Asilo "Regina Margherita" di Leno ( 1890 - 2006 )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente di assistenza e beneficenza

Condizione: pubblico

Sede: Leno

Profilo storico / Biografia

Il giardino d’infanzia di Leno viene aperto per iniziativa di persone benefiche e comincia a funzionare nel gennaio del 1890 (1). Dopo alcuni anni di funzionamento, nel 1896 l’asilo viene eretto in ente morale con Regio decreto 27.2.1896 con il titolo di Giardino d’infanzia “Regina Margherita”. Le prime notizie sull’asilo di Leno si ricavano dai carteggi dell’archivio storico comunale fin dal 1896-1897 (2). L’asilo è ospitato presso la sede di via Collegio (3) costituita da due ampi saloni, una cucina e un piccolo cortile (4). E’ in grado di accogliere circa 100 bambini.
Dallo statuto organico del 1895 (5), che comprende 23 articoli, si ricava che l’asilo si regge sui proventi derivanti dall’assegno annuo di lire 500 del comune, dall’assegno annuo di lire 250 della Provincia, dalle rette stabilite per i bambini di famiglie agiate, dalle offerte di oblatori e soci fondatori, dall’assegno di lire 10 annue erogate dall’Ospedale di Leno per conto del Legato Becalossi.
L’asilo è amministrato da una commissione “direttrice” composta di un presidente e di quattro membri. Entrambe le cariche sono nominate dal consiglio comunale. La commissione dura in carica cinque anni e i suoi membri possono essere rieletti. Tra le funzioni del presidente vi è l’obbligo di convocare la commissione, di curare l’esecuzione delle deliberazioni, di provvedere all’osservanza dello statuto e del regolamento e al pagamento delle spese mediante l’emissione di mandati di pagamento. Le riunioni ordinarie della commissione hanno di norma cadenza ogni due mesi e sono valide se sono presenti almeno due membri e il presidente. Le deliberazioni sono prese a maggioranza dei voti. I membri della commissione non percepiscono remunerazione o indennità di carica. La commissione elegge tra i suoi membri – o anche tra persone esterne – il segretario che dura in carica un anno. E’ prevista la nomina di visitatrici che hanno il compito di vigilare sul trattamento dei bambini, sulla loro pulizia e sul personale inserviente.
Il personale dell’asilo comprende una maestra, che è anche direttrice, un’inserviente che presta la sua opera anche come donna di servizio e una cuoca addetta alla cucina.
L’ultimo articolo dello statuto dispone che i nomi dei benefattori siano scolpiti in un’apposita pietra nella sala dell’asilo.
L’asilo accoglie i bambini d’età dai tre ai sei anni ai quali viene giornalmente somministrata una razione di zuppa. I bambini di famiglie povere sono ammessi gratuitamente e avranno la preferenza nell’ammissione sui bambini a pagamento. I bambini per essere ammessi devono essere residenti a Leno, essere vaccinati e dimostrare di non essere affetti da malattie contagiose.
Alla fine del secolo, nell’anno scolastico 1894-1895, gli iscritti all’asilo sono 132. Nel 1899, la commissione stabilisce, in contrasto con lo statuto, di escludere dall’asilo i bambini di 3 anni per la ristrettezza dei locali e di mezzi finanziari suscitando reclami e malcontento. Il problema di una nuova sede, per accogliere i bambini frequentanti in numero sempre maggiore, è molto avvertito.
Si costituiscono un comitato Pro erigendo nuovo asilo per predisporre un piano e per raccogliere offerte e una commissione, questa volta formata da signore e signorine, dovrà adoperarsi per promuovere l’iniziativa, anche attraverso una lotteria. A questa data, l’asilo è frequentato da almeno 150 bambini. Tuttavia, questa proposta viene abbandonata e sospesa per molti anni. Infatti, l’opera sarà realizzata soltanto a partire dal 1927.
