Ricovero di mendicità di Monza ( 1906 - 1985 )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente di assistenza e beneficenza

Sede: Monza

Codici identificativi

  • MIDB001820 (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

Il Ricovero di mendicità venne costituito in ente morale con decreto 25 febbraio 1906 (1) con le rendite di varia provenienza devoluti a questo scopo dal Comune di Monza. Più precisamente dalla devoluzione dalle rendite derivanti dal legato dei"Segni di Natale" con decreto 15 giugno 1865 (2), dal Pio legato del Lambro con decreto 26 marzo 1871 (3), del Lascito Borgonetti con decreto 2 aprile 1876 (4).
Esso aveva per fine, come recitava lo Statuto del 1905, “il ricovero di individui dell’uno e dell’altro sesso appartenenti al Comune di Monza, i quali siano inabili a qualsiasi lavoro, privi di mezzi di sussistenza e di congiunti tenuti per legge alla somministrazione degli alimenti” (5).
Il ricovero ebbe sede in locali appositi presso la Pia Casa di ricovero ed industria di piazza Garibaldi.

Ma se il 1906 è la data finale, in effetti era dal 1864 (6) che la città di Monza cercava di costituire il suo ricovero di mendicità soprattutto per contrastare l’accattonaggio per le vie di Monza. La legge di pubblica sicurezza infatti proibiva l’accattonaggio nelle città ove aveva sede un ricovero di mendicità (7).
Costituito il 1 agosto 1867 con un protocollo redatto dal Sottoprefetto del Circondario di Monza, dal Sindaco e dal Presidente della Congregazione di carità il Ricovero di mendicità trovò provvisoriamente una sede in alcuni locali presso le Pie Case di ricovero ed industria (8).
Ai mendicanti, costretti alla pulizia degli abiti e del corpo, veniva imposto una attività lavorativa in cambio di una piccola mercede quotidiana.
Le condizioni di vita erano riconosciute del tutto inadeguate (9). Nell’agosto del 1867 si sviluppò un caso di colera (10) e gli internati furono ricoverati presso la Caserma vecchia (11). Ma dopo poco, a causa dell’alienazione della stessa, il ricovero tornò ad avere la sua sede provvisoria presso la Pia Casa d’industria (12).
L’iniziativa del ricovero, dal carattere del tutto provvisorio, era finanziata in parte dal Comune con rendite provenienti da fondi patrimoniali e in parte da iniziative benefiche (veglioni, feste, ecc.) e dalla raccolta di fondi da parte delle parrocchie (13).
Le spese erano relative a tre voci fondamentali: gli importi delle giornate pagate a misure diverse agli ospiti del ricovero, i sussidi settimanali alle donne del sabato (14) e i sussidi settimanali a domicilio (15).

Nel febbraio del 1873 il Comune decise di sopprimere ogni forma di assistenza e di accumulare dalle rendite la somma necessaria per poter dar vita ad uno stabile ricovero di mendicità. (16)
L’intenzione fu sottolineata anche dalla creazione di un vero e proprio bilancio dell’erigendo ricovero di mendicità con conti consuntivi e stati patrimoniali del Ricovero per gli anni 1867-1903 e un vero e proprio registro di cassa dal 1868 al 1899 (17).

Solo nel 1903, anche grazie ai continui solleciti della Sottoprefettura di Monza (18), si diede il via all’istituzione del Ricovero di mendicità. La sede fu stabilita in via definitiva presso la Pia Casa di ricovero ed industria riadattandone alcuni locali. L’attività ebbe inizio il giorno 15 giugno 1908 e il ricovero di mendicità ricevette la visita ufficiale del Sottoprefetto sul finire dello stesso mese (19).

Con il decreto 25 febbraio 1906 in cui venne eretto ad ente morale il Ricovero venne affidato all’amministrazione della Congregazione di Carità (20) e alla Congregazione furono consegnate nel 1906 le cartelle di rendita come si evince dal verbale della consegna dei titoli stessi (21).

