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Cavarocchi Franco

Cavarocchi Franco (sec. XV - 1996)

Fondo

Storia archivistica:

Il fondo archivistico conserva i documenti di studio del professor Franco Cavarocchi prodotti a partire dagli anni sessanta del secolo scorso sino alla sua morte. Data l’importanza di tale materiale ai fini dello studio dell’attività svolta nei secoli dai “Magistri intelvesi” in Italia ed in Europa, e anche in considerazione dell’esistenza di un simile fondo archivistico conservato presso il “Centro di documentazione Magistri Intelvesi” di Lanzo, Liduina Argentati Cavarocchi, vedova del professore, ha deciso di depositare anche le carte prodotte dal marito presso lo stesso Centro al fine di consentirne le attività di ordinamento ed inventariazione con l’obiettivo della completa fruizione da parte degli studiosi.

Tale operazione è stata completata grazie anche ai contributi richiesti ed ottenuti dal Comune di Lanzo alla Regione Lombardia.

L’ARCHIVIO PRIMA DELL’INTERVENTO
All’inizio dell’intervento di ordinamento l’archivio si presentava, in buona parte, già organizzato dal professore per fascicoli all’interno dei quali i documenti, a volte sottofascicolati, erano sommariamente ordinati cronologicamente.
Il fondo, a prima vista, non presentava un’organizzazione strutturata.
Il legame archivistico che giustificava la costituzione di un fascicolo era dato di volta in volta da motivazioni diverse: poteva essere lo studio di un’opera o di un monumento, un luogo o un personaggio, un viaggio o una manifestazione, un evento storico o la richiesta di informazioni da parte di studiosi italiani o stranieri.
Anche la composizione dell’unità archivistica era diversificata: nelle cartelline erano collocati appunti manoscritti, minute manoscritte e dattiloscritte, copie a carbone o fotostatiche, lettere, fotografie e stampe.
All’interno dei fascicoli i documenti erano anche di natura diversa: corrispondenza con studiosi ed istituzioni (spesso in lingua straniera ed in particolare in tedesco), articoli e contributi di altri studiosi, atti notarili, deliberazioni di istituzioni locali, registri parrocchiali, mappe e registri catastali.
In alcuni casi è stata rilevata la presenza anche di atti originali risalenti al XV secolo.
Sulle cartelline come sul dorso dei faldoni era spesso presente un titolo attribuito direttamente dal professore. Erano presenti inoltre tre schedari alfabetici oltre ad altre schedine contenute in faldoni relative ai “Magistri” ed alle loro famiglie.

ORDINAMENTO E INVENTARIAZIONE E STRUTTURA DEL FONDO
L’intervento di ordinamento ed inventariazione è stato preceduto dalla schedatura analitica di tutto il materiale. Per tale operazione è stato utilizzato il programma regionale Sesamo dove sono state registrate, per ogni unità archivistica, le informazioni previste dagli standard internazionali, nazionali e regionali per le descrizioni inventariali.
La schedatura è stata effettuata mantenendo il più possibile la fascicolazione originaria data dal professore e realizzando solo minimi spostamenti di documenti o smistando nei relativi fascicoli gli atti ritrovati sfusi.
Quando presente, e se significativo, è stato mantenuto, sia nella fase di schedatura che nella redazione finale dell’inventario, il titolo originale, riportandolo tra virgolette.
Al termine della schedatura è stato realizzato l’ordinamento delle unità archivistiche secondo la seguente struttura:

1. Documenti personali, riconoscimenti e cariche;
2. Attività di studio:
2.1. Storia e istituzioni intelvesi;
2.2. Personaggi e famiglie intelvesi;
2.3. Studi e contributi di altri studiosi;
2.4. Pubblicazioni (articoli, libri, ecc.);
2.5. Convegni, congressi e incontri;
2.6. Località e viaggi di studio;
3. Carte di famiglia e di altri soggetti:
3.1. Carte di famiglia;
3.2. Carte di altri soggetti;
4. Schedari.

Ad esclusione della documentazione relativa a “Località e viaggi di studio” e degli “Schedari”, per le quali si è scelto, per comodità di consultazione, di disporre il materiale documentario in ordine alfabetico, la restante documentazione è stata ordinata per serie documentale disponendo i fascicoli in ordine cronologico secondo l’estremo superiore degli atti contenuti. In caso di estremo superiore identico, i fascicoli sono stati ordinati successivamente per estremo cronologico inferiore.
All’interno di ogni fascicolo si è mantenuto, in linea di massima, l’ordine cronologico degli atti dal più antico (in basso) al più recente (in alto). Si sono comunque mantenuti gli eventuali sottofascicoli creati direttamente dal professore. Tutto il materiale è stato ricondizionato con nuove cartelline e in nuovi faldoni.

Codici identificativi:

  • MIBA002F50 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Compilatori

  • Prima redazione: Loredana Menichetti
  • Domenico Quartieri (Archivista)