A deliberare la costruzione del nuovo edificio dell’asilo è il comune e non l’ente morale poiché come si legge in una deliberazione del podestà Giuseppe Gatti “l’Ente, … benché eretto in ente morale, non ha alcuna possibilità di provvedere alla spesa”. Nel 1927 viene acquisita l’area sulla quale dovrà sorgere il nuovo asilo che si trova adiacente alle scuole elementari nel centro del paese. La posa della prima pietra avviene alla cerimonia inaugurale del monumento ai caduti (16 ottobre 1927). La spesa per il nuovo edificio, su progetto dell’architetto Achille Marangoni del 1927, è preventivata in lire 400.000, finanziata in parte con un mutuo di Lire 300.000 contratto con la Cassa di risparmio delle Provincie lombarde e con il concorso del comune e in parte con le oblazioni di privati cittadini.
Le scarse notizie riguardanti l’amministrazione dell’asilo di Leno, nel 1926, riferiscono che numerose irregolarità si sono riscontrate nell’amministrazione dell’ente come la mancata trasmissione alla Prefettura, e conseguente approvazione, dei consuntivi dal 1916 al 1923, la mancata approvazione del consuntivo 1924, l’aumento degli stipendi al personale dipendente senza la prescritta approvazione della Giunta provinciale amministrativa. Nel 1925, il comune, rilevato che l’asilo "non è in grado di funzionare regolarmente in quanto le sue rendite sono insufficienti per far fronte alle spese per il personale e altre, delibera di aumentare il sussidio annuale che passerà da Lire 3.500 a Lire 6.000.
L’asilo anche negli anni del secondo dopoguerra continua a sostenersi con sussidi statali, delle banche e di privati. Al personale laico subentrano le suore della Congregazione delle Ancelle della Carità di Brescia che si occuperanno dell’educazione dei bambini fino agli anni ‘80.
Nel 1937 viene predisposto un nuovo statuto comprendente 24 articoli. Nello statuto sono menzionati i benefattori che concorsero alla costituzione del patrimonio fino all’anno 1936 e la nuova composizione del consiglio di amministrazione i cui membri sono nominati dal podestà e dal segretario della Sezione locale del Fascio di combattimento.
Tra il 1956 e il 1959, l’edificio occupato dall’asilo viene ampliato. Questa volta il progetto di costruzione della nuova ala è del geom. Remo Bislenghi. All’edificio originario sono aggiunte tre aule, un salone, il refettorio e nuovi servizi igienici. L’opera è finanziata con un mutuo della Cassa di risparmio delle Provincie lombarde. Un ulteriore ampliamento sarà realizzato dal 1974 al 1975.
Tra il 1960 e il 1965, allo scopo di assicurare un funzionamento uniforme in tutti gli asili del comune, il sindaco Angelo Regosa dà disposizioni per la tenuta della contabilità, per il servizio di tesoreria e cassa, per il personale – insegnanti e inservienti – che, dal 1963, è retribuito direttamente dal comune.
Dal 1962 con deliberazione n. 181 del consiglio comunale, a causa delle irrisorie rendite che non ne permettono la gestione, il comune assume la gestione della scuola materna di Leno, pur nella sua qualità di ente morale – alla pari dell’asilo di Castelletto.
Viene stabilito che il consiglio di amministrazione debba concedere in uso gratuito al comune il mobilio e la dotazione dell’ente per la gestione dell’asilo medesimo. Inoltre, dal gennaio 1963 il consiglio d’amministrazione s’impegnerà ad erogare le modeste rendite ancora esistenti a favore delle quote dovute dalle famiglie più bisognose per la frequenza dei bambini agli asili gestiti dal comune.
A quella data, la scuola materna di Leno possiede soltanto alcuni titoli di rendita del debito pubblico che in corso di rimborso.
Nel 1964, l’asilo accoglie circa 250 bambini divisi in sei sezioni. Vi lavorano 12 persone: sei insegnanti religiose, sei tra inservienti e personale addetto alla cucina.