L’attività di assistenza della Pia Casa fu molto limitata e nella sostanza il Ricovero di mendicità divenne una sezione della Pia Casa di ricovero e industria definita come tale nel “Regolamento organico e disciplinare per la Pia Casa di ricovero in Monza” del 1907 (22).

Si trattò comunque di una struttura molto piccola come evidenziato nel Questionario del 1931 ove di dichiara di assistere 11 “poveri inabili al lavoro” (23).

In seguito l’amministrazione del Ricovero di mendicità passò all’ECA (R. D. 3 giugno 1937) (24).

Nel 1939 l’Opera pia venne resa autonoma dall’ECA. La legge 3 giugno 1937 n. 847 prevedeva infatti all’art. 8 “il decentramento con amministrazione autonoma delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, già amministrate dalla Congregazione di carità, che hanno fini diversi dall’assistenza generica, immediata e temporanea, come ospedali, ricoveri di vecchi e inabili, orfanotrofi, ecc.”. In ottemperanza a tale legge con D. R. del 29 giugno 1939 (25) furono decentrate l’Opera pia Bellani e il Ricovero di mendicità, mentre in precedenza con D. R. 5 settembre 1938 erano state decentrate la Pia Casa di ricovero e la Pia Casa d’industria. Dopo un periodo di commissariamento le quattro opere pie dall’agosto 1940 vennero amministrate da un unico Consiglio di Amministrazione delle Pie Case di ricovero e Orfanotrofi di Monza (26).
Nel 1940 venne redatto un nuovo Statuto (27).

Nel 1955 l’esiguità delle risorse è tale che il bilancio autonomo non viene più redatto, ma inserito come gestione speciale nel bilancio consuntivo della Pia Casa di ricovero (28).

Nel 1985 il Ricovero di mendicità venne fuso per incorporazione nell’O. P. Bellani con Decreto del presidente della Regione Lombardia del 3 luglio 1985 n. 336/Ass. (29).

