindici anni la somma di lire 65.7.6 e, talvolta la “mezz’annata”. E’ tenuto inoltre a versare i carichi reali direttamente alla cassa della città di Como.
Dalle risposte ai quesiti risulta anche che, per la propria amministrazione, Moltrasio dispone di un consiglio comunale che si riunisce, al suono della campana, sulla pubblica piazza o nella casa comunale. Ufficiali del comune sono due sindaci, il console, l’esattore ed il cancelliere. I due sindaci sono eletti pubblicamente ogni tre anni a maggioranza di voti e possono essere confermati. A loro è demandata l’amministrazione e la conservazione del pubblico patrimonio nonché la vigilanza sulla corretta effettuazione dei riparti delle imposte, operazione che viene effettuata con l’assistenza del cancelliere. Spetta sempre ai sindaci di occuparsi della buona tenuta delle scritture pubbliche che sono conservate presso la casa comunale. Il cancelliere ha invece, tra i suoi compiti principali, quello di predisporre tutti gli atti relativi al riparto dei carichi fiscali, che vengono riscossi dall’unico esattore. Il Comune è sottoposto alla giurisdizione criminale del Podestà di Como al quale il console deve prestare giuramento (11).
Nel 1753 il Comune di Moltrasio compare nell’"Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano" ancora appartenente alle “Terre unite alla città”(12).
Con la “Riforma al governo della città e contado di Como” del 1756(13), Moltrasio, in precedenza componente delle Cinque terre unite a Como, viene inserito nel “Territorio civile della città di Como”, nella istituenda Pieve di Zezio superiore, così come compare anche nel compartimento territoriale dello Stato di Milano(14). Nel 1771 il comune conta 561 abitanti(15).
Con la successiva suddivisione della Lombardia austriaca in province del 1786(16), il Comune di Moltrasio viene confermato facente parte della Pieve di Zezio superiore ed inserito nella Provincia di Como.
In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791, la Pieve di Zezio superiore, di cui fa parte Moltrasio, viene inclusa nel II Distretto censuario della provincia di Como(17).
A seguito della suddivisione del territorio in dipartimenti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell’8 luglio 1797(18), con legge del 27 marzo 1798 il Comune di Moltrasio viene prima inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Laglio(19) e quindi, con successiva legge del 26 settembre 1798, “trasportato” nel Dipartimento dell’Olona, Distretto XXIII di Argegno(20). Nel gennaio del 1799 conta 635 abitanti(21).
Secondo le disposizioni contenute nella legge 13 maggio 1801, il Comune, inserito nel distretto primo di Como, torna a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario(22).
Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a seguito della legge del 1802 di riordino delle autorità amministrative(23) e resa definitivamente esecutiva durante il Regno d’Italia, Moltrasio viene in un primo tempo inserito nel Distretto II ex comasco dei Borghi di Como(24), classificato comune di III classe(25), e successivamente collocato nel Distretto I di Como, Cantone II di Como. Il Comune nel 1805 conta 619 abitanti(26).
Il successivo intervento di concentrazione disposto per i comuni di II e III classe del 1807(27), vede Moltrasio allargare i propri confini territoriali con l’aggregazione del comune di Urio. Inserito nel Distretto I di Como, Cantone II di Como, dopo l’unione il Comune conta 938 abitanti(28). Tale aggregazione viene confermata con la successiva compartimentazione del 1812(29).
Con l’attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del Regno lombardo – veneto del 1816(30), il Comune di Moltrasio viene inserito nel Distretto II di Como. Dotato di consiglio comunale, è confermato nel Distretto II di Como in forza del successivo compartimento delle province lombarde del 1844(31).
Col successivo compartimento territoriale della Lombardia del 1853(32), il Comune viene inserito nel Distretto I di Como. La popolazione è costituita da 903 abitanti.
In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al Regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale previsto dalla legge 23 ottobre 1859, il Comune di Moltrasio con 885 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, viene incluso nel Mandamento II di Como, Circondario I di Como, Provincia di Como. Alla costituzione nel 1861 del Regno d’Italia, Moltrasio è costituito da una popolazione residente di 962 abitanti (Censimento 1861).
