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Carteggio Emilio Treves

Carteggio Emilio Treves (1861 - 1934)

146 unità archivistiche di primo livello collegate

Fondo

Consistenza archivistica: 322 u.d.

Il fondo contiene nella maggior parte dei casi delle lettere autografe indirizzate ad Emilio Treves e una quantità ridotta di testi manoscritti (sia di prosa che di poesia) presenti quasi sempre sotto forma di allegati alle lettere stesse e, solo in taluni casi, come documenti a sé stanti e non sempre autografi. Si è riscontrata una netta prevalenza quantitativa delle lettere indirizzate all'editore rispetto a quelle scritte dallo stesso, le quali generalmente si presentano sotto forma di risposta alle richieste dei suoi interlocutori.

In un caso solo il fondo conserva una fotografia e un esemplare stampato di una pubblicazione a carattere teatrale. Interessante è inoltre la documentazione relativa a De Amicis poiché sono conservate, oltre alle lettere che lo scrittore indirizzò a Treves, quattro bozze di manoscritti di cui due da riferirsi al testo Uno sguardo all'Esposizione edito prima sull'"Illustrazione Italiana" (1878) e successivamente confluito nei "Ricordi di Parigi" (1).

La voce catalogata come "Treves" contiene oltre a un numero ridotto di lettere di mano dell'editore, rivolte a differenti destinatari e una piccola raccolta di documenti relativi alla ricorrenza del cinquantenario editoriale della casa editrice (1911).

Le ricerche documentarie e bibliografiche, realizzate nella fase di studio relativo all'attuale lavoro, hanno consentito di rilevare che il presente carteggio risulta essere solo una parte delle lettere ancora conservate, scritte e ricevute da Emilio Treves e che dovevano costituire in origine il corpus completo del carteggio dell'editore: dall'atto di donazione emerge, infatti, che la figlia donò solo quanto era allora rimasto in suo possesso del carteggio paterno.

Inoltre dalla ricerca bibliografica effettuata si evince che la corrispondenza con alcuni autori, soprattutto i personaggi di maggior rilievo critico, è stata scorporata dal carteggio Treves in una data precedente alla donazione agli Istituti Culturali del Castello, per finalità presumibilmente di studio e di pubblicazione; alcuni di questi documenti, anche per vicende ereditarie o correlate ad altri lasciti, sono confluiti in archivi differenti: si vedano soprattutto le fonti documentarie citate nella monografia su Emilio Treves scritta da Massimo Grillandi (2) e altri due testi consultati (3).

Le lettere oggetto di studio in questa sede si riferiscono, prevalentemente, ad un arco temporale che va dalla data di fondazione della casa editrice (1861) alla data di morte di Emilio Treves (1916). Solo in taluni casi si sono ritrovati documenti chiaramente assegnabili ad una lasso di tempo posteriore rispetto alla data di morte dell'editore (1922 − 1934) e riferibili a circostanze relative ad una precoce volontà, poi sfumata, di pubblicare il carteggio donato agli Istituti Culturali del Castello.

Note:

(1) Si veda l'unità madre "De Amicis", TREV. 05, 02.

(2) Grillandi 1977.

(3) Oliva 1999. Di Tizio 2005. In quest'ultimo testo (cfr. p. 208) emerge che Antonietta Treves, moglie di Guido, nella stanza degli ospiti del suo appartamento milanese, teneva su due letti gemelli mucchi di lettere e che avrebbe detto ad un'amica scrittrice venuta a trovarla: "queste lettere torneranno ai mittenti o ai loro familiari: al figlio di Sabatino Lopez, alla figlia di Gabriele D'Annunzio, agli eredi di Ugo Ojetti e di Luigi Pirandello, tanto per citare qualche nome".

Storia archivistica:

In un documento, rinvenuto presso l’Archivio Civico di Milano, si legge che il 14 febbraio del 1933 Antonietta Treves dona 2.000 volumi alle biblioteche del Castello Sforzesco, in memoria del marito scomparso. Nello stesso documento il Soprintendente dei Civici Musei Giorgio Nicodemi scrive che il dono trae la sua maggiore importanza dal fatto di essere destinato a ricordare “uno dei membri della famiglia triestina dei Treves, per tanti riguardi benemerita dell’arte editoriale in Milano e perché il maggiore di essa seppe costituire tra il 1850 e il 1920 a Milano uno dei centri letterari più importanti d’Italia”. Nicodemi scrive inoltre che, su indicazioni dategli dalla stessa signora Antonietta Treves, ha rivolto preghiera alla signora Emilia Mosso, figlia di Emilio Treves, perché “volesse concedere alla raccolta Pei nuovi cento anni i carteggi di Emilio Treves che sono in suo possesso” (1).

