Ramponi, Fiorenzo Giuliano ( Porto Valtravaglia, 1925 gennaio 26 - 2009 ottobre )

Tipologia: Persona

Codici identificativi

  • MIDC000A68 (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Profilo storico / Biografia

Fiorenzo Ramponi nasce a Porto Valtravaglia in provincia di Varese il 26 gennaio 1925 e si laurea in architettura presso il Politecnico di Milano il 19 dicembre 1959. Si iscrive nello stesso anno all’Ordine degli Architetti di Milano per poi trasferirsi, il 28 ottobre 1965, presso l’Ordine degli Architetti di Varese. Sono, infatti, la provincia di Varese e i paesi circostanti il luogo natio a costituire il primo campo di prova dell’architetto, ben presto esteso a Milano e, in un costante crescendo a partire dalla metà degli anni Sessanta, alla Sardegna. Il suo impegno professionale spazia dal settore industriale (stabilimenti meccanici e petroliferi) a quello residenziale (case private, condomini, edilizia popolare e turistica) e scolastico (scuole elementari, medie inferiori), con alcune incursioni nel campo degli allestimenti (stands), degli interni (arredamenti di negozi) e del design (disegno di mobili), per affermarsi soprattutto nel settore del restauro, spesso in collaborazione con la Soprintendenza. È interessante notare che dalle sue carte emerge una costante attenzione ad ogni fase del processo progettuale e costruttivo degli edifici, nonché dei loro avvicendamenti successivi: calcoli statici, collaudi e, dagli anni Ottanta, perizie e pratiche di condono.
Dalle intestazioni dei cartigli dei disegni si evince, inoltre, che l’architetto, prima di conseguire la laurea, era già titolare dello “Studio tecnico di Ramponi – Raina. Costruzioni, arredamenti, disegni per l’industria” situato a Milano in via Padova 12. I documenti non forniscono ulteriori informazioni relativamente al socio Raina e all’attività dello Studio, se non che i seguenti lavori – spesso privi di data – appartengono o si avviano durante tale fase lavorativa:
Stabilimento chimico – meccanico “Faverio”, Portovaltravaglia (1954 – 1963);
Sistemazione Antica Trattoria Pio, San Pietro di Caselveccana (1955);
Corrispondenza per il progetto di stands presso la Fiera di Milano (1955);
Appartamento in via Carducci 12, Milano (1955);
Arredamento dell’appartamento Boggini – Sesto San Giovanni (s.d.);
Progetto allestimento per guanti SAMIA (s.d.);
Progetti non identificati 2 (s.d.);
Progetti non identificati 3 (s.d.);
Progetti non identificati 4 (s.d.);
Progetto quartiere fieristico di Bologna (s.d.);
Progetto stand cucine AGA (s.d.);
Progetto di stand Robba “spumanti – vermouth” (s.d.);
Progetto fabbrica biliardi Fratelli Deagostini (s.d.);
Contengono, invece, poche carte sciolte afferenti lo “Studio tecnico di Ramponi – Raina” i seguenti lavori (depliants, carta da lettera, disegni):
Fabbrica di pennini in acciaio e minuterie metalliche, Baranzate di Bollate (1959 – 1967);
Edificio per abitazione, via B. Verro 10/12/14 /16, Milano (1962 – 1974);
Restauro della Collegiata di San Vittore a Bedero Valtravaglia (1975 – 1980).
Già con l’incarico per lo Stabilimento chimico – meccanico “Faverio”, Portovaltravaglia (1954 – 1963) compare il nome del successivo socio di Ramponi, l’ingegner Giorgio Perucci: è probabile che questi sia entrato in contatto con l’architetto per sviluppare i calcoli strutturali del complesso e, in seguito, abbia sostituito Raina, il cui nome scompare dal cartiglio mentre la localizzazione dello studio rimane invariata. Per diverso tempo l’intestazione diviene “Ing. Perucci Giorgio, Ramponi Fiorenzo. Studio di Architettura e Ingegneria Civile. Milano, via Padova 12, Milano” e, apparentemente, dovrebbe corrispondere ad una fase ancora precedente la laurea. I due spostano l’attività in via Carducci 12, ma è probabile che l’iniziativa appartenga a Ramponi, tant’è che poco dopo, una volta conseguito il titolo di architetto, dal cartiglio dei disegni viene eliminato il nome di Perucci. Da questo momento Fiorenzo Ramponi firma i progetti da solo: prima dalla sede di via Carducci, poi da via De Togni 7. Nel 1969 (unica data sicura) risulta in affitto per sei mesi in via Leopardi 7, da dove si sposta in piazzale Cadorna 15 ed infine in via Dante 7, sempre a Milano.
I seguenti progetti risultano contenere materiali inerenti la collaborazione con Giorgio Perucci (prevalentemente calcoli di cementi armati):
Stabilimento chimico – meccanico “Faverio”, Portovaltravaglia (1954 – 1963);
OMAR s.p.a. – Raffineria Olii Minerali, stabilimento di Lacchiarella (1954 – 1984);
Recensione del libro di A. Dorgelo, Modern European Architecture (1961);
Edificio d’abitazione, viale Lombardia, Cinisello Balsamo (1961);
Capannone ad uso falegnameria con palazzina uffici e abitazione, Lainate (1961 – 1965);
Edificio per abitazione, via B. Verro 10/12/14 /16, Milano (1962 – 1974);
Sopraelevazione ad uso uffici di un laboratorio artigianale, via Rugacesio 2, Segrate (1965 – 1966);
Perizia tecnica per la controversia Andreoletti – impresa Ciro D’Angelo (1966);
Centro Ippico Piccoli Proprietari. Costruzione di via Ippodromo n. 66/5. Variante al progetto, Milano (1966 – 1985);
Edificio per abitazioni in via B. Verro 15, Milano (1969 – 1985);
OMAR s.p.a. – Raffineria Olii Minerali, stabilimento di Binasco (1971 – 1984);
Restauro della Collegiata di San Vittore a Bedero Valtravaglia (1975 – 1980);
Studio di progetto per box interrati di pertinenza dell’edificio per abitazione, via B. Verro 10-12 – 14 – 16, Milano (s.d.);
Progetto di casa prefabbricata (s.d.).
L’architetto risulta particolarmente versato nel disegno a mano libera di cui dimostra la padronanza sia nei minuti schizzi tracciati a china su “coriandoli” di carta da lucido, sia nella restituzione materica del rilievo per il restauro e nella redazione di numerose prospettive. Ciò traspare anche dai primi progetti, nonostante essi siano legati a fabbricati industriali come lo Stabilimento chimico – meccanico “Faverio” a Portovaltravaglia (1954 – 1963), ma si impone in maniera evidente nelle abitazioni private come nella casa d’abitazione in vicolo dei Fabbri a Morazzone (1963 – 1964). Successivamente, sempre in provincia di Varese, Ramponi trasformerà il volto pubblico di Vizzolo Predabissi, il proprio paese d’origine, ampliando il polo scolastico (scuole elementare, media inferiore e palestre) ed occupandosi della sistemazione dei giardini pubblici e del monumento ai caduti. Imponenente, infine, è la lottizzazione “Sarmazzano” che lo vede implicato nella progettazione urbanistica dell’insieme insieme agli ingegneri Alessandro Albertini ed Enrico Ronchi, titolare della direzione dei lavori (1961 – 1984). Tra gi incarichi più interessanti svolti a Milano si possono citare i progetti di centri ippici e gli interventi abitativi in zona San Siro (1963, con varianti fino agli anni Ottanta), tutti indirizzati a sviluppare l’area in rapporto all’equitazione, nonché i numerosi edifici residenziali in via Bernardino Verro (dal 1962 al 1985). Ad essi si accompagnano i diversi progetti e le lottizzazioni realizzate in Sardegna tra Olbia, Palau, Alghero e in provincia di Sassari negli anni Settanta – Ottanta. Il rapporto con l’isola si sviluppa in parallelo all’attività di restauro che, dalla Sardegna, raggiungerà poi il territorio lombardo e dimostra anche il progressivo spostamento da una pratica di restauro inizialmente invasiva ad una maggiore coscienza conservativa. Vanno senz’altro ricordati il consolidamento delle fortificazioni di Alghero (1982 – 1996), i progetti e realizzazioni per gli Antiquaria di Porto Torres (1984) e di Fiume Santo (1986), i restauri del complesso monumentale di San Francesco e dell’archivio del capitolo e della Curia Arcivescovile ad Alghero (1971 – 1996; 1982 – 2000) in Sardegna e la pulitura della facciata di palazzo degli Omenoni (1984 – 1990) e di palazzo Litta (1985 – 1988), della colonna del Leone (1987 – 1989), il restauro della chiesa e dell’ossario di San Bernardino a Milano (1989 – 2001) e di villa Sormani Andreani a Brugherio (1985 – 1994). L’attività di restauro, infatti, impegna l’architetto fino al termine della sua carriera, segnata negli ultimi tempi dalla malattia e interrotta agli inizi del XXI.

Laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano il 19 dicembre 1959 (il diploma di laurea è conservato nella Cartella 4 – Disegni)
Numero di iscrizione all’albo degli architetti di Varese n. 73
Iscritto anche all’albo di Milano, ma non ricavato numero di iscrizione.
L’architetto ha collaborato e avuto diversi Studi professionali; a seguire, l’elenco dedotto dai cartigli degli elaborati tecnici:
Studio tecnico di Ramponi Raina. Costruzioni, arredamenti, disegni per l’industria, Milano, via Padova 12, tel. 28.75.85
Perucci Giorgio dr. Ing.
Ramponi Fiorenzo
Studio di architettura e ingegneria civile, Milano, via Padova 12, tel. 28.75.85 poi
Studio di architettura e ingegneria civile, Milano, via Carducci 12, tel. 89.25.96
dott. arch. Fiorenzo Ramponi, Milano, via Carducci 12, tel. 89.25.96
dott. arch. Fiorenzo Ramponi, Milano, via De Togni 7
arch. Fiorenzo Ramponi, via Leopardi, 5 (studio professionale: contratto di locazione in data 24/2/1969 per 6 mesi)
dott. arch. Fiorenzo Ramponi, Milano, piazzale Cadorna 15
dott. arch. Fiorenzo Ramponi, Milano, via Dante 7, tel. 87.56.76

Funzioni e occupazioni

  • architetto

Complessi archivistici

Compilatori

  • Maria Teresa Feraboli (architetto)
  • Maria Manuela Leoni (archivista)