Comune di Milano. Biblioteca archeologica - Biblioteca d'arte - Centro di alti studi sulle arti visive - CASVA

Macrotipologia: Ente di cultura, ricreativo, sportivo, turistico

Cenni storico istituzionali:

Il Servizio Biblioteca Archeologica – Biblioteca d’Arte – CASVA è nato nel 2003 unendo tre istituti separati in un unico Servizio:
1) la Biblioteca Archeologica e Numismatica, che, fondata nel 1808, è l’erede delle rare collezioni librarie e archivistiche del Gabinetto Numismatico di Brera (1808-1917) e del Museo Patrio di Archeologia (1863-1903). A seguito della Convenzione di deposito delle collezioni numismatiche e archeologiche statali presso il Castello Sforzesco – stipulata tra il Ministero dell’Istruzione Pubblica e il Comune di Milano il 18 maggio 1916 – anche la Biblioteca vi fu trasferita, trovando collocazione in due locali adiacenti alla Sala del Tesoro nel Cortile della Rocchetta. Da qui, dopo lo sfollamento in occasione del secondo conflitto mondiale, fu trasferita nell’attuale sede della Torre Umberto I. Le carenze di spazio e i lavori di ristrutturazione complessiva del Castello ne renderanno necessario, a breve, uno spostamento provvisorio prima del trasferimento alla destinazione finale dell’Ansaldo (progetto nuovo Centro di Alti Studi sulle Arti visive – C.A.S.V.A.). Dal 1 gennaio 2003 la Biblioteca è organizzata come Direzione autonoma rispetto alle Civiche Raccolte Archeologiche e Numismatiche. E’ il principale punto di riferimento in Italia per l’ambito di specializzazione numismatico, al quale si sono aggiunti, dal 1975, rilevanti settori di documentazione bibliografica inerenti all’archeologia, con particolare riguardo all’archeologia padana. Possiede circa 30.000 unità bibliografiche a stampa, periodici, fondi speciali, microfilm, materiali multimediali, edizioni dei secoli XVI-XVII, oltre a importanti fondi storici di archivio. L’incremento annuo delle collezioni è di circa 1.000 titoli, a cui sono da aggiungersi le pubblicazioni edite in proprio, che la Biblioteca distribuisce per vendita, cambi con istituti culturali italiani e stranieri e omaggi a studiosi del settore.
Alla Biblioteca fanno capo anche importanti collezioni archivistiche a carattere storico-archeologico, tra cui ricordiamo: il Fondo Castelfranco (1870 -1913 circa), il Fondo Consulta Museo Patrio di Archeologia (1862 -1903), il Fondo Corrispondenza extra -ufficio del Gabinetto Numismatico di Brera (1805 – 1851) il Fondo Zanetti – Bellati (secoli XVIXVIII), il fondo Corrispondenza G. Cattaneo -E.Sanclemente (1810 -1814), il Fondo A. Vogliano (1933 – 1952), il Fondo C. Taverna (secoli XIX – XX), il Fondo Luigi Vassalli (secolo XIX) il Carteggio Cattaneo – Sestini -Zardetti (1811 – 1831) ed altri in corso di riordino, catalogazione e studio
2) La Biblioteca d’Arte, che ha origine alla fine del secolo XIX come centro di raccolta e consultazione di bibliografia e documenti inerenti alla storia dell’arte, alle arti applicate ed alle discipline connesse, soprattutto di Milano e della Lombardia,con funzioni di supporto per i Musei civici di arte ed archeologia. Tra il 1890 e il 1900 si realizzò infatti la ristrutturazione del Castello Sforzesco ad opera di Luca Beltrami, che lo progettò come illustre contenitore di raccolte artistiche, biblioteche e archivi pervenuti all’amministrazione comunale di Milano, nel corso degli anni, a seguito di acquisti, doni, o depositi statali. La Biblioteca venne aperta alla consultazione del pubblico negli anni Trenta e segnalata nel censimento delle Istituzioni culturali di Milano, pubblicato da Mario Casalini nel 1937, come dotata di un patrimonio di “oltre 10.000 volumi e 3.500 opuscoli d’arte consultabili dal pubblico”. Dopo la morte di Luca Beltrami, avvenuta a Roma nel 1933, i suoi materiali di studio e di lavoro -libri, opuscoli, fotografie, disegni, corrispondenza ed altri manoscritti – furono divisi tra gli eredi e il Comune di Milano, purtroppo con alcune dispersioni. La civica amministrazione suddivise la raccolta di sua pertinenza, con qualche contaminazione, tra Istituti culturali diversi: i disegni furono affidati alle Raccolte d’Arte, le fotografie (con alcuni manoscritti collegati) vennero assegnate all’Archivio Fotografico, i manoscritti, i libri, gli opuscoli, i dattiloscritti e gli altri materiali d’archivio furono suddivisi tra la Biblioteca d’Arte e la Raccolta Vinciana.
Inizialmente focalizzata sulla documentazione bibliografica relativa alla storia del Castello e delle sue collezioni, a partire dal secondo dopoguerra la Biblioteca d’Arte iniziò progressivamente ad estendere il suo orizzonte di interesse, sia dal punto di vista territoriale, che rispetto agli ambiti documentati: non solo arte e arti applicate, ma anche museologia, museografia, grafica, design, moda, arti visive in genere.
