Teatro Out Off SAS ( 1976 - )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Stato

Altre denominazioni: Teatro Out Off

Sede: via Mac Mahon 16, Milano

Collegamenti

Profilo storico / Biografia

Out Off SAS è un Teatro stabile di innovazione – ricerca e sperimentazione dal 2008. Dal 2004 opera all’interno del Tetro Out Off, ex cinema Eolo, a Milano.

Il Teatro Out Off è stato fondato nel 1976 da Mino Bertoldo, che dirige la prima stagione con Lucio Cerioli, in collaborazione con Antonio D’Agostino e di Giuliano Sturli. La prima sede è in viale Monte Santo a Milano e, per lo meno in una fase iniziale, si presenta come un luogo dedicato agli incontri, dove alle feste si alternano serate di musica e performance in cui il teatro è un evento occasionale. La serata inaugurale, il 30 settembre 1976, è dedicata alla performance di Hermann Nitsch Das Orgien Mysterien Theater cui seguono fra l’altro Azione teatrale di Franco Battiato (17 febbraio 1977) e Sessualità libera di Otto Mühl (dal 15 giugno); i filmati sperimentali di Alberto Grifi e le mostre fotografiche di Valeria Mulas, Vierita Monselles e Tommaso Binga.
Dal 1977 la direzione artistica di Mino Bertoldo e Miriam Leone (binomio che prosegue fino al 1981) vede l’apertura verso altre forme di espressione artistica, così che in cartellone compaiono, tra gli altri, i nomi di John Cage (al Teatro Lirico di Milano il 2 dicembre 1977) e di Alvin Curran. L’offerta teatrale è affidata alle sperimentazione del duo Taroni-Cividin il cui programma è intervallato da ospiti come i trentini Dal Bosco-Varesco, il Carrozzone, Valeria Magli, Nanni Balestrini, Angiola Janigro.
Il primo regista che ha modo di lavorare con stabilità e continuità all’Out Off è Antono Sixty (pseudonimo di Antonio Saletta), proveniente dalla Scuola del Piccolo, il cui primo lavoro per l’Out Off è la scrittura e la messinscena di una sorta di fittizio teatro cronaca in onore di John Fitzgerald Kennedy (Kennedy debutta il 5 febbraio 1980) cui seguirà un periodo di sperimentazione – e quindi di studio – che lo avvicina al teatro di regia.
Nel 1982 l’Out Off deve affrontare il problema del cambio della sede: l’edificio di viale Monte Santo è inagibile e, di conseguenza, le attività del teatro cominciano a circuitare in altri spazi, non solo milanesi, fino al 1989, anno in cui si stabilizzano in una ex officina in via Duprè.
Il regista stabile resta Antonio Syxty che propone sulla scena testi da lui scritti, come Lontani dal paradiso (1987) e Il filo pericoloso delle cose (1988). Sul versante delle ospitalità la sala offre gli spettacoli di Giorgio Fabbris, Lorenzo Loris (discepolo di Carlo Cecchi destinato a diventare un personaggio importante nella vita dell’Out Off) e Danio Manfredini.
Durante gli anni Novanta l’Out Off si configura come una sala in cui operano due registi stabili: da una parte Antonio Syxty, che in questa fase dedica la propria attenzione ai classici greci (Edipo di Sofocle, Tieste di Seneca), a Pasolini (Orgia ), a Testori (Erodiade ), a Joyce ( Esuli ) e a Musil (I fanatici ); dall’altra Lorenzo Loris indaga la drammaturgia scandinava (Scene da un matrimonio di Ingmar Bergman, Autunno e inverno di Lars Norén, Bruciati dal ghiaccio di Peter Asmussen) e i meno frequentati Joe Orton (Intrattenendo Sloane e Il ceffo sulle scale ) e Boris Vian (Costruttori d’imperi ) ma anche classici contemporanei come Genet e Beckett. Tra gli artisti che entrano in relazione con l’Out Off compare Antonio Latella, il quale propone la messinscena del romanzo Agatha della Duras (1998), per poi iniziare nella sala di via Duprè il lavoro sull’opera di Shakespeare e quello sulle due trilogie dedicate a Genet e a Pasolini.
Il 2 novembre 2004 The Crying Body di Jan Fabre inaugura la nuova sede in via Mac Mahon 16, all’interno dell’ex cinema Eolo, di proprietà comunale, completamente ristrutturato a sala teatrale di 200 posti.
Il progetto artistico e il disegno organizzativo – che è di Mino Bertoldo (fondatore e direttore artistico), Lorenzo Loris (regista stabile e attore) e Roberto Traverso (responsabile della comunicazione e drammaturgo) – si fonda sul rinnovamento del linguaggio teatrale, in linea con il programma delle origini, la cui traccia è nel nome “Out Off”, segno della volontà di distinguersi dalle convenzioni per dar voce a ciò che è “più fuori”.

Complessi archivistici

Fonti

  • Bertoldo 2007 = Out Off trent’anni 1976.2006, Edizioni OutOff, 2007
  • Calbi 2011 = Milano città e spettacolo. Teatro danza musica cinema e dintorni, Sassi Editore, 2011

Compilatori

  • Inserimento dati: Anna Gasparello
  • Prima redazione: Silvia Tisano