Il 14 dicembre del 1933 infatti Emilia Mosso Treves dona i carteggi del padre Emilio Treves. Nel documento relativo, rintracciato presso l’Archivio delle Direzioni unificate dei Civici Musei artistici, archeologici e della Galleria d’arte moderna di Milano (2), Giorgio Nicodemi – è sempre lui il firmatario – scrive di avere avuto occasione di rivolgere a “Maria Treves, vedova del prof. Angelo Mosso” (3), non molto tempo prima, la preghiera di voler destinare alla raccolta Per i nuovi cento anni i carteggi di Emilio Treves che “per avventura si trovassero ancora presso di lei” e che ella ha quindi voluto con “somma generosità” consegnare “410 lettere di scrittori, uomini politici, guerrieri, che furono in relazione con il padre”. Nel documento si legge che tra le lettere “tutte autografe sono di particolare importanza alcune di Giosuè Carducci, altre di G. Pascoli, di E. De Amicis (e di questi vi sono anche due manoscritti), di Gabriele D’Annunzio, di Alfredo Oriani e di quasi tutto quel fervido mondo intellettuale che il solerte editore triestino aveva attratto attorno a sé”. Dal documento emerge anche che la ricchezza della raccolta è “veramente notevole” per cui si ritiene che il Podestà possa porgere il suo autorevole ringraziamento e che del dono sia data notizia per mezzo della stampa cittadina.

Risulta interessante anche la minuta di questo stesso documento, conservata nel medesimo fascicolo (4), in quanto accanto al numero delle lettere, indicato sempre in quantità di 410, è cancellata la parola “circa”.

Il 20 dicembre del 1933 il Podestà rivolge alla figlia di Treves “espressioni della più viva gratitudine per il generoso atto che ella ha fatto offrendo in dono alle Civiche collezioni il carteggio intercorso tra il suo illustre genitore e i più eminenti scrittori del mondo letterario” e scrive di avere destinato la preziosa raccolta all’Archivio Storico Civico e avere disposto perché del dono sia data notizia alla cittadinanza (5).

Altri riferimenti alla donazione e indizi di una volontà precoce di pubblicare il carteggio si trovano nei documenti la cui inventariazione è stata oggetto del presente lavoro (2008). In uno stralcio di manoscritto, una sorta di bozza con molte correzioni e senza compiutezza, attribuito a Marco Praga ma senza data, si fa riferimento ad “un dono della Signora Maria Treves Mosso [a] una delle più notevoli raccolte documentarie dell’Archivio Storico di Milano, quella Per i nuovi cento anni […] per raccogliere i materiali documentari per la Storia della nuova Italia”. Si annota inoltre che il grande editore lombardo non merita di apparire con la piccola vena di avarizia che gli rimproveravano gli autori e che “forse il più prezioso mezzo d’indagine è offerto dall’epistolario di Treves che giace in parte ancora presso la casa Treves” (6).

In un altro stralcio di manoscritto, a matita e con molte correzioni, analogamente attribuito a Marco Praga e senza data, l’autore spera di poter dare un contributo alla “storia della letteratura recente che si formò attorno alla casa editrice di Emilio Treves, pubblicando le lettere più salienti dei carteggi dell’editore triestino con i letterati che ricorrevano a lui”: questo testo sembrerebbe essere la bozza di un eventuale prefazione alla pubblicazione del carteggio di Emilio Treves, alla fine del testo si dice, infatti, che “le lettere che seguono sono state ordinate con il nome degli autori” (7).

Il 25 dicembre 1933 Ugo Ojetti scrive da Firenze a Giorgio Nicodemi, presso i Musei del Castello Sforzesco, e gli chiede di inviargli “copia delle sue quattro lettere ad Emilio Treves entrate in Castello” (8).