In base alla legge sull’ordinamento comunale del 1865 il Comune è amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio.
La popolazione residente risultante dai censimenti è di abitanti 979 (censimento 1871); abitanti 1.150 (censimento 1881); abitanti 1.328 (censimento 1901); abitanti 1.493 (censimento 1911); abitanti 1.535 (censimento 1921).
Nel 1924 il Comune risulta incluso nel Circondario di Como della Provincia di Como.
In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1926 Moltrasio viene amministrato da un podestà.
La popolazione residente nel comune risultante dai successivi censimenti è di abitanti 1.760 (censimento 1931); abitanti 1.588 (censimento 1936).
In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1946 il Comune di Moltrasio viene amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio.
La popolazione residente nel comune risultante dagli ultimi censimenti è di abitanti 2.039 (censimento 1951); abitanti 2.202 (censimento 1961); abitanti 2.103 (censimento 1971).
Nel 1971 il Comune di Moltrasio ha una superficie di ettari 886.
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Note
1) Cfr. Pietro Buzzetti, Regesto per documenti di Moltrasio, Como, Tipografia Cooperativa Comense, 1904, pag. 11.
2) “Moltrasium burgus et homines Moltrasi burgenses de cetero in perpetuum sint et pro burgo et burgenses tractari et teneri debeant per Commune Cumarum et omnibus privilegiis et prerogativis gaudere debeant, quibus alii burgi et burgenses episcopatus Cumarum gaudent”, cfr. Antonio Ceruti, Liber statutorum, 1876, Tomo XVI, col. 251, cap. 454.
3) Cfr. “Determinatio stratarum et pontium que et qui debent aptari per infrascripta comunia”, ASCo, ASCCo, Volumi, vol. 50, Volumen Magnum, cc. 470 – 481.
4) Cfr. “Disposizione del marchese Bertoldo de Hohemburg, podestà di Como, di distribuzione del complesso plebano comasco in quattro parti, confermata nel 1279”, ASCo, ASCCo, Volumi, Vetera monumenta, vol. 45, pag. 83.
5) Cfr. Statuti di Como 1335, “Determinatio mensurarum et staterarum que habere et teneri debent per infrascripta comunia”, ASCo, ASCCo, Volumi, vol. 50, Volumen Magnum, cc. 481 – 510.
6) Cfr. Buzzetti, cit., pag. 22. Tra i vari privilegi di cui Moltrasio gode nell’arco della sua vita, c’è il diritto di poter eleggere direttamente il parroco: tale diritto è sicuramente ancora in vigore nel 1850, come documentano gli atti conservati nell’Archivio civico.
7) Cfr. “Liber estimi civium civitatis Cumarum compillati de anno 1439”, ASCo, ASCCo, Volumi, vol. 168).
8) Cfr. “Liber consulum civitatis Novocomi de anno 1510 usque ad annum 1535”, ASCo, ASCCo, Volumi, vol. 111.
9) Cfr. “Nota de focolari delle terre delle tre pievi di Fino, Zezio e Ugiate, Contado di Como …”, 1652, ASCo, Fondo ex Biblioteca, cart. 19).
10) Cfr. “Notificazioni del personale fatte e firmate nell’anno 1751 dai Cancellieri, Deputati, Regenti, Consoli di tutti li Comuni delle respettive Pievi, colla Nota delle loro Cassine Unite a Comune per Comune, a Territorio per Territorio, e Pieve per Pieve, e ciò per tutto il Ducato”, ASMi, Censo p.a., cart. 279.
11) Cfr. “Risposte ai 45 quesiti della Real Giunta del Censimento”, ASMi, Catasto, cart. 3027.
12) Cfr. “Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano”, 1753, ASCo, ASCCo, Carte sciolte, cart. 469.
13) Cfr. “Editto 19 giugno 1756 per la riforma al governo della Città, e Contado di Como” (1756), ASCo, Fondo ex Biblioteca, cart. 19.
14) Cfr. “Editto 10 giugno 1757 per il compartimento territoriale dello stato di Milano” (1757), ASCo, ASCCo, Carte sciolte, cart. 469.
15) Cfr. “Statistica delle anime del Ducato di Milano, della provincia di Pavia, contado di Cremona, di Como e Lodi”, 1771, ASMi, Catasto, cart. 1655.
16) Cfr. “Editto 26 settembre 1786 per il compartimento territoriale della Lombardia austriaca” (1786), ASCo, ASCCo, Carte sciolte, cart. 469.
17) Cfr. “Nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791 correlativo a quello che vigeva dal 1760 al 1785, a norma del reale dispaccio 20 gennaio 1791”, ASMi, Censo p.a., cart. 280.
