Gestione autonoma ristoranti e mense - GARMe dell'Ente comunale di assistenza di Milano - ECA ( 1947 - 1971 )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente di assistenza e beneficenza

Sede: Milano

Codici identificativi

  • MIDB0010B9 (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

Le prime riflessioni sull’intenzione dell’Eca di avviare l’esercizio di ristoranti economici con finalità assistenziali, risalgono all’autunno del 1947 originate dalla comprensione delle “difficoltà dei ceti medi, le cui possibilità economiche sono estremamente limitate e le cui esigenze legittime debbono essere tenute costantemente presenti da chi voglia attuare un minimo di giustizia sociale” (1).

A questo scopo, nella seduta del 27 novembre 1947, il Comitato d’amministrazione dell’Eca deliberò la costituzione di un’Azienda autonoma controllata dallo stesso Eca, con a capo un sovrintendente – scelto fra i componenti del Comitato di amministrazione – responsabile nei confronti del comitato dell’ente e di un’apposita commissione di tre sindaci, che doveva comprendere un consigliere dell’Eca, un rappresentante della Prefettura e uno della Sepral (Sezione provinciale dell’alimentazione) (2). Nella medesima riunione, la carica di sovrintendente fu assunta dal consigliere Nello Jovenitti (3).

A quell’epoca la Gestione autonoma non aveva ancora personalità giuridica e ogni responsabilità ricadeva sul sovrintendente, tanto che alla sua persona erano intestati anche i conti correnti bancari aperti per il funzionamento delle strutture (4).

L’attività di ristorazione ebbe inizio il 29 novembre 1947 con l’apertura del ristorante di via Broletto, cui fece seguito, il 18 gennaio 1948, quella del locale di viale Maino (5). All’interno di questi esercizi, era possibile consumare un pasto completo a prezzi decisamente moderati (lire 180 al tavolo e lire 130 al banco) o addirittura gratuitamente per gli assistiti dall’Eca (6).

Qualche mese più tardi furono avviati i lavori per l’apertura di un terzo ristorante presso il Palazzo di giustizia, d’intesa con il sindacato e l’ordine degli avvocati e procuratori di Milano, l’Associazione nazionale magistrati, il sindacato funzionari giudiziari e con l’approvazione del Primo presidente della Corte d’appello (7). Il 6 luglio 1949, l’Azienda assumeva inoltre l’esercizio delle quattro mense comunali di piazzale Bacone, viale Monte Nero, piazzale Cantore (Porta Genova) e piazza Gerusalemme, già affidate alla civica azienda delle Mense del popolo del Comune di Milano.

L’attività della GARME non era tuttavia indenne da critiche, che trovavano ampia eco sui quotidiani (8), e si fecero particolarmente aspre sullo scorcio del 1951, quando il giornale “Il Tempo di Milano” diede notizia di presunte irregolarità a carico di dipendenti della gestione, inducendo il sovrintendente in carica a rassegnare le dimissioni. Fu quindi nominata una Commissione di vigilanza incaricata di occuparsi temporaneamente della gestione. Essa era composta da tre consiglieri: Vittoria Carabelli, Romolo Arduini e Dionigi Pavesi, i quali ne suggerirono la riorganizzazione (9).

L’8 aprile 1952 entrava in servizio il nuovo sovrintendente, Carlo Zen, il quale, accogliendo la proposta del prefetto di Milano, subito si adoperava per studiare la possibilità di costituire una società per azioni, alla quale affidare la gestione ristoranti e mense (10). Il 26 gennaio 1953 fu in effetti costituita la “Ristoranti economici e mense Eca. – Società per azioni” (istrumento notaio Gabriele Bertoglio), che fu però sciolta il 29 novembre 1954 senza mai essere entrata in funzione.

Per l’esercizio 1955 si stabilì che la contabilità fosse tenuta direttamente dall’Ufficio ragioneria dell’Eca, passando da una gestione autonoma a una gestione diretta in economia, che suscitò però forti perplessità nei consiglieri responsabili (Carlo Zen, Rodolfo Cucciati e Dionigi Pavesi) e nel Presidente Ezio Vigorelli, favorevole a una gestione autonoma controllata dall’Eca.

Nella seduta del Comitato d’amministrazione dell’8 gennaio 1955, il sovrintendente Zen si dimise, abbandonando successivamente anche l’incarico di consigliere dell’Eca. Fu allora nominata una nuova amministrazione provvisoria dei ristoranti e mense, formata dai consiglieri Romolo Arduini, che assunse la carica di sovrintendente, Gaetano Polvara e Aristide Tesini (11).

Nella seduta del 3 giugno 1955 fu approvato il nuovo regolamento, ribadita l’autonomia della gestione dei ristoranti e mense, sotto il controllo dell’Eca, e riconfermato in via ordinaria il sovrintendente Romolo Arduini, coadiuvato da Aristide Tesini e Gaetano Polvara.

Nel 1957 la carica di sovrintendente fu assunta dal consigliere Luigi Grisolia, che la mantenne fino alla morte avvenuta il 6 dicembre 1967.