Un ulteriore riferimento, sempre contenuto nel carteggio oggetto del presente lavoro, testimonia della volontà da parte di Giorgio Nicodemi di pubblicare alcune lettere di Ugo Ojetti: il 28 gennaio 1934 infatti Ojetti scrive a Nicodemi che “le tre lettere gli sembrano insulse”, ma se proprio vuole pubblicarle dovrà aggiungere le correzioni formali che ha apportato a matita (9).

Per trovare un’altra notizia di tale fondo donato agli Istituti Culturali del Castello bisogna arrivare fino al censimento descrittivo dei carteggi delle biblioteche lombarde del 1986 (10) (ripreso senza modifiche da quello successivo del 1995) (11), in cui risulta che il fondo Treves della Biblioteca d’Arte del Comune di Milano, giace in due scatole: se ne deduce che, forse, fino a tale data non era ancora stato operato alcun ordinamento del carteggio, anche perché nello stesso censimento si fa cenno al fatto che esso fosse in fase di “riordino e inventariazione” in quel periodo. Inoltre, poiché nella medesima sede si ipotizza che il fondo sia stato “donato forse al Comune di Milano da Luca Beltrami”, risulta altrettanto evidente che, fino a quella data, ai responsabili della Biblioteca d’Arte dell’epoca era inedito l’atto di donazione. Nel censimento si cita una quantità di “circa 400 fra lettere e minute”, alcune delle quali da riferirsi a illustri corrispondenti quali: Gabriele D’Annunzio, Antonio Fogazzaro, Giovanni Pascoli, Luigi Pirandello.

È da riscontrare a questo punto una discordanza rispetto al carteggio oggetto del presente studio. Se infatti il numero di documenti coincide grossomodo sia nell’atto di donazione (410), sia nel censimento del 1986 (circa 400), al contrario in data odierna risultano 322 unità documentarie (più 9 allegati) e molti nomi di corrispondenti che vengono citati nelle prime due fonti sono completamente assenti nel fondo preso attualmente in considerazione.

Considerata dunque la discordanza relativa ai nomi degli interlocutori di Emilio Treves, sembrerebbe evidente che, sia in sede di donazione, sia in sede di censimento, non sia stato effettivamente verificato il contenuto preciso del carteggio. Probabilmente in entrambe le occasioni vengono citati nomi di letterati illustri che collaborarono con Emilio Treves, e che plausibilmente potevano essere presenti nel carteggio, per conferire lustro e pregio alla donazione (12).

È da citare inoltre il libro compilato da L. Gandolfi e A. Mercuri nel 1986: Lettere all’editore: inediti di autori italiani ad Emilio Treves (13). Si tratta di uno studio relativo ad alcuni letterati che interloquirono per lettera con Emilio Treves, contenente anche la trascrizione di talune lettere; sebbene non vi siano notazioni precise riguardo a dove sia stata condotta la ricerca (non viene nominata espressamente la Biblioteca d’Arte) e alla quantità di lettere del carteggio consultato, si può affermare con certezza che si tratta dello stesso fondo in questione poiché molte lettere trascritte coincidono con quelle attualmente presenti. È possibile inoltre ipotizzare che l’ordinamento odierno del carteggio sia stato operato proprio a partire da tale iniziativa di studio del 1986, come infatti conferma anche il censimento citato precedentemente. Successivamente, tra gli anni 1990-1993, le lettere oggetto del presente studio sono state, a cura del personale della Biblioteca d’Arte (14), fotocopiate e raccolte in album, attraverso un ordinamento articolato come segue. Gli originali sono suddivisi per autore e raccolti ciascuno in cartellette, rilegate in appositi album. Gli autori si susseguono in ordine alfabetico per un totale di tredici album. La sezione relativa a ciascun autore si compone di un foglio iniziale in cui è stampato il cognome, ed eventualmente anche il nome, e una serie di cartellette corrispondenti al numero di documenti relativi all’autore in questione (15). Inoltre nella maggior parte dei casi all’interno di una delle cartellette è conservata, oltre al documento, anche una camicia cartacea (un foglio di formato A3 piegato in due) su cui è segnato, in corsivo e a penna stilografica – indizi di un ordinamento probabilmente più antico rispetto all’attuale (come sembrerebbe indicare anche il tipo di timbro della Biblioteca d’Arte, apposto con inchiostro indelebile) -, il nominativo dell’autore corrispondente e il numero dei documenti relativi, con specifica di quanti di mano del mittente e quanti invece inviati allo stesso da Treves. Pertanto se ne può dedurre che è come se nell’ordinamento attuale si fosse voluta mantenere traccia di una più antica classificazione del fondo che potrebbe essere stata fatta contestualmente all’atto di donazione, come sembrerebbero indicare gli indizi contenuti nel carteggio a cui è stato fatto riferimento precedentemente.

