|||
Ramponi Fiorenzo

Ramponi Fiorenzo (1954 - 2002)

410 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Metri lineari: 44.0

Consistenza archivistica: 1056 schede

Il fondo ha rivelato una struttura organizzata in modo chiaro nonostante l'assenza di uno strumento di corredo (inventario, elenco sommario, ecc.): i progetti corrispondenti alle unità archivistiche di catalogazione erano, infatti, pervenuti raccolti in: 214 buste contenenti il carteggio, gli schizzi, le fotografie e le copie eliografiche piegate, 416 tubi contenenti i disegni, 2 cartelle di grandi dimensioni di disegni e 4 modelli, in larga parte identificati da una medesima sigla riferita al singolo incarico progettuale. Circa una quarantina tra tubi e buste, però, erano già stati sostituiti con carta da pacco e contenevano documentazione eterogenea e miscellanea, prevalentemente relativa agli anni universitari e ai primi lavori eseguiti.

Al termine della catalogazione il fondo risulta composto da 350 progetti (unità archivistiche) che riguardano i seguenti settori: architettura (residenziale, scolastica, industriale), allestimenti (stands), interni (arredamenti di negozi), design (disegno di mobili), restauro e conservazione. Vi si aggiungono 12 unità archivistiche relative al periodo universitario (esercitazioni e tesi di laurea), 2 unità archivistiche relative a disegni raccolti specificamente dall'architetto ("assonometrie e prospettive"; "disegni per il libro"), 40 unità archivistiche relative a pratiche edilizie (condoni) e 7 unità archivistiche relative a materiali dello studio (cartografia e calchi di capitelli).

Quantitativamente il fondo è composto da: 512 tubi di cartone contenenti 6543 disegni tecnici su carta da lucido, controlucido o radex; 139 buste contenenti 830 fascicoli di documentazione varia (corrispondenza, relazioni tecniche, documenti contabili, brochure pubblicitarie, copie eliografiche piegate, schizzi, appunti, stampe fotografiche).

Lo stato di conservazione dei disegni è complessivamente discreto, salvo il distacco di numerosi cartigli ormai privi di adesività e conservati a parte. Le bordure dei fogli in carta da lucido sono in diversi casi danneggiate da piegature precedenti e in rari casi presentano strappi e lacerazioni segnalate nell'inventario. Lo stato di conservazione del carteggio presenta caratteristiche analoghe, fatta eccezione per fax e fotocopie spesso difficilmente leggibili.

Storia archivistica:

Nel 2006 il CASVA del Comune di Milano ha ricevuto in donazione l’archivio professionale dell’architetto Fiorenzo Ramponi. L’archivio proviene dall’ultima sede dello Studio di architettura appartenuto a Ramponi, situato in via Dante 7 a Milano. Pur conservando la maggior parte del materiale prodotto dal progettista, è sicuramente frutto di una serie di traslochi successivi che derivano dalla movimentata vita professionale di quest’ultimo. Dalle intestazioni dei cartigli dei disegni risultano ben 6 diverse localizzazioni, tutte intestate all’architetto. Se ne evince che questi, pur avendo collaborato con Raina prima, con l’ingegner Perucci poi, ha comunque conservato la proprietà della documentazione.

Criteri di ordinamento:

L’archivio di uno studio professionale di architettura, urbanistica, grafica o design è composto da materiali di tipologie differenti e quantità variabili in relazione ai metodi di lavoro e agli interessi dello studio.

Possono essere presenti disegni, corrispondenza, materiale fotografico, modelli, prototipi, volumi, riviste, cataloghi di aziende, e altro ancora.

Tutti questi materiali, pur nella loro eterogeneità, ricevono all’origine un ordinamento funzionale all’attività dello studio: questo ordinamento rappresenta il punto di partenza per ogni successivo lavoro di riordino e catalogazione.

Fisicamente i documenti vengono collocati in origine in contenitori differenti per le diverse tipologie: i disegni tecnici in cassettiere o tubi; gli schizzi, la corrispondenza, il materiale di documentazione, in raccoglitori da ufficio; i modelli in scatole; le fotografie in apposite cassettiere.

L’eterogeneità delle soluzioni conservative si risolve nell’unità concettuale del “progetto” che riorganizza organicamente il materiale documentario concernente l’attività dello studio.

