Crespi e C. ( 1879 luglio 1 - [1931] )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente economico / impresa

Condizione: privato

Sede: Nembro

Profilo storico / Biografia

N. Rea: 3438
Capitale sociale iniziale: –
Codice istat e attività iniziale: DB 17 – Industrie tessili

La società Crespi e C. inizia l’attività di “filatura del cotone” il primo luglio 1879, iscrivendosi al Registro generale delle notificazioni dei commercianti e negozianti arti e commercio della regia città e provincia di Bergamo il 12 luglio dello stesso anno.
I soci fondatori sono i milanesi Benigno Crespi di Antonio e il cav. Andrea Ponti.
Benigno è membro di una famiglia di cotonieri: il padre Antonio fu Benigno aveva sviluppato, con l’aiuto dei figli, l’azienda creata dal padre a Busto Arsizio, mentre il fratello Cristoforo Benigno di Antonio è il fondatore del Cotonificio Benigno Crespi di Crespi d’Adda (Cfr)(1). Non si hanno molte notizie sui primi anni di attività dell’azienda: sappiamo che produce filati di cotone, che nel 1887 lo stabilimento di Nembro può contare 16.000 fusi e che nel 1891 il numero dei fusi scende a 12.000 mentre gli operai sono 240 (100 uomini, 100 donne, 40 ragazzi) (2). Benigno muore a Torino, il primo ottobre 1910 lasciando l’azienda in eredità alla moglie Giulia fu Carlo Morbio e ai figli Mario Aldo e Vittorio.
Il 16 ottobre 1931 la società si iscrive al Registro ditte della CCIAA di Bergamo con la nuova ragione sociale Filatura di cotone Crespi e C. (Cfr).

NOTE:
Non è stato possibile integrare le informazioni contenute in Imberg.db perché il fascicolo del Registro generale delle notificazioni è attualmente irreperibile.
(1) Cortesi, pp. 286-287.
(2) Gelfi pp. 95-96.

Soggetti produttori

Fonti

  • Cortesi = Luigi Cortesi, Crespi d'Adda. Elementi d'analisi e riscontri per un percorso di riscoperta, Grafica Monti snc, 2005
  • Gelfi = Gelfi, Mauro, L'Ottocento: il secolo della seta e del cotone in "Lungo il filo della storia. L'industria tessile bergamasca dal XIV al XXI secolo", 2008

Compilatori

  • Prima redazione: Giulia Todeschini (archivista) - Data intervento: 01 dicembre 2017