Gli originali e i fogli scritti a penna con le indicazioni suddette sono stati fotocopiati e rilegati a loro volta in dieci album in doppia copia; in ciascuna delle due serie di album è stato attribuito un numero progressivo crescente a ogni facciata e creato un indice generale dei corrispondenti (16).

Nel 2008 l’attuale Direzione della Biblioteca d’Arte e del CASVA ha ritenuto opportuno procedere ad un intervento complessivo di riordino e catalogazione del fondo Treves, attualmente presente in Biblioteca, avvalendosi del programma regionale specifico (Sesamo versione 4.1) e con l’obbiettivo di una futura accessibilità del catalogo on-line attraverso la sua pubblicazione sul portale dei Beni culturali della Regione Lombardia.

Nella fase di studio che è seguita all’attribuzione dell’incarico professionale specifico a chi scrive è stata riscontrata una doppia discordanza tra il suddetto indice generale dei corrispondenti e i documenti realmente conservati: Giuseppe Giacosa e Luciano Zuccoli risultano infatti presenti tra i nomi dell’indice ma assenti sia negli album degli originali che in quelli fotocopiati. In questi ultimi però si trova la fotocopia della camicia cartacea, con la scritta a penna riportante nome e cognome e il numero di documenti conservati (2 nel caso di Zuccoli, 23 nel caso di Giacosa e 9 fogli di risposta di Treves a Giacosa), effettivamente presente anche in originale solo nel caso di Giacosa (17).

È da segnalare un’ulteriore discordanza, riferendosi ora al libro di Gandolfi e Mercuri già citato: alcune lettere ivi trascritte e pubblicate risultano assenti sia in originale che in fotocopia (18). Per quanto riguarda invece il corpus delle lettere di Ugo Ojetti (19), c’è piena coincidenza tra quelle presenti nel carteggio e quelle pubblicate nel testo, tuttavia è l’unico caso in cui è stato riscontrato all’interno delle cartellette degli originali una doppia copia dattiloscritta della lettera oltre all’originale, utilizzata probabilmente ai fini della pubblicazione (solo relativamente ad una lettera si è trovata una copia dattiloscritta ma è risultato assente l’originale) (20).

Il corpus completo delle lettere oggetto della donazione agli Istituti Culturali del Castello sembrerebbe pertanto risultare la somma delle lettere oggetto del presente lavoro (322 e 9 allegati), di quelle mancanti di Zuccoli e del carteggio tra Giacosa-Treves (in numero di 34), e di quelle pubblicate nel testo di Gandolfi e Mercuri (in numero di 32).

Note:

(1) Archivio Civico di Milano, 1933/216, p.g. 025198, s.g.

(2) Archivio delle Direzioni unificate dei Civici Musei artistici, archeologici e della Galleria d’arte moderna, conservato presso il CASVA, Centro di alti studi sulle arti visive del Comune di Milano,1932/1933, faldone 82, “Mosso Maria dona i carteggi di Emilio Treves”.

(3) Nel documento Emilia Treves Mosso è citata come “Maria Treves”.

(4) Come alla nota (2).

(5) Come alla nota (2).

(6) [Marco Praga (?) alla casa editrice Treves], TREV. 11, 11.01: si veda il contenuto dell’unità e la voce “note”.

(7) [Marco Praga (?) alla casa editrice Treves], TREV. 11, 11.02: si veda il contenuto dell’unità e la voce “note”.

(8) Ugo Ojetti a Giorgio Nicodemi, TREV. 09, 03.06.

(9) Ugo Ojetti a Giorgio Nicodemi, TREV. 09, 03.07.