Oggi la Biblioteca d’Arte è dotata di una vasta raccolta di cataloghi di mostre, monografie di artisti, cataloghi d’arte ragionati, testi di critica d’arte, fondi antichi e rari, fondi speciali. Tra questi ultimi si colloca un interessante nucleo di libri d’artista, con opere – fra gli altri – di Clerici, Kandinsky e De Chirico. Tra i cataloghi di mostre e manifestazioni, si segnalano quelli relativi alle Esposizioni Nazionali di Belle Arti del 1910, del 1914 e del 1916, i cataloghi delle mostre annuali della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente (1895 – 1939), i volumi editi in occasione di tutte le più significative esposizioni del ‘900 organizzate dai grandi Musei e i cataloghi – spesso rarità a tiratura limitata – che documentano l’attività svolta dalle Gallerie d’arte minori per la valorizzazione della cultura territoriale.
Il patrimonio ammonta attualmente a circa 100.000 volumi, con un aumento costante di circa 2000 unità inventariali all’anno, provenienti da acquisti, scambi bibliografici e donazioni.
Tra queste ultime si segnalano le importanti donazioni di Marco Valsecchi (947 volumi che documentano, in particolare, l’opera di artisti contemporanei, come le monografie dedicate a Sassu, Brindisi, Segal, Sutherland, Burri, Tapis, Consagra), di Wart Arslan e di Gian Alberto Dell’Acqua. Nella sede decentrata dell’Emeroteca sono consultabili circa 1500 testate di riviste d’arte (di cui 330 correnti) e collezioni seriali, su supporto sia cartaceo che elettronico. La Biblioteca d’Arte possiede un fondo antico composto da alcune migliaia di edizioni dal XV al XIX secolo, tra le quali 39 Cinquecentine e 95 Seicentine e un nucleo di edizioni rare, tra cui una cospicua serie di Atlanti d’arte in-folio dei secoli XVIIXIX (545 dei quali pubblicati), dai contenuti più vari: taccuini di viaggio e quaderni di lavoro di artisti, disegni di opere classiche, copie di capolavori conservati nei musei, cromotipie di città e basiliche realizzate a cavallo tra Ottocento e Novecento. Di rilevante interesse sono anche le raccolte archivistiche, tra cui i fondi Beltrami, Bignami, Treves, Pollak, Vassalli, Medardo Rosso e Wart Arslan.
3) Il nuovo Centro di Alti Studi sulle Arti Visive – C.A.S.V.A., attualmente in fase di realizzazione progettuale, troverà collocazione all’interno della “Città delle Culture” all’Ansaldo, in uno spazio di circa 6.000 metri quadri.
Qui verranno riunite le principali raccolte librarie, archivistiche e fotografiche di interesse archeologico e storico-artistico esistenti a Milano, per un totale di oltre 600.000 documenti.
Al Progetto C.A.S.V.A. aderiscono infatti Istituti culturali con status giuridico diverso, di proprietà pubblica e privata, tra cui: la Civica Biblioteca d’Arte, la Raccolta Vinciana, la Biblioteca Archeologica e Numismatica, il Civico Archivio Fotografico, la Biblioteca delle Arti Applicate. Al di là delle diverse vicende storiche costitutive e delle differenti forme organizzative, li accomunano la missione di servizio, l’utenza di riferimento, le particolari esigenze di conservazione delle collezioni, gli standard di catalogazione utilizzati.
Oltre agli Istituti che che trasferiranno le collezioni documentali nella “Città delle Culture”, la rete di cooperazione del C.A.S.V.A. comprende anche, quali partner privilegiati di progetto, le Soprintendenze del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Civico Archivio Storico e Biblioteca Trivulziana, la Biblioteca Comunale Centrale Sormani e i dipartimenti del Politecnico che si occupano di Storia dell’Architettura, Design e Museografia.
Nel nuovo Centro di Studi l’utenza – composta da ricercatori, studiosi, professionisti e aziende – potrà consultare, fisicamente o informaticamente con le tecnologie più aggiornate, libri e documenti relativi a tutti i settori delle arti visive; potrà richiedere, tramite servizio di document delivery, documenti conservati in altre biblioteche, fototeche e archivi; potrà accedere a cataloghi e banche dati specializzati e importare sui PC personali i documenti reperiti. Un’attenzione particolare verrà attribuita dal C.A.S.V.A. alla conservazione, valorizzazione e pubblica fruizione degli archivi di architettura, moda e design pertinenti al territorio lombardo.
La missione del C.A.S.V.A. comprende anche produzione e distribuzione di editoria specializzata, riproduzione delle collezioni museali ospitate nella “Città delle Culture” e vendita delle relative immagini, formazione post-universitaria da realizzarsi mediante stage, ospitalità a studiosi stranieri e progetti gestiti in partnership con le Università milanesi.
Al momento, i fondi di arte e architettura del Novecento conservati presso il C.A.S.V.A. sono gli archivi degli architetti Francesco Gnecchi-Ruscone, Luciano Baldessari, Mario Terzaghi, Virginio Vercelloni, Fiorenzo Ramponi.
Il C.A.S.V.A. promuove altresì la conoscenza delle metodologie di inventariazione attraverso l’organizzazione di seminari, tavole rotonde e periodici cicli di conferenze. Coordina inoltre interventi di censimento degli archivi conservati in Lombardia, in particolare il censimento degli archivi di architettura in Lombardia (pubblicato in Censimento delle fonti: gli archivi di architettura in Lombardia, a cura di Graziella Leyla Ciagà, “Quaderni del C.A.S.V.A.”, n. 1, Milano 2003) e il Censimento dei fondi storico-artistici conservati presso gli istituti culturali del Castello, aggiornato al settembre 2007.
Due serie di pubblicazioni, denominate “Quaderni del C.A.S.V.A.”, e “Incontri in biblioteca – Nuova Serie”, contribuiscono a rendere pubbliche le ricerche svolte a partire dai fondi conservati.

