Cavarocchi, Franco ( Lucca, 1911 settembre 12 - 1996 )

Tipologia: Persona

Codici identificativi

  • MIDC00011A (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

Nasce a Lucca il 12 settembre 1911 da Gustavo, colonnello, e da Emma Luraghi (discendente dall’antica famiglia Lurago di Pelsopra, Valle Intelvi).
Poco si conosce della sua vita privata e pubblica sino all’inizio degli anni ‘60. Le uniche informazioni si possono desumere da un curriculum, conservato negli atti del Fondo, stilato probabilmente nel 1965 in occasione della sua partecipazione alla conferenza per l’Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera del 29 giugno.
Laureato in Lingue, Letterature straniere ed Istituzioni Europee presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli, lavora prima presso il Tribunale di Milano e in seguito alla Corte d’Appello, come dirigente. Insegna inoltre anche la lingua francese e tedesca.
Dal curriculum risulta che il professore frequenta poi, con esito favorevole, il corso di Storia dell’Arte tenuto all’Università di Torino dalla professoressa Anna Maria Brizio.
Sposatosi nel 1949, abita a Milano nella casa di via Teodosio 98 da dove si trasferisce, nel 1967, in via Aselli 32, sempre a Milano. Nei mesi estivi risiede a Pellio Superiore Intelvi nella “antica casa avita” dei Lurago.
La sua vera passione sono i “Maestri Intelvesi”: come lo stesso Cavarocchi ricorda nel suo curriculum, “dalla madre Emma Luraghi origina la sua diretta discendenza dalla stirpe degli artisti Lurago: Rocco, architetto a Genova, Carlo architetto a Praga e Passau, Tommaso e Antonio rispettivamente scultore e architetto dei duchi di Modena e Giovanni Battista architetto a Buda con Venerio Ceresola”. Per anni si propone “di studiare le fonti relative agli artisti oriundi della Valle Intelvi, attivi Oltralpe affinché essi siano rettamente collocati fra i maestri intelvesi e le loro opere meglio conosciute anche in Italia”.
E’ tale studio che lo porta a viaggiare in Italia ed in Europa alla ricerca delle tracce dei “Magistri”. Dal suo archivio si è riusciti a risalire solo ad alcuni dei suoi “pellegrinaggi”: lo si trova nel 1960 a Passau, nel 1962 ancora a Passau e Modena e nel 1964 a Waldkirchen e Passau, dove si tiene il secondo incontro culturale con la Valle D’Intelvi. Nel giugno del 1965 torna a visitare la Baviera per tenere conferenze a Erlangen, Norimberga, Wurzburg e Monaco. Durante lo stesso viaggio si reca a Eichstatt per una visita personale. Ci sono tracce, nello stesso anno, di una sua visita anche a Brescia.
Il suo viaggiare si intensifica negli anni successivi sino al 1975 quando il professore ha 64 anni: (Padova e Linz nel 1968, Roma nel 1969, Praga e Eisenstadt nel 1970, Parma, Passau, Vienna, Petronell – Carnuntum, Graz e ancora Waldkirchen nel 1972; Verona nel 1973; Passau, Stadl-Paura e Reichersberg nel 1975).
Ognuno di questi viaggi era un invito a studiare e a scrivere qualche nuovo articolo su uno degli architetti o stuccatori intelvesi.
Socio della Società Archeologica Comense, partecipa al congresso di Varenna, tenutosi nel 1966, “per illustrare l’arte e gli artisti dei laghi lombardi”, collaborando alla redazione del secondo volume “Stuccatori dal barocco al rococò”. Autore di diversi studi sugli artisti intelvesi pubblica alcuni articoli su “Arte lombarda” di Milano ma in particolare sulla “Rivista Como” (si veda di seguito l’elenco degli estratti di cui l’archivio conserva in buona parte copie a stampa oltre che le minute con i relativi appunti di studio).
Collaboratore del “Bollettino Storico della Svizzera Italiana” di Bellinzona e delle “Heimat Glocken” di Passau, è tra i promotori degli “Incontri Culturali Lanzo – Valle Intelvi – Passau” (1962 – 1964).
Fiduciario in Italia delle “Europaische Wochen Passau” per le manifestazioni italo – bavaresi sugli artisti italiani attivi nell’ambito austro-danubiano ricopre la carica di Segretario Generale dell’Associazione culturale “Magistri Intelvesi”. Svolge l’attività di conservatore dell’archivio parrocchiale di Pellio Superiore Intelvi ed è sostenitore del Museo della Valle Intelvi.
Il 3 settembre 1966 a Varenna – nel III Convegno con la Valle Intelvi – riceve dal Borgomastro di Passau la medaglia d’oro per meriti culturali e artistici, conferita il 28 luglio dello stesso anno dalla città di Passau.
Durante tutta la sua vita di studioso intrattiene rapporti personali ed epistolari con studiosi ed amministratori di molti città europee le cui tracce sono conservate nelle sue carte.
Il professor Franco Cavarocchi muore nel 1996 dopo aver portato a termine il compito che si era ripromesso, quello di scrivere un dizionario degli artisti intelvesi: nel marzo del 1992 era infatti uscita la seconda edizione del suo libro “Arte e artisti della Valle Intelvi” (prima edizione, luglio 1983), la raccolta coordinata degli studi compiuti durante un’intera vita.

Complessi archivistici

Compilatori

  • Domenico Quartieri (Archivista)
  • Prima redazione: Loredana Menichetti