(10) V. Salvadori (a cura di), I Carteggi delle biblioteche lombarde. Censimento descrittivo, vol. I, Milano e Provincia, Milano, 1986, p. 93.

(11) I fondi speciali delle biblioteche lombarde: censimento descrittivo, a cura dell’Istituto lombardo per la storia dalla Resistenza e dell’età contemporanea, vol. I, Milano e provincia. Milano, 1995, p. 67.

(12) La dott.ssa Cristina D’Adda, che cura la gestione dell’Archivio delle Direzioni unificate dei Civici Musei artistici, archeologici e della Galleria d’arte moderna, per conto della Direzione del CASVA, che ne è conservatore, grazie alla sua consuetudine di lettura dei documenti ha rilevato che, da come è stato stilato, l’atto di donazione fu probabilmente scritto appena ricevuto il fondo, senza una previa verifica del contenuto.

(13) L. Gandolfi, A. Mercuri (a cura di), Lettere all’editore: inediti di autori italiani ad Emilio Treves, in catalogo alla Biblioteca d’Arte, Milano 1986.

(14) Mauro Alberti, che ha attuato la riproduzione dei documenti e li ha raccolti nell’ordinamento attuale, si ricorda di avere trovato il fondo in due faldoni con le lettere già riunite in ordine alfabetico e di avere rispettato tale classificazione.

(15) In alcuni casi il numero di cartellette è risultato superiore ai documenti effettivamente presenti.

(16) L’ordine con cui sono stati ordinati i documenti fotocopiati in alcuni casi non corrisponde all’ordinamento effettivo del carteggio ed esiste una piccola discrepanza tra il numero assegnato alle pagine nelle due serie di album.

(17) Si tratta di una dispersione non recente dei documenti: sulla camicia cartacea di Giacosa, infatti, è presente un foglietto con la scritta “manca” che è stato fotocopiato negli album che riproducono i documenti, pertanto già quando sono state realizzate le copie le lettere non erano state trovate.

(18) Si tratta di 3 lettere di Giuseppe Giacosa, 2 di Marino Moretti, una di Filippo Turati, 4 di Marco Praga, una di Amelia Rosselli, 2 di Rosso di San Secondo, 2 di Edoardo Scarfoglio e una relativa risposta di Treves, 8 di Annie Vivanti Chartres, una di Jessie White Mario, per un totale di 25.

(19) Per un totale di 7 così suddivise: 4 lettere di Ojetti a Treves, una di Treves ad Ojetti, 2 di Ojetti a Giorgio Nicodemi.

(20) E’ bene precisare che le lettere assenti tra gli originali e presenti invece nel testo non fanno parte dell’ordinamento in cui è stato attualmente trovato il carteggio in quanto, salvo il caso di Giacosa già discusso e di Marco Praga (quest’ultimo complicato dalla circostanza che i documenti attualmente riscontrati sotto il suo nome differiscono da quelli presenti nel testo), i nomi citati nel libro non compaiono nell’attuale classificazione. E’ possibile tuttavia ipotizzare che le lettere pubblicate facessero parte della donazione e che siano state scorporate dal carteggio forse in previsione della pubblicazione del libro.

Bibliografia consultata:

L. Gandolfi, A. Mercuri (a cura di), Lettere all’editore: inediti di autori italiani ad Emilio Treves, in catalogo alla Biblioteca d’Arte, Milano 1986

V. Salvadori (a cura di), I Carteggi delle biblioteche lombarde. Censimento descrittivo, vol. I, Milano e Provincia, Milano, 1986, p. 93

I fondi speciali delle biblioteche lombarde. Censimento descrittivo, a cura dell’Istituto lombardo per la storia dalla Resistenza e dell’età contemporanea, vol. I, Milano e provincia. Milano, 1995, p. 67

Criteri di ordinamento:

Nell’attuale catalogazione in Sesamo, il fondo si presenta suddiviso in unità archivistiche identificate dal nome dei corrispondenti (scheda unità di livello 1), a loro volta distinte in sottounità (scheda unità di livello 2), che identificano i singoli documenti.

L’inventario ne risulta appesantito, ma la scelta corrisponde alla necessità di mantenere e evidenziare l’ordinamento preesistente, in base a un noto e condiviso principio archivistico.

