Camperio, Filippo ( Lodi, 1810 settembre 28 - Milano, 1882 marzo 31 )

Tipologia: Persona

Altre denominazioni: Camperio, Philippe

Codici identificativi

  • MIDC0002BE (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

Terzo figlio di Carlo Camperio e Francesca Ciani, Filippo nacque “settimino” a Lodi il 28 settembre 1810.
Di spirito ribelle e repubblicano, da bambino frequentò il Collegio Longoni, da cui però venne ben presto espulso in seguito alla sua partecipazione ad una piccola rivoluzione interna.
A 10 anni, per interessamento dello zio Giacomo Ciani, fu inviato all’Istituto agrario di Hofwyl, scuola all’avanguardia che seguiva i principi pedagogici di Pestalozzi e che comprendeva, accanto ad una sezione d’agricoltura teorico-pratica, un grande istituto superiore destinato all’educazione dei giovani delle classi elevate. Qui imparò velocemente il francese e soprattutto il tedesco, distinguendosi inoltre nella ginnastica e nella musica (suonava il violino).
A 17 anni, nel 1827, si recò a Ginevra per completare i suoi studi, iscrivendosi dapprima all’Auditoire de philosophie ed immatricolandosi poi, nel 1829, presso la Facoltà di diritto dell’Accademia ginevrina.
A Ginevra fu ospitato inizialmente nella pensione Ferrucci, passando in seguito nell’abitazione del professor Pellegrino Rossi, titolare delle cattedre di diritto romano e di diritto penale e legislazione criminale. Le dottrine liberali del Rossi e la sua eloquenza ebbero notevole influenza su Camperio, che divenne in breve l’allievo prediletto dell’illustre professore. La tesi che svolse per ottenere il diploma di laurea venne pubblicata nel 1833 con il titolo L’assassinat sera-t-il puni de mort?; l’autore, nonostante le idee liberali e repubblicane, sosteneva la liceità e l’utilità della pena di morte nei casi di omicidio.
Dopo la laurea, svanita per il momento la possibilità di succedere al Rossi a causa della mancanza della cittadinanza ginevrina e per il sospetto e la diffidenza destati nelle autorità dalle sue posizioni politiche, Camperio tenne un corso libero di diritto penale, ritirandosi poi da Ginevra per dedicarsi ai viaggi. Iscrittosi ad un nuovo concorso nel 1838 e penalizzato dal cambiamento inaspettato del tema della dissertazione, pubblicò nel 1839 l’opuscolo Appel à l’opinion publique, attaccando il comportamento reazionario degli accademici nei suoi confronti.
Rientrato definitivamente a Ginevra, il 18 ottobre 1841 tenne un violento discorso a favore della sovranità cantonale e della laicità dello Stato durante l’assemblea dedicata alla questione d’Argovia, assemblea che fu premessa e punto di partenza per il movimento del 22 novembre e l’approvazione della nuova costituzione (1842).
Negli anni successivi Camperio si legò sempre più strettamente al partito radicale e divenne collaboratore e sostenitore di James Fazy, il quale, giunto al potere nel 1846, gli fece ottenere la cittadinanza ginevrina e l’elezione a deputato del Gran Consiglio (1847). Ottenne inoltre, sempre nel 1847, la cattedra di diritto penale che era stata di Pellegrino Rossi e nel 1848 fu chiamato a far parte della nuova Corte di cassazione.
Compromesso nei moti delle cinque giornate milanesi, venne escluso dall’amnistia concessa ai fuoriusciti politici il 12 agosto 1849. Combatté nella guerra d’indipendenza dapprima come volontario e poi come maggiore dell’esercito sardo, partecipando tra l’altro alla battaglia di Sommacampagna.
Al rientro in Svizzera, nel 1849 partecipò alla discussione della legge istituzionale sulla libertà individuale e sull’inviolabilità del domicilio e nel 1850 fu eletto deputato di Ginevra nel Consiglio degli Stati della Confederazione elvetica. Qualche anno dopo ottenne anche le nomine a deputato di Ginevra al Consiglio nazionale e a membro del tribunale federale, dove rimase fino al 1872.
Avvenuta la rottura con Fazy intorno al 1851, Camperio aderì al partito indipendente, per il quale nel 1853 divenne Consigliere di Stato. Entrato nel nuovo governo con l’incarico del Dipartimento dell’istruzione pubblica, nel 1855 fu costretto ad uscirne per la nuova vittoria di Fazy. Entrò allora nel Consiglio municipale di Ginevra, divenendo presidente del Consiglio amministrativo e dando notevole impulso ai lavori pubblici (in particolare alla costruzione del Pont du Mont Blanc e del nuovo teatro).
Nel 1865 il partito indipendente, che aveva la maggioranza nel Gran Consiglio, trionfò anche nel Consiglio di Stato e Camperio poté così rientrarvi dopo dieci anni di assenza. Incaricato del Dipartimento di giustizia e polizia, fu nominato tre volte alla presidenza del Consiglio di Stato stesso. Tra il 1865 e il 1870 prese parte a tutte le discussioni del Gran Consiglio e si pronunciò a favore della legge costituzionale per la creazione dell’Hospice Général (26 agosto 1868), onde assicurare un’assistenza pubblica senza discriminazioni.
Alla fine del 1865 presentò le proprie dimissioni dall’insegnamento nella Facoltà di diritto e nel 1870 si ritirò definitivamente anche dalla vita politica; il partito indipendente, infatti, aveva perso la maggioranza nel Gran Consiglio sul tema della revisione della legislazione elettorale ed anche il Consiglio di Stato aveva dovuto dimettersi.
Nel 1872 Camperio tornò quindi in Italia presso la madre, trasferendosi nella casa di Villasanta e donando a quel comune, nel dicembre 1878, l’area sulla quale sorse due anni più tardi il caseggiato delle scuole elementari “G. Parini”.
Philippe Camperio morì il 31 marzo 1882 a Milano; nel suo testamento olografo, datato 12 luglio 1874 ed iscritto negli atti del notaio milanese Vincenzo Strambio (n. 3638 del 12 aprile 1882) si legge tra l’altro: “Lascio ai poveri della Santa, ma miei paesani, la somma di milleduecento franchi da distribuirsi dal mio erede. Lascio all’Ospizio generale (Hospice général) del Cantone di Ginevra la somma di quattromille franchi da pagarsi in oro nel termine d’un mese dopo la mia morte”. Egli nominò erede universale il fratello Manfredo, con il vincolo dell’usufrutto vitalizio dei beni a favore della madre; nel 1862, dopo la morte del padre, si era infatti già impegnato a liquidare una parte dell’eredità alle sorelle Carolina, Luigia e Virginia (strumento del 27 gennaio rogato dal notaio Gerolamo Corridoni di Milano). Le sue ceneri sono conservate nella cappella di famiglia del cimitero di Villasanta.
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Fonti
Archivio di Stato di Milano, Successioni, cart. 107, faldone 223, pratica 93

