Comune di Porzano (cessato nel 1927) ( sec. XIV - 1927 )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente pubblico territoriale

Condizione: pubblico

Sede: Porzano

Profilo storico / Biografia

Le note che seguono sono tratte in gran parte dalle cronache e dai testi nei quali Porzano è citato e menzionato insieme ai vicini centri della pianura bresciana le cui vicende storiche sono testimoniate da copiosi documenti e tributarie di ricchi archivi.
I paesi confinanti e prossimi a Porzano sono i Comuni di Bagnolo Mella, che dista da Porzano solo tre chilometri, di Leno di cui Porzano è frazione insieme a Milzanello, sono anche Ghedi e Manerbio.
Osservando, oggi, la mappa della frazione di Porzano, si nota come l’aggregato abitativo centrale, il più antico, sia delimitato da una strada che corre circolare intorno ad esso. Le cronache dicono di un castello che fu della famiglia dei nobili Occanoni di Pavone, di cui ora persiste soltanto il tracciato della strada. Entrando in paese s’indovina il percorso del vaso Molina, oggi coperto, che riaffiora nel punto in cui una paratia viene regolarmente mossa per distribuire l’acqua ai campi e per alimentare il vaso Uggera che scorre verso gli appezzamenti posti a sud del paese. Esterna a questo tracciato e decentrata rispetto al centro del castello, si trova la Chiesa parrocchiale dedicata a S. Martino (1) che porge il fianco alle terre coltivate. Dopo la chiesa, la strada prosegue già in aperta campagna e poco più avanti, al bivio che porta a Leno e a Manerbio, vi è il piccolo cimitero.
Nel punto in cui questa strada si divide, i segnali riportano il nome delle cascine: verso Manerbio, le cascine Ugera (2), Finil Nuovo Bozano, Pometo, Perseghera, Molino del Maglio e verso Leno, le cascine Caselle, Pedronca, Fornasette.
Oggi Porzano conta oltre 1100 (3) abitanti. Recenti insediamenti abitativi e produttivi hanno occupato gli appezzamenti intorno al nucleo antico cambiando la fisionomia del paese, dilatandone rapidamente i confini.
Nel centro del paese vi sono le nuove scuole elementari e l’asilo costruiti quando già Porzano era frazione di Leno.
A parlarci del Comune di Porzano sono giunti a noi pochi documenti. L’archivio comunale ottonovecentesco è andato quasi del tutto disperso, impedendoci di ricostruire le vicende caratterizzanti la vita amministrativa di quel periodo. Non sono rimaste tracce dell’archivio della congregazione di carità, istituita per legge dal 1865, qui come altrove, al fine di soccorrere i poveri e i malati, di cui il paese non era privo (4).
Notizie più dettagliate provenienti da carte molto antiche e, in parte, dalle relazioni delle visite pastorali (5), documentano la vita religiosa di Porzano.
Si dovrà procedere, dunque, per sommi capi indicando i passaggi istituzionali che Porzano condivise con le terre confinanti, suffragati solo in rari casi da ulteriori notizie desunte da documenti d’archivio.
Il Monastero di S. Giulia fonda a Porzano una cappella dedicata a S. Martino dipendente dalla pieve di Bagnolo Mella, intorno alla quale vive una piccola comunità. Le notizie più antiche su Porzano si trovano in un importante documento, il Codex diplomaticus Langobardiae, che riporta il Polittico ovvero l’inventario dei beni del Monastero di S. Giulia del sec. X (6).
Nell’inventario, Porzano è detto corte dominica nella quale vivono almeno dieci Aldiones (portalettere) qui epistolas et mandata portant, che rimanda all’attività amministrativa del monastero. Porzano è, dunque, proprietà del Monastero, i suoi abitanti godono di libertà e sono al servizio della comunità monastica in qualità di portalettere.
Con un brusco balzo di alcuni secoli, i documenti riferiscono che Porzano durante il dominio veneto fa parte della Quadra di Manerbio (7). Le notizie riportate sul Catastico Bresciano (8) presentano una piccola comunità di circa 30 famiglie e complessivamente 150 persone di cui solo 65 in età da lavoro (9). I suoi abitanti sono contadini che si sostengono lavorando le terre di proprietà di signori bresciani.
Questa piccola comunità è esente dal pagamento di dazi e gabelle per privilegio come Bagnolo e Ghedi.
Del privilegio di esenzione sono titolari le famiglie di nobili bresciani rimaste fedeli alla Serenissima, durante la guerra degli Sforza, intrapresa nel tentativo di occupazione del territorio bresciano, conclusasi con la Pace di Lodi del 9 aprile 1454.
All’indomani della caduta del dominio della Serenissima, l’assetto amministrativo e giudiziario della Provincia di Brescia cambia. Alle quadre venete si sostituiscono i distretti che comprendono ciascuno più comuni. Già nell’ottobre del 1798, la provincia, ora Dipartimento del Mella, viene suddivisa in 16 distretti che, con la legge del maggio 1801, si riducono a soli 4 estesi comprensori. Porzano fa parte del III distretto il cui capoluogo è Verola Alghisi (Verolanuova). Del medesimo distretto fa parte anche Milzanello, ma non Leno con Castelletto, non Ghedi e Bagnolo, che sono compresi nel Distretto I di Brescia.
La legge napoleonica del 1805 fissa in modo stabile la divisione del territorio del Regno d’Italia in dipartimenti, distretti e cantoni. Porzano si trova incluso nel Distretto III di Verolanuova. I cantoni del distretto sono due: I di Verolanuova e II di Leno.