Frattanto si cercava di dare luogo a progetti per il miglioramento delle strutture e dei servizi, con la sottoscrizione di convenzioni per la gestione di mense aziendali e la costruzione di mense in muratura in zona via Calabiana – via Balduccio da Pisa (nelle immediate adiacenze dei nuovi dormitori notturni di viale Ortles) e in viale Toscana (Porta Ticinese) (12).

Il 2 ottobre 1956 fu aperto al pubblico un nuovo ristorante in via dei Cinquecento n. 19, in alcuni locali di proprietà comunale. Temporaneamente chiuso alla fine del 1957 per problemi di carattere finanziario, fu riaperto nel mese di settembre 1958, in seguito anche alla cessazione del ristorante di viale Maino (13). Nello stesso anno veniva stipulata una convenzione mediante la quale la GARME assumeva in gestione dalla Centrale del latte di Milano i chioschi, denominati “bar bianchi”, ai Giardini Pubblici di Porta Venezia e al Parco Sempione, e poi, nel 1960, di quello in Ponte Vetero, che era ubicato nello stesso stabile in cui aveva sede il Ristorante Broletto (14).

Al principio del 1959 entrava in vigore il nuovo regolamento della GARME che, confermando la figura del sovrintendente, lo faceva affiancare da una commissione di tre consiglieri e da un direttore, mentre la contabilità veniva affidata a un funzionario distaccato dell’Eca. Le funzioni di controllo da parte dell’Eca si esplicavano, tra l’altro, attraverso ispezioni periodiche da parte del Capo Ragioniere e da un incaricato della Ripartizione Assistenza (15).

Mentre il numero degli avventori diminuiva progressivamente (16), il 1° novembre 1959 entrò in funzione la nuova mensa di via Pontano, in sostituzione di quella in piazzale Bacone. L’anno successivo furono invece attivate le trattative con il Comune di Milano per trovare un’area, poi individuata nella zona compresa fra via Galileo Ferraris, piazza Coriolano e via Luigi Nono, per la sostituzione della baracca di piazza Gerusalemme (17).

Nella seduta del 19 settembre 1961, il consigliere sovrintendente Grisolia proponeva l’apertura di un ristorante anche nella sede centrale dell’Eca, che si stava allora ricostruendo (18).

Durante l’adunanza del 9 dicembre 1963 fu deliberata la trasformazione della mensa di viale Toscana in ristorante popolare self-service (19).

Nell’adunanza 23 luglio 1964 fu deliberata la chiusura della mensa di via Pontano a far data dal 2 agosto 1964 e si stabilì la trasformazione della mensa Coriolano in ristorante self-service (20).

Nell’adunanza 23 ottobre 1964 fu deciso di riservare la mensa di via Calabiana, trasformata in self-service, agli ospiti della Sezione Ortles della Casa di ristoro, chiudendo l’accesso al pubblico esterno. Constata però la progressiva diminuzione del numero degli utenti, nella seduta del 24 giugno 1968, fu disposta la chiusura di questo locale, mentre agli ospiti della Casa di ristoro veniva concessa la possibilità di usufruire dei servizi del ristorante popolare a self-service di viale Toscana (21).

Tale provvedimento fu di nuovo modificato alcuni mesi più tardi, quando si decise di mantenere l’apertura del ristorante di via Calabiana, chiudendo invece quello di viale Toscana, i cui locali venivano contestualmente riconsegnati al Comune di Milano (22).

Nel 1969 il ristorante Coriolano, già dichiarato antieconomico (23), fu chiuso e lo stabile riconsegnato al Comune (24). Il persistere della riduzione dell’attività della GARME comportò peraltro anche la chiusura del ristorante popolare di via Calabiana e l’interruzione della convenzione con l’Università degli studi per la gestione del ristorante CUSM di Sesto San Giovanni, attivata nel 1961 (25).

Nel 1970, erano ormai in funzione solo il ristorante di via Broletto e il Bar Bianco ai Giardini pubblici (26): il primo cessò definitivamente il 31 luglio 1971, mentre il bar fu chiuso alla fine del successivo mese di novembre.

Note

1. E. Vigorelli, “Sei anni di amministrazione dell’Eca di Milano (25 aprile 1945 – 25 aprile 1951)”, Milano 1951, p. 54.

2. Le sezioni provinciali per l’alimentazione erano state istituite con r.d.l. 18 dicembre 1939 n. 222 con funzioni di controllo sugli approvvigionamenti e la distribuzione delle derrate. Esse dipendevano da un Comitato direttivo presieduto dal Prefetto e dipendevano sia dal Ministero dell’Agricoltura, per i compiti di approvvigionamento, sia da quello delle Corporazioni per la distribuzione ai rivenditori e il tesseramento al consumo. Nel dicembre 1944, passarono alle dipendenze dell’Alto commissariato per l’alimentazione, riducendo progressivamente le proprie competenze al controllo dei prezzi e dell’andamento del mercato. Nel 1958 furono sostituite dagli ispettorati provinciali dell’alimentazione, posti alle dipendenze della ricostituita Direzione generale dell’alimentazione presso il Ministero dell’agricoltura e delle foreste, i quali furono a loro volta soppressi dal d.p.r. 24 luglio 1977 n. 617.

