Ente comunale di assistenza di Figino Serenza - ECA ( 1937 - 1978 1937 - 1978 )
Tipologia: Ente
Tipologia ente: Ente di assistenza e beneficenza
Sede: Figino Serenza
Codici identificativi
- MIDB000E70 (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]
Profilo storico / Biografia
Per le informazioni essenziali di carattere istituzionale sull’ente comunale di assistenza si veda il profilo generale accessibile da questa scheda (link Collegamenti).
L’Ente comunale di assistenza di Figino venne istituito con decreto prefettizio del 28 giugno 1937 e la conseguente costituzione di una Commissione straordinaria amministratrice nelle persone del podestà presidente, del delegato del segretario del Fascio locale e della segretaria del Fascio femminile che con delibera dell’Ente del 1 luglio 1937 furono nominati ufficialmente come membri dell’amministrazione straordinaria amministratrice.
L’amministrazione ordinaria fu nominata con decreto del 27 settembre dello stesso anno, per un quadriennio, e alle tre figure già elencate si aggiunsero altri quattro membri in rappresentanza delle Unioni provinciali fasciste di agricoltori e industriali (1).
L’istituzione continuava ad amministrare il patrimonio della estinta Congregazione di carità, costituito ormai esclusivamente da titoli dello Stato per un valore nominale complessivo di £. 55566, 62, provenienti dai Legati Figini e Casnati per sussidi dotali, dal Legato Radice per la distribuzione di medicinali ai poveri e dai Legati Ratti, Fusi e Orsenigo Ferdinando per beneficenza generica, cui erano stati aggiunti i fondi derivanti da altre recenti elargizioni e legati (2).
L’unico statuto pervenutoci è quello del 1942. Non risulta sia mai stato emanato un regolamento.
L’opera assistenziale era conseguita mediante la redazione di programmi finanziari annuali ed era indirizzato verso le tradizionali categorie di bisognosi (indigenti, esposti, infermi con la partecipazione a spese di spedalità ecc.).
A partire dal 1 novembre 1943, per un breve periodo coincidente con il governo fascista repubblicano, gli Eca vennero sostituiti dagli Enti comunali fascisti di assistenza, aventi mansioni analoghe e presieduti dal Segretario del Fascio, l’unico con funzioni deliberative, cui erano subordinati gli impiegati esecutivi scelti tra il personale comunale, a loro volta coadiuvati da volontari.
Gli Eca ripresero a funzionare con la fine della guerra quando il Consiglio d’amministrazione riprese ad essere nominato dal Consiglio comunale; costituito da cinque membri sceglieva nel suo seno il presidente.
L’attività dell’Ente si esplicava con funzioni assistenziali generiche a favore di immigrati o di persone povere del paese, anche mediante l’erogazione mensile di buoni per generi alimentari.
Accanto alla consueta azione assistenziale comunale, dal 1946 al 1950 si concretarono programmi di Assistenza post-bellica rivolti a rimpatriati, sfollati, ex internati e reduci della guerra. Allo scopo venne costituito un Comitato comunale per l’assistenza post-bellica di cui era membro anche il presidente dell’ECA (3); furono intensificate le campagne di soccorso invernale rivolte ad anziani e indigenti, mentre l’offerta di assistenza si andò presto diversificanto e intensificando con la proposta di iniziative a favore di anziani e minori (cure termali e climatiche, colonie per minori).
Nel 1973 il presidente lamentava “l’assoluta mancanza di incisività dell’opera [dell’Eca], nel tessuto sociale [omissis], a causa dell’esiguità per non dire irrilevanza dei mezzi a disposizione” e indirizzava alla Regione Lombardia alcune osservazioni sull’inefficenza di un sistema di gestione farraginoso e intempestivo nella erogazione dei contributi (4). La denuncia di un concetto di beneficenza “ormai superato” e in parte anacronistico è in linea con le riflessioni che a livello nazionale portarono presto all’estinzione degli ECA.
In ragione del DPR del 24 luglio 1977, n. 616 e della L.R. del 9 marzo 1978 n. 23 si decretò, infatti, lo scioglimento degli Eca ed il trasferimento di funzioni, patrimoni e personale ai Comuni.
Il 16 ottobre 1978 anche l’ECA di Figino Serenza cessò e contestualmente fondi e valori furono trasferiti al Comune: il patrimonio in contanti ammontava a £. 967528 (5).
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Note
(1) Vedi in Archivio della Congregazione di Carità e dell’Ente comunale di assistenza di Figino Serenza (CO), Sezione Ente comunale di assistenza-carteggio, b. 5, fasc. 5 gli atti relativi alle nomine del 1937 al 1951. D’ora in poi il presente fondo verrà indicato con la sigla ACdC/ECA.
(2) Relazione sull’ispezione del Vice-prefetto effettuata il 20 ottobre 1937 in ACdC/ECA, Sezione Ente comunale di assistenza-carteggio, b. 5, fasc. 8.
(3) Il Comitato comunale di assistenza post bellica di Figino venne nominato con delibera Eca n. 67 del 9 dicembre 1946. Cfr. ACdC/ECA, Sezione Ente comunale di assistenza-carteggio, b. 6, fasc. 15.
(4) Lettera del presidente alla Regione Lombardia del 30 marzo 1973 in ACdC/ECA, Sezione Ente comunale di assistenza-carteggio, b. 8, fasc. 8.
(5) Pratica di scioglimento Eca (1978) in ibidem, b. 9, fasc. 4.
Complessi archivistici
Profili istituzionali
Soggetti produttori
- (succede a) Congregazione di carità di Figino Serenza 1862 - 1937
Compilatori
- Sonia Gliera
Link risorsa: http://lombardiarchivi.servizirl.it/creators/1301