Il progetto è l’unità fondamentale attraverso cui comprendere l’attività di un architetto e la sua personale visione del mondo, nonché il suo contributo all’edificazione o alla trasformazione della nostra cultura.

Nel riordino e nella catalogazione si è mantenuta questa organizzazione: il progetto è quindi diventato l’unità archivistica che, pur essendo di per sé solo concettuale – e dunque immateriale -, coordina tra loro le diverse tipologie documentarie, che concorrono alla sua composizione.

Nella pratica, si è optato per una catalogazione a livelli in cui ad una scheda descrittiva del progetto, vengono legate le schede dei documenti, divisi secondo le tipologie: carteggi, disegni, materiali fotografici, oggetti tridimensionali, biblioteca. In questo modo la struttura gerarchica verticale di Sesamo, articolata fondamentalmente in serie e sottoserie, descrive in modo soddisfacente la struttura dell’archivio.

Si vuole infine richiamare l’attenzione sull’uso delle particolari sigle alfanumeriche identificative delle unità documentarie dipendenti dalle singole unità archivistiche.

Si è stabilito di attribuire un numero progressivo a ciascun progetto dopo aver approvato il riordino cronologico in senso ascendente degli stessi; a questo numero vengono poi apposti suffissi significativi che identificano le varie tipologie di materiali: DIS per i disegni; DT per i documenti; Foto per i materiali fotografici; BIBLIO per i libri a stampa; OGG per gli oggetti tridimensionali (altrimenti anche MOD per i modelli).

Per quanto riguarda l’archivio professionale dell’architetto Ramponi, la documentazione pervenuta al C.A.S.V.A., già suddivisa per tipologia (tubi, buste, pacchi e modelli), riflette il metodo di raccolta dei materiali da parte dell’architetto Ramponi. Questo, a sua volta, rispecchia ancora l’ordinamento scelto per gestire l’organizzazione dello studio di architettura e come tale è stata mantenuto. Sono, quindi, state individuate tre serie di materiali: disegni, modelli e carteggio comprendente corrispondenza, relazioni tecniche, documenti contabili, brochure pubblicitarie, copie eliografiche piegate, schizzi, appunti e stampe fotografiche. Le singole serie sono state ricollegate virtualmente alla descrizione generale del progetto (unità archivistica), ordinato in senso cronologico.

La datazione dei progetti è mutuata dalla datazione riportata dal cartiglio dei disegni tecnici, ma poiché questa è spesso mancante si è ovviato con la datazione dei documenti che sicuramente estende l’arco cronologico anche a momenti precedenti e successiva la stesura “tecnica” del progetto.

I titoli dei singoli progetti sono frutto dell’interpolazione dei dati provenienti dal cartiglio dei disegni tecnici.

L’inventario è eseguito mediante il software Sesamo versione 4.1, scelto su suggerimento del C.A.S.V.A. e adottato dalla Regione Lombardia, conforme agli standard ISAAR (CPF) e ISAD (G) e approvato dalla Soprintendenza Archivistica della Lombardia.

La struttura gerarchica verticale di Sesamo è stata articolata in maniera da descrivere i materiali componenti l’archivio dal generale al particolare. L’archivio (complesso archivistico) è identificato dalla sigla AFR (Archivio Fiorenzo Ramponi) ed i singoli progetti (unità archivistiche) sono identificati dalla sigla di riconoscimento (AFR), riportata nel campo segnatura definitiva nella scheda unità archivistica, e seguita da un numero progressivo corrispondente all’ordinamento cronologico dei progetti.

AFR.001 – Stabilimento chimico – meccanico “Faverio”, Portovaltravaglia (VA) | 1954 – 1963

AFR.002 – OMAR s.p.a. – Raffineria Olii Minerali, stabilimento di Lacchiarella (MI) | 1954 – 1984

AFR. 025 – Stand ATESRCA. Mostra Radio e Televisione, Milano | 1961.

AFR.134 – Centro Ippico Piccoli Proprietari. Costruzione di via Ippodromo n. 66/5. Variante al progetto, Milano | 1966 – 1985.