Contatti:

Codici identificativi:

  • MIAA00057A (PLAIN) [Verificato il 22/10/2013]

Sedi

Sede legale
Indirizzo:
Castello Sforzesco
20121 Milano (MI)
Italia

Complessi archivistici

Fonti

  • Annali 1815 = Annali dell'Imperiale R. Gabinetto di Medaglie in Milano, 1815
  • Corrispondenza interna = Archivio dell'Imperiale R. Gabinetto di Medaglie in Milano, Corrispondenza interna, faldoni III - IV, 1811 - 1812
  • Sestini 1811-1831 = Raccolta in volume di 125 lettere autografe indirizzate da Domenico Sestini a Gaetano Cattaneo e Carlo Zardetti dal 1811 al 1831. Archivio delle Civiche Raccolte Archeologiche e Numismatiche di Milano, segn. N. 118
  • Ercole 1942 = F. Ercole (a cura di), Enciclopedia biografica e bibliografica italiana. XLII serie. Vol. IV: il Risorgimento italiano III: gli uomini politici, Roma, 1942

Compilatori

  • Paola Bianchi (Archivista)
  • Lucia Gasparini (Storica dell'arte)
  • Olga Piccolo (Storica dell'arte)
  • Anna Chiara Cimoli (Archivista)
  • Maria Teresa Feraboli (Archivista)
  • Elisabetta Pernich (Bibliotecaria)