Note:
(1) Cfr. il fascicolo “Impianto Ricovero di mendicità” in ASRMeMz (1/1).
(2) Cfr. il fascicolo “Legato Segni del Natale convertiti per l’erigendo Ricovero di mendicità”, in ASRMeMz (1/4).
(3) Cfr il fascicolo “Contrada del Lambro. Legato convertito per l’erigendo Ricovero di mendicità”, in ASRMeMz (2/1).
(4) Cfr. il fascicolo “Eredità Borgonetti Pasquale. Vendita della casa in via Lambro di compendio dell’eredità suddetta”, in ASRMeMz (2/2).
(5) Cfr. Statuto del 1905 in ASRMeMz (2/1) e il fascicolo “Ricovero di mendicità” in ASCMz2 (187/2).
(6) Cfr. il verbale di deliberazione del Consiglio comunale di Monza del 27 giugno 1864 avente per oggetto “Per conversione del fondo Segni per il ricovero di mendicità”, in Delibere del Consiglio 1861-1864 v. 9 in ASCMzRR.
(7) Cfr. Legge sulla pubblica sicurezza del 13 novembre 1859, Capo XIV – Dei mendicanti “Art. 101. La questua è proibita. Nelle Provincie in cui non saranno ancora stabiliti Ricoveri di mendicità gli individui privi di ogni mezzo di fortuna, e resi incapaci al lavoro o per infermità o per età provetta, e che non abbiano parenti ai quali incomba l’obbligo del mantenimento, potranno mendicare non oltre il proprio Comune. Debbono però essere i medesimi provvisti di speciale licenza rilasciata dall’Autorità locale di Pubblica Sicurezza; e debbono portare appesa al petto una lastra secondo il modulo che sarà determinato da Regolamento. Art. 102. Questa lastra sarà rilasciata gratuitamente a spese del Comune e non potrà essere ceduta ad altri sotto nessun titolo. Art. 103. È però sempre proibito di mendicare facendo mostra di piaghe, mutilazioni o di deformità, o con grossi bastoni, o con altre armi, ovvero proferendo parole o facendo gesti od atti di disperazione. E’ pure sempre proibito di mendicare durante la notte.
Art. 104. Chi non autorizzato viene colto a mendicare, sarà tradotto nanti l’Autorità locale di Pubblica Sicurezza. Se questa riconosce che l’arrestato sia valido al lavoro, sano e robusto, lo rimetterà a disposizione dell’Autorità giudiziaria per l’opportuno procedimento”.
(8) Cfr. il fascicolo “Impianto Ricovero di mendicità” in ASRMeMz (1/1) e il fascicolo “Ricovero di mendicità in Monza – Repressione dell’accattonaggio” in ASCMz1 (23/1).
(9) Cfr. “Promemoria alla Congregazione” del 1867 nel fascicolo “Ricovero di mendicità in Monza – Repressione dell’accattonaggio” in ASCMz1 (23/1).
(10) Cfr. Disposizioni in merito a un caso di cholera verificatosi nella Casa di ricovero (1867), in ASRMeMz (3/2).
(11) Cfr. “Alla Onorevole giunta municipale, relazione sul trasloco dell’ing. Giovanni Bergomi”, in ASCMz1 (23/1).
(12) Cfr. “Valutazione delle spese occorrenti alla riduzione a locale chiuso del Portico esistente nella Pia Casa di ricovero verso il giardino lungo la strada dell’Ospedale vecchio … in data 26 gennaio 1870”, in ASRMeMz (1/1).
(13) Cfr. i fascicoli “Ricovero di mendicità in Monza – Repressione dell’accattonaggio” e "Ricovero di mendicità e Casa d’industria in ASCMz1 (23/1 e 24/1). Per quanto riguarda la raccolta di fondi delle parrocchie si segnala, tra gli altri documenti, le sottoscrizioni del 1869 delle parrocchie di San Giovanni, San Michele, San Maurizio, San Berardo nel fascicolo 23/1.
(14) Cfr. “Elenco delle donne miserabili alle quali venne assegnato un sussidio settimanale in occasione che fu soppresso l’accattonaggio in Monza”, nel fascicolo “Ricovero di mendicità in Monza – Repressione dell’accattonaggio” in ASCMz1 (23/1).
(15) Cfr. “Rendiconto d’amministrazione del ricovero di mendicità per l’anno 1870” in ASCMz1 (24/1).
(16) Cfr. il verbale di deliberazione del Consiglio comunale di Monza del 7 febbraio 1873 in Delibere del Consiglio 1870-1873 v. 13 in ASCMzRR. Nello stesso volume vedi anche il verbale di deliberazione del 21 maggio 1872.
(17) Cfr. il fascicolo “Ricovero di mendicità e Casa d’industria” in ASCMz1 (24/1).