Funzioni e occupazioni

  • giurista

Complessi archivistici

Soggetti produttori

Fonti

  • Ruffini 1937 = F. Ruffini, La giovinezza di Cavour, Torino, 1937
  • Camperio Filippo DBI = A. Postigliola, Filippo Camperio, in Dizionario biografico degli italiani, pp. 489-491
  • Ottolini 1887 = V. Ottolini, La rivoluzione lombarda del 1848 e 1849, Milano, 1887
  • Necrologia 1882 = Necrologia [di Philippe Camperio] in "L'Illustrazione italiana", 9 aprile 1882
  • Martinoni 2002 = H. Martinoni, Philippe Camperio: un esule italiano al servizio della politica ginevrina ed elvetica, in Manfredo Camperio. Tra politica, esplorazioni e commercio, a cura di M. Fugazza e A. Gigli Marchetti, Milano, Franco Angeli, 2002, pp. 155-180
  • Manzoni 1922 = R. Manzoni, Gli esuli italiani nella Svizzera, Milano, 1922
  • Gardy 1897 = F. Gardy, Cinquante ans de notre vie politique, Genève, 1897
  • Ferretti 1948 = G. Ferretti, Gli esuli del Risorgimento in Svizzera, Bologna, 1948
  • Fazy 1883 = H. Fazy, Philippe Camperio, 1810-1882. Notice biographique, Genève, 1883
  • DHBS = Dictionnaire historique et biographique de la Suisse, Neuchâtel, 1924
  • Bertoliatti 1940 = F. Bertoliatti, La censura nel Lombardo-Veneto, in "Archivio storico della Svizzera italiana", XV, 1940, pp. 263 ss.
  • Avetta 1924 = M. Avetta, Dall'archivio di un diplomatico, Casale, 1924
  • DBI = Dizionario biografico degli Italiani, Roma, Istituto della enciclopedia italiana, 1960 -
  • Fugazza, Gigli Marchetti 2002 = Manfredo Camperio. Tra politica, esplorazioni e commercio, a cura di M. Fugazza e A. Gigli Marchetti, Milano, Franco Angeli, 2002

Compilatori

  • Paola Zocchi (Archivista)