Ancora un cambiamento si registra nel febbraio 1816 con la legge dell’imperiale regio Governo di Milano, andata in vigore nel successivo mese di maggio, che stabilisce il Compartimento territoriale della Lombardia. Il territorio della regione è suddiviso in nove province, articolate in distretti, poste sotto l’amministrazione del Governo di Milano. La Provincia di Brescia comprende 17 distretti di cui il XIII ha come capoluogo Leno. Qui, come precedentemente sulla legge del 1805, Porzano e Milzanello si trovano indicati uniti a Leno, quasi ad anticipare di oltre un secolo la loro dipendenza dal questo grosso centro.
Nel 1861 il comune conta 522 abitanti: amministrativamente è compreso nel Mandamento II di Leno, Circondario VI di Verolanuova e dal 1865, in base alla nuova legge sull’ordinamento comunale, è governato da un consiglio e da una giunta municipale. Nel sec. XIX, gli esponenti di ricche famiglie proprietarie di vasti appezzamenti si avvicendano nel governo del comune. I De Giuli e i Bravi coprono alternativamente la carica di sindaco e assessore.
Dal 1889 al 1927, pur mancando gran parte dell’archivio, tuttavia, è possibile ricostruire alcune vicende amministrative in quanto si sono conservati i registri dei verbali originali delle deliberazioni del consiglio comunale, della giunta municipale e del podestà.
Dopo la Grande Guerra, anche Porzano conta i suoi caduti ricordati in una lapide posta in quegli anni sulla facciata della casa comunale (10) e, oggi, all’ingresso della cappella esistente nel cimitero, che ricorda anche i caduti dell’ultima guerra.
Negli ultimi anni di vita del comune, le carte d’archivio sono contrassegnate curiosamente da uno stemma araldico che rappresenta un bue sormontato da un albero.
Ultimi sindaci di Porzano sono Giuseppe Bravo e Paolo Ponzoni. Il primo rassegna le proprie dimissioni dalla carica il 24 febbraio 1924. Viene sostituito da Paolo Ponzoni che, dopo avere coperto la carica di sindaco per un breve periodo, diviene podestà. Il 17 maggio del 1926, nel corso di una seduta quasi deserta, il podestà comunica la propria nomina rivolgendo parole di riconoscenza ai colleghi del consiglio per la loro collaborazione, dichiarando l’inizio della nuova amministrazione e liberi i convenuti.
Il Comune di Porzano viene soppresso con regio decreto del 27 ottobre 1927, n. 2114, analogamente al vicino Milzanello. Da quella data, entrambi diventano frazioni aggregate al Comune di Leno.
Il podestà Paolo Ponzoni, ricevuta dalla Prefettura di Brescia la proposta dell’aggregazione del comune a Leno, con verbale del giorno 8 luglio 1927 si esprime favorevolmente e delibera di accogliere con la più tranquilla fiducia e massima serenità la proposta di unione di Porzano al Comune di Leno (11). Al momento della soppressione, il comune secondo il censimento del 1921 conta 973 abitanti.
Nel 1927, l’ufficio comunale comprende il segretario comunale che è titolare anche della segreteria di Bagnolo Mella (12), e un messo. Vi sono poi un tumulatore, un campanaro e un regolatore dell’orologio pubblico, uno stradino che è un giornaliero, senza garanzia del posto in organico. Le scuole elementari sono accudite da una bidella. Infine, il comune ha tra i suoi dipendenti anche una levatrice, ma non il medico condotto che condivide con Leno. Il comune è compreso nel riparto delle spese mandamentali per lo stipendio del collettore postale. Tutti i dipendenti, tranne il segretario comunale, hanno abitazione stabile in paese.
_____________________
1. L’attuale chiesa è costruita sull’antica, sempre dedicata S. Martino, a partire dal 1756 su progetto di Antonio Marchetti e, nel corso del sec. XIX, arredata, decorata e restaurata adattandola a nuove esigenze.
2. Sui documenti dell’Archivio storico di Leno si trova Uggeri e le varianti Uggera, Ugiera.
3. Alla fine del mese di novembre dell’anno 2005 gli abitanti sono 1124.
4. La presenza della congregazione di carità è documentata dai verbali di nomina dei membri della congregazione da parte del consiglio comunale. Cfr. Serie Registri delle deliberazioni del consiglio comunale e del podestà, 1889-1927.
5. Enciclopedia bresciana, PH-PO, Vol. XIII; cfr. le relazioni delle visite pastorali del vescovo Morosini (1653) e del vescovo Verzeri (1856).
6. Cfr. Storia di Brescia, Vol. I, p. 509, 511; Enciclopedia bresciana, PH-PO, Vol. XIII.
7. Della Quadra di Manerbio fanno parte anche Offlaga e Cignano.
8. Cfr. Il Catastico Bresciano di Giovanni da Lezze (1609-1610), Brescia, 1973, vol. II, p. 297.
9. ibidem “fuoghi 30, anime 150 de quali utili 65”.
10. Cfr. Registro delle deliberazioni del consiglio comunale 1914-1925. Deliberazione 11 novembre 1921.
11. Cfr. Registro delle deliberazioni del consiglio comunale e del podestà 1925-1927. Deliberazione 8 luglio 1927.
12. Tognali Flaminio, nominato con deliberazione podestarile del 2 luglio 1927 dopo il licenziamento “per negligenza” del precedente segretario Francesco Baroni.

Complessi archivistici

Fonti

  • BIB = Bonaglia Angelo, Porzano: storia e documenti. Dalle origini al 1200, Pro Loco di Leno, 2008
  • BIB = Enciclopedia bresciana, vol. XII (Palc-Pe), La voce del popolo, 1996
  • BIB = Da Lezze Giovanni, Il catastico bresciano di Giovanni da Lezze (1609-1610), voll. I-III, 1969-1973 (ristampa anastatica)

Compilatori

  • Revisione: Giuseppina Caldera (Archivista) - Data intervento: 14 novembre 2017