3. ALPE, Verbale di seduta del Comitato di amministrazione dell’Eca, 27 novembre 1947. A rappresentare il Comitato di amministrazione dell’Eca fu scelto il consigliere Aldo Spandri, per la prefettura fu designato Gino Lazzerini, mentre per la Sepral fu nominato il direttore, Lino Montagna; cfr. ALPE, GARME – Amministrazione, Ordini di massima, b. 1, 1, Lettera del presidente dell’Eca, Ezio Vigorelli, ai sindaci, 7 gennaio 1948.

4. Il principio dell’autonomia gestionale fu ribadito anche nella seduta del 20 settembre 1948, in occasione della quale il C.d.a. dell’Eca stabilì che l’amministrazione dei ristoranti venisse esercitata in forma autonoma dal sovrintendente, di più l’organizzazione della contabilità prevedeva la tenuta di libri a partita doppia e verifiche periodiche da parte dell’Ufficio ragioneria dell’Eca.

5. All’impianto dei due ristoranti concorreva anche l’Alto commissario dell’alimentazione con la concessione di una sovvenzione di lire 1.000.000, cfr. ALPE, GARME – Amministrazione, Ordini di massima, b. 1, 1, Lettera dell’Alto commissario dell’alimentazione, 26 novembre 1947.

6. E. Vigorelli, L’offensiva contro la miseria, Milano 1948, pp. 83-84.

7. ALPE, GARME – Amministrazione, Mensa presso il Palazzo di Giustizia, b. 2, 5. Il ristorante fu chiuso il 30 luglio 1957, cfr. ALPE. GARME – Amministrazione, Ordini di massima. Regolamentazione della gestione, b. 1, 3.

8. ALPE, GARME – Amministrazione, Mensa di viale Montenero. Inchiesta, b. 2, 3.

9. ALPE, Verbali di seduta del Comitato di amministrazione dell’Eca, 18 febbraio 1952, 10 marzo 1952, 18 marzo 1952, 7 aprile 1952.

10. ALPE, Verbali di seduta del Comitato di amministrazione dell’Eca, 7 aprile 1952, 16 giugno 1952 e 30 giugno 1952.

11. ALPE, Verbali di seduta del Comitato di amministrazione dell’Eca, 8 gennaio 1955, 12 gennaio 1955 e 19 febbraio 1955.

12. ALPE, Verbali di seduta del Comitato di amministrazione dell’Eca 18 aprile 1955 e 7 novembre 1955. Le due nuove mense, finanziate dal Comune, dovevano sostituire quella provvisoria di via Vignola – che aveva preso il posto di quella in via Montenero – e quella di Porta Genova.

13. Il ristorante di viale Maino fu chiuso alla fine del mese di agosto 1958 dietro richiesta del Comune di Milano che necessitava dell’area da esso occupata per l’ampliamento della sede stradale, cfr. ALPE, Verbale di seduta del Comitato di amministrazione dell’Eca 18 febbraio 1958. Il ristorante di via dei Cinquecento fu definitivamente soppresso il 15 novembre 1961 e i locali consegnati all’adiacente Casa di riposo per coniugi.

14. ALPE, GARME – Direzione, Centrale del latte, b. 109, 12. Il Bar Bianco al Parco fu chiuso nel 1963, quello al Broletto il 31 maggio 1965 (fu però mantenuto uno spaccio per la distribuzione del latte con macchine automatiche) e quello ai Giardini alla fine del 1971. Nel 1957 furono anche avviate intese per l’assunzione da parte della GARME della mensa aziendale e del bar della Centrale del latte, che si protrasse fino al 1963.

15. ALPE, Verbale di seduta del Comitato di amministrazione dell’Eca 26 gennaio 1959.

16. ALPE, Verbale di seduta del Comitato di amministrazione dell’Eca 14 aprile 1959.

17. ALPE, GARME – Amministrazione, Mensa popolare in via Luigi Nono. Costruzione, b. 2, 4.

18. La sede dell’Eca in Palazzo Archinto era stata distrutta dai bombardamenti durante il secondo conflitto mondiale.

19. ALPE, Verbale di seduta del Comitato di amministrazione dell’Eca 9 dicembre 1963.

20. ALPE, Verbale di seduta del Comitato di amministrazione dell’Eca 23 luglio 1964.

21. ALPE, Verbale di seduta del Comitato di amministrazione dell’Eca 24 giugno 1968.

22. ALPE, Verbale di seduta del Comitato di amministrazione dell’Eca 30 settembre 1968.

23. ALPE, Verbale di seduta del Comitato di amministrazione dell’Eca 18 luglio 1966.

24. ALPE, GARME – Direzione, Mensa Coriolano. Riconsegna dello stabile, b. 117, 2.

25. ALPE, Verbale di seduta del Comitato di amministrazione dell’Eca 10 novembre 1969.

26. ALPE, Verbale di seduta del Comitato di amministrazione dell’Eca 13 maggio 1970.

Complessi archivistici

Compilatori

  • Maria Cristina Brunati (Archivista)