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Taverna Carlo

Taverna Carlo (1815 dicembre 13 - 1878 agosto 4)

72 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Altre denominazioni:

  • Fondo Taverna (O) | Annotazioni:

Consistenza archivistica: schede 76

Il fondo Taverna comprende lettere, carte, appunti e documenti di studio trasmessi in legato testamentario al Comune di Milano dal conte Carlo Taverna (Milano, 1817−1871), collezionista numismatico, assieme al settore specializzato della sua biblioteca, alla raccolta di monete e medaglie ed al suo mobile contenitore (1).

Carlo Taverna, che fu attivo patriota e senatore del Regno, ereditò la raccolta numismatica di famiglia iniziata dallo zio Costanzo (Milano, 1748 − Padova, 1819), il quale, non avendo avuto figli dal matrimonio con Paola Trotti, lasciò i suoi beni ai fratelli, tra cui Giacomo, padre di Carlo (2) . Anche quest'ultimo, tuttavia, non avendo avuto eredi dal matrimonio con Beatrice Trivulzio, così come pure l'unico fratello maschio, Antonio, dispose che l'intera sua collezione entrasse a far parte delle raccolte numismatiche civiche (a quell'epoca composte quasi esclusivamente dal fondo del conte Carlo Castiglione), le quali, a seguito di una Convenzione firmata tra lo Stato e il Comune di Milano nel 1917, furono aggregate a quelle del Gabinetto Numismatico di Brera, andando a costituire le attuali Civiche Raccolte Archeologiche e Numismatiche del Castello Sforzesco (3).

La famiglia Taverna era già stata legata in più occasioni alla vita politica e culturale di Milano, soprattutto nel secolo XIX. Lorenzo Taverna (1799−1869), fu assessore municipale nel 1848 e lo stesso Carlo partecipò attivamente all'insurrezione del marzo 1848, ospitando nel suo palazzo il Comitato insurrezionale, divenuto in seguito Governo Provvisorio (4) . Nel 1866 donò al Museo Patrio di Archeologia di Brera quattro busti in bassorilievo dei secoli XIIXIII, provenienti da Legnano e raffiguranti i martiri patroni della chiesa di San Simpliciano (Milano), alla cui giurisdizione ecclesiastica Legnano era soggetta all'epoca (5).

Nel 1871 la raccolta numismatica Taverna era molto ricca, soprattutto nelle serie medaglistiche, e più ampia di quella che, nel 1842, il direttore del Gabinetto numismatico di Brera, Gaetano Cattaneo e il segretario dell'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, Giovanni Labus, avevano descritto nel catalogo Medaglie e monete provenienti dal museo del conte Costanzo Taverna (Milano, Società Tipografica de' Classici Italiani) (6). Dall'elenco allegato alla relazione redatta per la Giunta municipale da

Carlo Ermes Visconti (all'epoca conservatore del Gabinetto numismatico e incaricato

dalla civica amministrazione di sovrintendere al ritiro del legato), apprendiamo che la raccolta constava di 6539 esemplari (di cui 327 in oro e 1758 in argento), con cospicue serie di medaglie pontificie e rinascimentali, di monete francesi (particolarmente dell'epoca della Rivoluzione e del Primo Impero), di prove di zecca e di monete milanesi. Della raccolta facevano parte anche settori delle collezioni Beccaria e Cigalini; quest'ultima nel 1813 era stata suddivisa in due lotti equivalenti, assegnati con estrazione a sorte a Costanzo Taverna e Luigi Castiglioni, i quali provvidero in seguito ad effettuare fra di loro cambi e sostituzioni.

Con il consenso degli eredi (Gerolamo, Giacomo e Marco Sala) e del curatore testamentario (Rinaldo Taverna), C.E. Visconti operò anche una selezione della biblioteca Taverna e ne estrasse novanta titoli di interesse numismatico (fra cui tre cinquecentine e sette edizioni del XVII secolo).

Il legato fu inizialmente ospitato in Municipio (le monete e medaglie nell'ufficio del Sindaco, i libri in quello del Sovrintendente scolastico). Venne poi trasportato nel padiglione dei giardini pubblici, sede delle raccolte artistiche comunali, ed infine, con l'inaugurazione del Museo Artistico ed Archeologico (10 maggio 1900), frutto della fusione fra il Museo Patrio di Archeologia ed il Civico Museo Artistico, fu collocato definitivamente al Castello Sforzesco.