I singoli progetti (unità archivistiche) sono ordinati in più sezioni secondo la struttura gerarchica verticale di Sesamo che ne chiariscono la diversa natura:

1. – Fondo Fiorenzo Ramponi (1954 – 2002)

1.1. Progetti

1.1.1. Esercitazioni universitarie e tesi di laurea

1.1.2. Assonometrie e prospettive

1.1.3. Pratiche edilizie

1.2. Cartografia tecnica e materiali dello studio

La scheda progetto (scheda unità archivistica) descrive i dati essenziali per lo studio del progetto riportando, oltre all’intitolazione del progetto stesso e la sua datazione, l’indicazione del soggetto o dei soggetti produttori (cioè il progettista o i progettisti) ed una breve descrizione del suo contenuto con ulteriori informazioni, quali l’avvenuta realizzazione e, ove possibile, l’indicazione dell’impresa costruttrice e del committente. Da ultimo viene indicato il numero complessivo di unità documentarie formanti il corpus del progetto. Il campo collocazione precisa dove si trovano i materiali documentari relativi ad ogni progetto, ovvero indica a quale serie appartengano: disegni, stampe fotografiche, carteggi, modelli.

Le schede riferite alle sottounità archivistiche, nel caso della serie disegni, comprendono: l’intitolazione del progetto seguita dalla specifica “disegni”, la datazione (ottenuta indicando gli estremi cronologici iniziali e finali riportati sui disegni) e l’intestazione dello studio riportata dal cartiglio. Segue l’inventario analitico di tutti i disegni (unità documentarie), descritti attraverso informazioni sulla tecnica, sul supporto ed eventuali danneggiamenti ai quali si aggiungono numerazione originaria (a volte lacunosa e comunque non omogenea), forma di rappresentazione (pianta, prospetto, sezione, etc.), scala grafica e data. I disegni sono indicizzati dalla sigla attribuita secondo un’indicizzazione omogenea e progressiva dal primo all’ultimo:da AFR.0001.DIS, dove l’estensione .DIS, indica la serie disegni) a AFR.6543.DIS.

A loro volta i disegni sono contenuti in tubi di cartone la cui numerazione omogenea e progressiva si estende da 1 a 511.

Le schede riferite alle sottounità archivistiche, nel caso della serie documenti, comprendono: l’intitolazione del progetto seguita dalla specifica “documenti”, la datazione (ottenuta indicando gli estremi cronologici iniziali e finali riportati dai carteggi), una breve descrizione dei materiali afferenti al singolo progetto (corrispondenza, relazioni tecniche, opuscoli a stampa, capitolati, stampe fotografiche, copie eliografiche, schizzi). La scheda sottounità riporta poi il numero complessivo delle unità documentarie descritte, le collocazioni fisiche (i documenti sono conservati in fascicoli numerati progressivamente all’interno di buste, anch’esse numerate progressivamente) e la segnatura sintetica, formata dalla sigla del progetto seguita dalla specifica indicazione della serie: a partire da AFR. 001.DT.

Le schede riferite alle sottounità archivistiche, nel caso della serie modelli, comprendono: l’intitolazione del progetto seguita dalla specifica “modelli”, la datazione, una breve descrizione della tipologia e dei materiali impiegati nel modello. La scheda sottounità riporta quindi il numero complessivo delle unità documentarie descritte, e la segnatura sintetica, formata dalla sigla del progetto seguita dalla specifica indicazione della serie: AFR. numero del progetto.MOD.

Apparati

L’inventario è dotato di alcune appendici costituite dagli indici e dal regesto delle opere suddivise per tipologie. Sono state indicizzate le seguenti informazioni, quando presenti: le istituzioni, i luoghi, i committenti e le imprese edili.

Codici identificativi:

  • MIBA01B8BD (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Fonti

  • Ramponi, San Vittore a Bedero = F. Ramponi, "Inventario" di un'architettura, in "La collegiata di san Vittore a Bedero Valtravaglia", Bedero, s.d., pp. 13 - 35
  • Vigo, Ramponi 1985 = N. Vigo, F. Ramponi, Rocca di Noale, in "Terza mostra internazionale di architettura. Progetto Venezia", Milano, 1985, p. 271

Compilatori

  • Maria Teresa Feraboli (architetto)
  • Maria Manuela Leoni (archivista)
  • Elisabetta Pernich (Bibliotecaria)