Opera pia Giuseppe Levi ( 1907 - 1938 )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente di assistenza e beneficenza

Sede: Milano

Codici identificativi

  • MIDB0010C2 (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

Le origini dei Ricoveri notturni Levi risalgono al 23 novembre 1902 quando, in occasione di una riunione sul tema dei senzatetto, organizzata a Palazzo Marino dall’associazione “Soccorso fraterno” con la partecipazione dei principali istituti di beneficenza milanesi, fu deliberata la costituzione di un “Comitato per i Ricoveri Notturni Gratuiti”.
Fra le prime iniziative promosse dal Comitato, presieduto dal radicale Camillo Rognoni – già alla guida della Congregazione di carità di Milano – vi fu l’apertura di una pubblica sottoscrizione (alla quale aderirono anche la Cassa di risparmio delle provincie lombarde, il Monte di pietà, la Società Umanitaria e il Comune di Milano) che consentì l’apertura di dormitori provvisori in via S. Simpliciano, via Moscova e via Manfredo Fanti per le invernate 1903 e 1904.
Il 25 giugno 1905 fu inaugurata una nuova e moderna sede furori Porta Vigentina, realizzata grazie a un generoso lascito dell’israelita Giuseppe Levi su progetto dell’ingegner Luigi Mazzocchi, il quale, circa vent’anni prima, si era occupato anche della costruzione degli Asili notturni Sonzogno.
Il nuovo dormitorio, posto all’angolo fra via Cesare Balbo e via Francesco Soave, poteva ospitare 253 uomini e 84 donne. La permanenza era per tutti gratuita e veniva concessa per un periodo fino a tre mesi ai senzatetto milanesi e fino a otto giorni per gli altri. L’ammissione era concessa a chiunque non avesse un’abitazione, ad esclusione di ubriachi e di individui affetti da malattie mentali o contagiose. Non potevano inoltre accedere all’istituto coloro che non accettavano di sottoporsi alla disinfezione obbligatoria o rifiutavano di declinare le proprie generalità, mentre erano previste pene severe, dalla segregazione all’espulsione, nei casi più gravi di contravvenzione al regolamento interno. In alcuni casi il ricovero poteva essere coattivo, come per i vagabondi o i “sorvegliati speciali” dimessi dal carcere, per i quali era previsto un apposito camerone con inferriate.
Il 20 ottobre 1907 i Ricoveri Notturni Levi vennero eretti in ente morale.
La crisi economica postbellica verificatasi negli anni Venti produsse un considerevole incremento delle domande di alloggio, che però non sempre i dormitori erano in grado di soddisfare, dovendo a loro volta far fronte a notevoli difficoltà finanziarie, tanto che “centinaia di infelici per mancanza di posto” veniva respinti ed erano “costretti a dormire sulla pubblica via”. A questi anni risalgono le prime proposte per l’unificazione dei dormitori Levi e Sonzogno, che fu tuttavia realizzata solo nel 1938, quando i due istituti furono concentrati nell’Ente comunale di assistenza di Milano con decreto del 27 dicembre 1938. Contestualmente, per effetto delle leggi razziali, i Ricoveri notturni Levi – ai quali era stata affidata anche la gestione della Casa dell’ospitalità fascista di via De Breme assunsero la nuova denominazione di Casa di ristoro. L’intitolazione originaria venne ripristinata nel 1951.

Complessi archivistici

Fonti

  • Asili notturni, 1906 = Asili notturni, in L. E. Rossi, Milano benefica e previdente, Milano, 1906, pp. 490-491
  • Ricoveri notturni, 1932 = Ricoveri notturni, in Beneficenza, previdenza e assistenza sociale nella provincia di Milano, Milano, 1932, pp. 499-500
  • Bascapè 1990 = Marco Bascapè, Asili e ricoveri notturni, in Milano con i poveri, Rimini-Milano 1990, pp. 159-173
  • Scuola di carità, 2007 = Milano. Scuola di carità. Una mostra per immagini, Milano, 2007

Compilatori

  • Maria Cristina Brunati (Archivista)