Nel 1965, con le deliberazioni n. 44 e n. 59 del consiglio comunale è approvato il regolamento, composto di 17 articoli, predisposto dalla giunta municipale, per la gestione di tutti gli asili comunali (6). Una commissione di 10 membri – due per ogni centro dove esiste l’asilo – nominata dal consiglio comunale e presieduta dal sindaco è preposta alla vigilanza sugli asili in materia di orari, refezione, sussidi didattici, versamento rette, manutenzione dei locali e degli arredi.
Anche per il personale insegnante religioso della Congregazione delle Ancelle della carità di Brescia, ora dipendente dal comune, viene stipulata una nuova convenzione (7). Nel regolamento è stabilito uguale trattamento dei bambini in tutti gli asili in materia di accoglienza e rette e, inoltre, uguali per tutti gli asili, sono la tabella dietetica (8) e il calendario scolastico.
Nel 1969, il sindaco pro tempore Silvio Giovanardi presenta istanza per la trasformazione in scuola materna statale dell’ente morale “Regina Margherita” di Leno ai sensi della Legge 18.3.1968 n. 444. Alla stessa data, medesima istanza è presentata per la trasformazione in scuola statale anche dell’ente morale “Nido d’infanzia” di Castelletto.
Dalla legge n. 616 del 24 luglio 1977 e con le successive leggi statali e regionali, il personale e la gestione dell’asilo di Leno e degli altri asili comunali – Castelletto, Milzanello e Porzano – passano progressivamente e definitivamente sotto la direzione dello Stato nel 1978. Le suore sono sostituite da insegnanti laiche.
Negli anni successivi, al fine di mantenere la rappresentanza legale dell’IPAB Scuola materna “Regina Margherita” (già ente morale), sono nominati commissari straordinari per consentire il completamento delle procedure d’estinzione giuridica dell’ente. All’esame dei documenti, si rileva come nell’istruttoria della pratica siano insorte confusioni di denominazione e di sostanza nelle istituzioni preposte alla soppressione: la Scuola materna “Regina Margherita” di Leno viene talvolta denominata “Nido d’infanzia” di Castelletto di Leno, nella convinzione di essere in presenza di un solo asilo e non di due come sono in realtà.
L’istruttoria della pratica si protrae per diversi anni. Solo nel 2006 con la deliberazione della Giunta regionale del 27 giugno n. 8/2820 (9) è soppresso il solo ente morale (IPAB) Asilo d’infanzia “Regina Margherita” di Leno mentre l’ente morale dell’asilo di Castelletto continua oggi ad esistere.
Dal 2002 l’asilo è ospitato in un nuovo edificio costruito alla fine degli anni ‘90 intitolato alla memoria di Mirella Cerutti che fu insegnante e sindaco di Leno.
Nell’anno scolastico 2010-2011 i bambini iscritti all’asilo sono 314.
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1. Busta 261/4 dell’Archivio storico comunale.
2. Buste 228, 261, 262, 297, 316, 347, 356, 362, 366 dell’Archivio storico comunale.
3. Oggi sede delle ACLI.
4. B. FAVAGROSSA I sette asili lenesi. Cenni storici, Comune di Leno 2002.
5. Busta 366/6 dell’Archivio storico comunale.
6. Si ricordano tutti gli asili comunali in funzione nei primi anni ‘60: Leno, Castelletto, Milzanello, Porzano, Mirabella, Pluda, Scovola (soppresso nel 1962).
7. La precedente convenzione con la Congregazione delle Ancelle della carità di Brescia del 1 dicembre 1958 e approvata con atto deliberativo del 31 gennaio 1961 della Commissione amministrativa dell’ente morale Asilo “Regina Margherita”.
8. La tabella dietetica adottata è quella in vigore nell’asilo del capoluogo.
9. Ai sensi dell’art. 6 della l.r.1/2003.

Complessi archivistici

Fonti

  • BIB = Favagrossa Battista, I sette asili lenesi. Cenni storici., Comune di Leno, 2002

Compilatori

  • Revisione: Giuseppina Caldera (Archivista) - Data intervento: 15 dicembre 2017