18) Cfr. “Costituzione della Repubblica Cisalpina emanata in data 20 messidoro anno V (8/7/1797)”, Raccolta delle leggi, proclami, ordini ed avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI repubblicano, IV, Milano, 1797.
19) Cfr. “Legge 7 germinale anno VI per la ripartizione in distretti e comuni del dipartimento del Lario (27/3/1798)”, Raccolta delle leggi, proclami, ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VI Repubblicano, IV, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a. cart. 289.
20) Cfr. “Legge 5 vendemmiale anno VII per la ripartizione in distretti, comuni e circondari dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio (26/9/1798)”, Raccolta delle leggi, proclami, ordini e avvisi pubblicati in Milano nell’anno VII Repubblicano, VI, Milano, 1798; ASMi, Censo p.a., cart. 281.
21) Cfr. “Legge 20 nevoso anno VII per la determinazione dei contingenti militari per il Dipartimento dell’Olona (9/1/1799)”, Raccolta delle leggi, proclami, ordini e avvisi ecc. pubblicati in Milano nell’anno VII Repubblicano, VI, Milano, 1799.
22) Cfr. “Legge sulla divisione in dipartimenti, distretti e comuni del territorio della Repubblica Cisalpina 23 fiorile anno IX (13 maggio 1801)”, Raccolta delle leggi, proclami, ordini e avvisi pubblicati in Milano, II, Milano, s.d. (1801), pp. 148 – 173.
23) Cfr. “Legge sull’organizzazione delle Autorità amministrative 24 luglio 1802 (s.d. (1802))”, Bollettino delle leggi della Repubblica Italiana, Milano, pp. 184 – 208.
24) Cfr. “Quadro ossia lista dei distretti provvisori situati nel Dipartimento del Lario compilata in esecuzione del prescritto decreto del V.G. 14 novembre 1802, anno I, al paragrafo 8° e successive istruzioni, trasmesso alla Prefettura con lettera 30 detto novembre”, ASMi, Censo p.m., cart. 754.
25) Cfr. “Elenco delle Comuni del Dipartimento del Lario distinte nelle classi di prima, seconda e terza colla rispettiva popolazione, giusta il circolare dispaccio 24 dicembre 1803 del ministro degli affari interni, desunto dai parziali elenchi pervenuti al viceprefetto dietro sua circolare 29 detto dicembre n. 24136 del segretario generale”, ASMi, Censo p.m., cart. 754.
26) Cfr. “Decreto sull’Amministrazione pubblica e sul Comparto territoriale del Regno 8 giugno 1805”, (1805), Bollettino delle leggi del Regno d’Italia, I, Milano, pp. 141 – 304.
27) Cfr. “Decreto per l’aggregazione e concentrazione dei Comuni di II e III classe 14 luglio 1807”, (1807), Bollettino delle leggi del Regno d’Italia, II, Milano.
28) Cfr. “Decreto per l’aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario 4 novembre 1809”, (1809), ASCo, Fondo Prefettura, cart. 1310.
29) Cfr. “Decreto di aggregazione dei comuni del Dipartimento del Lario 30 luglio 1812”, (1812), ASMi, Censo p. m., cart. 754.
30) Cfr. “Notificazione governativa 12 febbraio 1816 sulla compartimentazione territoriale delle provincie lombarde del Regno lombardo – veneto”, Raccolta degli atti dei governi di Milano e di Venezia e delle disposizioni generali emanate dalle diverse autorità in oggetti sì amministrativi che giudiziari, Milano, 1816, I.
31) Cfr. “Notificazione governativa 1 luglio 1844 sulla compartimentazione territoriale delle provincie lombarde del Regno lombardo – veneto”, Raccolta degli atti dei governi di Milano e di Venezia e delle disposizioni generali emanate dalle diverse autorità in oggetti sì amministrativi che giudiziari, Milano, 1844, II.
32) Cfr. “Notificazione della luogotenenza lombarda 23 giugno 1853 sul compartimento territoriale della Lombardia”, Bollettino provinciale degli atti del governo per la Lombardia, Milano, 1853, II.
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Profilo storico istituzionale compilato sulla base di Civita, Como, p. 388; Civita, istituzioni postunitarie, vol. I, p. 487, vol. II, p. 479.

Complessi archivistici

Fonti

  • Civita, Como = Le istituzioni storiche del territorio lombardo. XIV - XIX secolo. Como, Progetto CIVITA, Regione Lombardia - Amministrazione provinciale di Como, Milano, 2000, repertoriazione a cura di Domenico Quartieri con la collaborazione di Loredana Menichetti
  • Civita, istituzioni postunitarie = Le istituzioni storiche del territorio lombardo. 1859 - 1971, 2 voll., Progetto CIVITA, Regione Lombardia, Milano, 2001, repertoriazione a cura di Fulvio Calia, Caterina Antonioni, Simona Tarozzi

Compilatori

  • Domenico Quartieri (Archivista)