1. Nel testamento (13 marzo 1871, atti notaio Giulio Contini n. 435/952), fra le altre disposizioni, si legge "XVIII. Lego alla città di Milano la mia raccolta di medaglie e di monete il mobile che le contiene ed i libri di numismatica. (omissis) Intendo che tutte le tasse qualunque siano che colpiranno i legati e lasciti sopra specificati siano a totale carico dei predetti miei eredi fratelli Sala, escluso ben'inteso quelle relative ai legati fatti al marchese Gian Giacomo Trivulzio e suoi sublegati ed al Nobile Luigi Isimbardi come ho detto più sopra".

2. Costanzo Taverna, figlio di Lorenzo e di Anna Lonati Visconti, fu personaggio politico di rilievo (fra le varie cariche pubbliche ed onorifiche, ebbe quelle di Ciambellano imperiale, membro dei LX Decurioni e dei XII di Provvisione, Presidente degli archivi, Incaricato dei bilanci delle imposte, Conservatore degli ordini e Delegato alla direzione delle acque della città). Nel 1796, a seguito della complessa situazione politica in atto, lasciò Milano e soggiornò qualche anno a Lecco, in Vai d'Olba ed a Lugano. Nel 1799, dopo un breve ritorno a Milano, si trasferì definitivamente nel Veneto. Fu collezionista ed erudito e raccolse, oltre a monete e medaglie, anche una collezione di ritratti di San Carlo Borromeo.

3. R. LA GUARDIA, Le Cinquecentine della Biblioteca Archeologica e Numismatica di Milano. Catalogo e cenni storici, Milano [1978], pp. 4 ss.

4. Nel 1849 combatté, con il grado di capitano dell'esercito sardo, alla Sforzesca ed a Novara, guadagnandosi una medaglia al valore. Dopo il ritorno degli austriaci in Lombardia non rinnegò gli ideali liberali, ma preferì ritirarsi a vita privata fino al 1860, quando venne eletto senatore del nuovo Regno.

5. Archivio delle Civiche Raccolte Archeologiche di Milano, fondo "Archivio municipale − Museo Archeologico", sez. "Monumenti ed oggetti antichi−doni".

6. Cattaneo aveva già avuto occasione di studiare la raccolta nel 1810, come apprendiamo dalla sua relazione sull'origine e lo sviluppo delle collezioni numismatiche di Brera pubblicata da B. BIONDELLI ("La Zecca e il Gabinetto numismatico di Milano", Milano, 1880, pp. 20−41), là dove precisa che la raccolta Taverna poteva considerarsi a quei tempi una delle più importanti della città, non solo in raffronto al collezionismo privato, ma anche ai pubblici musei (cioè la raccolta numismatica priva di ordinamento della Biblioteca Ambrosiana e il Regio Gabinetto di Medaglie e Monete fondato presso la Zecca nel 1803 (lbid., p. 33)).

Codici identificativi:

  • MIBA008963 (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Fonti

  • Libro della nobiltà lombarda = Il Libro della nobiltà lombarda. Rassegnastorica delle famiglie lombarde, Milano, 1876 - 1878, vol. II, p. 423
  • Malatesta 1940-1946 = A. Malatesta, Ministri, Deputati e Senatori d'Italia dal 1848 al 1922, Roma, 1940 - 1946, vol. III, p. 172. (Enciclopedia biografica e bibliografica italiana, ed. B. Tosi, serie XLIII)
  • Michel 1930-1937 = E. Michel, Taverna Carlo in: Dizionario del Risorgimento nazionale. Dalle origini a Roma capitale - Fatti e persone, Milano, 1930 - 37, vol. IV, p. 406
  • Sarti 1890 = T. Sarti, Il Parlamento subalpino e nazionale, Terni, 1890, p. 908
  • Spreti 1928-1935 = V. Spreti, Enciclopedia storico - nobiliare italiana, Milano, 1928 - 1935, vol. VI, pp. 559 - 560
  • MICA0009D0 = R. La Guardia, "Il legato numismatico di Carlo Taverna al Comune di Milano: inventario del fondo d'archivio" in "Rassegna di studi del civico museo archeologico e del civico gabinetto numismatico di Milano

Compilatori

  • Giorgio Daccò (Archivista)