Il fondo Treves, infatti, è giunto a noi con un ordinamento contemporaneo all’epoca della donazione (1933): in alcuni documenti (lettere di Marco Praga alla Casa Editrice Treves e lettere di Ugo Ojetti a Giorgio Nicodemi), datati all’anno della donazione o a quello immediatamente successivo, si danno notizie di un riordinamento di tipo alfabetico in base al nome del corrispondente.

Successivamente i documenti furono collocati in singole buste, mantenendo lo stesso ordinamento; le buste furono rilegate in 13 volumi e ad ogni gruppo di buste con i documenti di un corrispondente, fu premesso un foglio col nome dell’autore.

Nel rispetto di tale ordinamento, le lettere autografe di Treves sono state catalogate nelle unità relative al nome del destinatario; si è scelto inoltre di mantenere nella posizione originaria anche i documenti catalogati sotto la voce “Treves”.

In alcuni casi è stata riscontrata la presenza di quella che può essere considerata verosimilmente una minuta di risposta di Treves al suo interlocutore e a cui è stato fatto riferimento nelle voci “contenuto” e “note”.

Nel campo “note” sono stati corretti e precisati alcuni errori riscontrati nell’ordinamento originario e sono stati segnalati esiti di ricerche aggiuntive, condotte per incrementare alcuni dati ritenuti rilevanti, quali ad esempio le notizie bibliografiche aggiuntive relative a pubblicazioni citate o le date delle stesse.

Come indicato nelle “note data” gli estremi cronologici, qualora non esistenti o incompleti, sono stati derivati dal contenuto della missiva, da ricerche bibliografiche, o, quando è stato possibile, dalle date di vita di mittenti e destinatari.

All’interno dell’indice onomastico dei corrispondenti sotto la dicitura “Treves Emilio” sono stati indicizzati sia i documenti relativi all’unità archivistica Treves sia le lettere di risposta dell’editore contenute nelle unità contrassegnate dal nome del destinatario. Le lettere indirizzate a persone identificabili, diverse da Emilio Treves, sono state indicizzate anche sotto il nome del ricevente.

Codici identificativi:

  • MIBA00D42E (PLAIN) | Annotazioni: Verificato il 18/10/2013

Soggetti conservatori

Soggetti produttori

Progetti

Fonti

  • Gandolfi, Mercuri 1986 = L. Gandolfi, A. Mercuri (a cura di), Lettere all'Editore: inediti di autori italiani ad Emilio Treves in catalogo alla Biblioteca d'Arte, Edizione curata dal Comune di Milano, ripartizione Cultura, Milano, 1986
  • Grillandi 1977 = M. Grillandi, Emilio Treves, Torino, 1977
  • Comandini 1916 a = A. Comandini, Emilio Treves, in "Nuova Antologia", 1916, pp. 3-9
  • Comandini 1916 b = [A. Comandini], Emilio Treves, in "Illustrazione Italiana", anno 43, n. 6, febbraio 1916, pp. 110-113
  • Ojetti 1916 = U. Ojetti, Emilio Treves, in "La Lettura", marzo 1916, pp. 208-213
  • Mosso 1925 = M. Mosso, I tempi del cuore. Vita e lettere di Edmondo De Amicis ed Emilio Treves, Milano, 1925
  • Lopez 1970 = G. Lopez, Infanzia e giovinezza di un grande editore: Emilio Treves, in "Israel", anno LV, nn. 7-8-9, Luglio-Settembre 1970, pp. 213-231
  • Oliva 1999 = G. Oliva (a cura di), G. D'Annunzio. Lettere ai Treves, Milano, 1999
  • Di Tizio 2005 = F. Di Tizio, Antonietta Treves e D'Annunzio. Carteggio inedito 1909-1838, Chieti, 2005
  • Salvadori 1986 = V. Salvadori (a cura di), I Carteggi delle biblioteche lombarde. Censimento descrittivo, vol. I, Milano e Provincia, Milano, 1986
  • Fondi speciali 1995 = I fondi speciali delle biblioteche lombarde. Censimento descrittivo, a cura dell'Istituto lombardo per la storia dalla Resistenza e dell'età contemporanea, vol. I, Milano e provincia. Milano, 1995

Compilatori

  • Lucia Gasparini (Storica dell'arte)
  • Olga Piccolo (Storica dell'arte)