(18) Cfr. la lettera al sindaco di Monza da parte del Sottoprefetto del 29 ottobre 1903: “Istituito il ricovero codesta amministrazione sarà senza dubbio in diritto di vietare, come provvedimento d’ordine generale, la mendicità nelle vie e ciò in base all’art. 80 della vigente legge di PS”., nel fascicolo “Ricovero di mendicità” in ASCMz2 (187/2).
(19) Cfr. “Progetto, disegno e perizia preventiva sommaria della spesa necessaria alla riduzione di alcuni locali della Pia Casa di ricovero ed industria ad uso del Ricovero di mendicità (10 settembre 1907)” e lettera del Sottoprefetto di Monza in data 14 giugno 1908 che ringrazia il presidente della Congregazione di carità per l’invito a lui rivolto di visitare i nuovi locali nel fascicolo “Patrimonio”, in ASRMeMz (3/1) e nel fascicolo “Ricovero di mendicità” in ASCMz2 (187/2).
(20) Cfr. art. 4 dello Statuto organico del Ricovero di mendicità in Monza, in ASRMeMz (1/2).
(21) Cfr. il verbale della consegna dei titoli alla Congregazione (10 dicembre 1906) nel fascicolo “Ricovero di mendicità e Casa d’industria” in ASCMz1 (24/1).
(22) Cfr. il “Regolamento organico e disciplinare per la Pia Casa di ricovero in Monza” del 1907 all’art. 1 “La Pia Casa si Ricovero […] si suddivide nelle tre seguenti sezioni: 1. Casa di ricovero, 2. Casa di industria, 3. Ricovero di mendicità” e all’art. 2 “Questi stabilimenti sebbene concentrati in un solo locale e destinati a coadiuvarsi l’un l’altro per intrinseca loro natura e per il loro rispettivo interesse, si considerano l’uno dall’alto divisi” e agli articoli 121-136 costituenti il capo 3 ed interamente dedicati alla sezione Ricovero di mendicità nel fascicolo “Regolamento interno e organico – 1907”, in ASRMeMz (2/2).
(23) Cfr. Questionario Ricovero di mendicità nel fascicolo “Censimento generale delle istituzioni di assistenza e beneficenza”, in ECA2Mz (8.2.2 b. 38).
(24) Cfr. “Relazione sulla costituzione dell’Ente Comunale di Assistenza” a cura del presidente della Congregazione di carità (12 giugno 1937) e “Verbale di consegna della Congregazione di carità e delle opere pie da essa amministrate” nel fascicolo “Statuto e istituzione ECA” in ECA3Mz (14/4) e il fascicolo “Statistica opere pie amministrate” in ECA2Mz (8.2.1 b. 38).
(25) Cfr. i fascicoli “Decentramento Orfanotrofio Bellani e Ricovero di Mendicità”, “Amministratori e gestione commissariale Orfanotrofio e Ricovero di mendicità”, in ASBMz (3/4) e (5/3) e il fascicolo “Statuto organico del Ricovero di mendicità”, in ASRMeMz (1/3).
(26) Cfr. sulla complessa vicenda della costituzione del Consiglio di amministrazione vedi la dettagliatissima risposta dell’Amministrazione delle Pie Case di ricovero e Orfanotrofi di Monza al Comune di Monza che contestava l’irregolarità della nomina del Presidente, in ASBMz il fascicolo “Amministrazione delle Pie Case di ricovero e orfanotrofi di Monza. Amministrazione – Quadriennio 1963- 1966” (6/5). Sulla sostanziale contrarietà a tale decentramento dell’ECA cfr. la risposta del Presidente dell’ECA alla Prefettura di Milano in data 19 novembre 1938 nel fascicolo “Distacco delle Opere pie Bellani e Ricovero di mendicità”, in ECA3Mz (20/1).
(27) Cfr il fascicolo “Statuto organico del Ricovero di mendicità 1940”, in ASRMeMz (1/3).
(28) Cfr. il fascicolo “Conti consuntivi”, in ASBMz (48/1).
(29) Cfr il fascicolo “Statuto 1985” in ADBMz (49/4) e nello stesso fascicolo la relazione del commissario straordinario del 30 ottobre 1986.

Congregazione di carità di Monza, Breve cenno sulle origini, sullo scopo, la consistenza e sviluppo patrimoniale delle Opere pie amministrate dalla Congregazione di carità di Monza, Monza Stab. Tipo-Litografico G. Grezzi 1913.
Napoleone Mariani, Cenni sulla beneficenza monzese, Monza Tipografia I. Paleari 1887.
La beneficenza e l’assistenza sociale nella provincia di Milano, a cura della Deputazione provinciale, Milano 1919, pp.924-950.
Giuseppe Colombo, Istituzioni religiose benefiche nella storia di Monza, parte seconda, La Città di Monza, n. 11 settembre-ottobre 1960, pp. 24-32.

Complessi archivistici

Compilatori

  • Paolo Pozzi (Archivista)