Amministrazione delle Pie Case di ricovero e orfanotrofi di Monza ( 1940 - 1985 )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente di assistenza e beneficenza

Sede: Monza

Codici identificativi

  • MIDB001824 (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

Con R. D. del 5 settembre 1938 le Pie Case di ricovero e di industria furono rese autonome dall’ECA (1).
La legge 3 giugno 1937 n. 847 prevedeva infatti all’art. 8 “il decentramento con amministrazione autonoma delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, già amministrate dalla Congregazione di carità, che hanno fini diversi dall’assistenza generica, immediata e temporanea, come ospedali, ricoveri di vecchi e inabili, orfanotrofi, ecc.”.
In ottemperanza a tale legge con D.R. del 29 giugno 1939 furono decentrate anche l’Opera pia Bellani e il Ricovero di mendicità (2).
Dopo un periodo di commissariamento le quattro opere pie dall’agosto 1940 vennero amministrate da un unico (3) Consiglio di Amministrazione delle Pie Case di ricovero e Orfanotrofi di Monza (4).
Tale consiglio si riuniva e deliberava sui singoli istituti che mantenevano una parvenza di autonomia amministrativa e contabile (5).
In realtà si trattava nella pratica poi di soli due istituti (Opera pia Bellani e Casa di ricovero) in quanto già dai primi anni ‘20 la Pia Casa di industria aveva cessato ogni sua attività (6) mentre per quanto riguarda il Ricovero di mendicità l’esiguità delle risorse era tale che dal 1955 il bilancio autonomo non venne più redatto, ma inserito come gestione speciale nel bilancio consuntivo della Pia Casa di ricovero (7).
Dal punto di vista meramente contabile comunque i quattro istituti mantennero una loro autonomia. Ogni anno infatti venivano redatti quattro bilanci come si può vedere dalla documentazione conservata in archivio (8).
Nel 1985 la Pia Casa di ricovero, la Pia Casa d’industria e il Ricovero di mendicità vennero fuse per incorporazione nell’O. P. Bellani con Decreto del presidente della Regione Lombardia del 3 luglio 1985 n. 336/Ass. (9).

Note:
(1) Cfr. il fascicolo “Decentramento delle Case di ricovero e d’industria dall’ECA”, in ASCRIMz (2/4). Pur rimanendo il nome formale di Case di ricovero ed industria in realtà dal 1921 la Casa d’industria cessa di funzionare come si dichiara nella scheda relativa all’opera pia redatta nel 1931: “La Casa d’Industria, da oltre 10 anni, non è più in grado, dati i mutati sistemi di lavorazione, di fornire lavoro giornaliero ai poveri. Coi suoi redditi, esigui peraltro come desumesi dal questionario n. 1, si cura il mantenimento di vecchi presso la Pia Casa di Ricovero amministrata da questa Congregazione di carità”, cfr. il fascicolo “Statistica Opere pie amministrate”, in ECA2Mz (8.2.1. b.38).
(2) Cfr. il fascicolo “Decentramento Orfanotrofio Bellani e Ricovero di Mendicità”, in ASBMz, (3/4).
(3) “E’ noto che la legge sulle IPAB n. 6972 del 1890 prevede (articoli 58, 59) la possibilità che istituzioni aventi affinità di scopi possano essere riunite in gruppo. Tale ‘raggruppamento’ consiste nell’unione permanente di due o più opere pie sotto un’unica amministrazione autonoma, separata dall’ECA, la quale può essere o quella preesistente di una delle opere raggruppate, cui è devoluta la gestione della altre, o è addirittura un’amministrazione nuova. Ogni opera pia, soggetta a raggruppamento, mantiene cioè inalterata la propria figura e personalità giuridica, la propria autonomia patrimoniale, il proprio scopo e i propri soggetti passivi; soltanto per ragioni di economia e di semplicità di gestione, l’organo cui spetta la gestione e quello cui spetta la rappresentanza delle O.P. sono unici per tutte le OO. PP. raggruppate. Nelle nostre OO. PP. È avvenuto appunto ‘un raggruppamento’, voluto dal Ministero dell’interno. Cioè, l’Amministrazione della P.C.R. (O.P. decentrata per prima) assunse la gestione anche dell’O.P.B.” (cfr. verbale di deliberazione del Consiglio di amministrazione del 25 giugno 1964, n. 9, in ASBMz (6/5).
(4) Cfr. Sulla complessa vicenda della costituzione del Consiglio di amministrazione vedi la dettagliatissima risposta dell’Amministrazione delle Pie Case di ricovero e Orfanotrofi di Monza al Comune di Monza che contestava l’irregolarità della nomina del Presidente, in ASBMz (6/5).
(5) Mentre fino al 1962 la numerazione attribuita alle deliberazione era unica per entrambi gli istituti, dal 1963 è tenuta distinta.
(6) come indicato nel 1931 nella lettera del presidente della Congregazione di carità Vincenzo Brigatti allegata al Questionario relativo alla Pia Casa di industria compilata per il censimento, “… la Casa di industria, da oltre 10 anni, non è più in grado, dati i mutati sistemi di lavorazione, di fornire lavoro giornaliero ai poveri. Con i suoi redditi, esigui peraltro, … si cura il mantenimento di vecchi presso la Pia Casa di ricovero amministrata da questa congregazione di Carità”; cfr. Questionario Pia Casa di industria nel fascicolo “Censimento generale delle istituzioni di assistenza e beneficenza”, in ECA2Mz (8.2.2 b. 38).
(7) Cfr. il fascicolo “Conti consuntivi”, in ASBMz (48/1).
(8) Cfr. la serie “Amministrazione delle pie Case di ricovero e Orfanotrofi di Monza – Allegati al conto consuntivo” per gli anni dal 1941 al 1953.
(9) Cfr. il fascicolo “Statuto 1985” in ADBMz (49/4) e nello stesso fascicolo la relazione del commissario straordinario del 30 ottobre 1986.

Complessi archivistici

Compilatori

  • Paolo Pozzi (Archivista)