Comune di Como, Biblioteca comunale ( 1663 - )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Ente pubblico territoriale

Condizione: pubblico

Sede: Como

Profilo storico / Biografia

La Biblioteca comunale di Como ha una storia antica e prestigiosa, che sottolinea continuamente la funzione pubblica e civica e il ruolo svolto da spiriti illuminati in favore dell’interesse comune e della crescita culturale della città, senza la quale non è possibile alcun tipo di sviluppo.
Accanto a coloro che hanno fondato e sostenuto la biblioteca è importante ricordare i primi bibliotecari e il loro complesso lavoro di acquisizione, ordinamento e organizzazione dei libri e documenti. Dal 1749 si sono avvicendati alla guida della biblioteca i sacerdoti Giuseppe Scalini (1749 – 84) e Tommaso Moro (1784 – 88); Gaetano Bertoldi (1788 – 1801) e Paolo Carcano (1801 – 11) entrambi docenti; il botanico Giuseppe Comolli (1811 – 36) e l’abate Vincenzo Mochetti (1836 – 45). A costoro seguì Antonio Merini, sacerdote (1845 – 59) e il letterato Giuseppe Brambilla (1859 – 71), gli avvocati Giuseppe Perlasca (1871 – 77) e Gaetano Bonizzoni (1878) seguiti da Francesco Fossati (1878 – 1903) e Salvatore Crotta (1903 – 1911). […]
La biblioteca fu istituita nel 1663 con legato testamentario dal giurista Francesco Benzi e annessa al Collegio dei nobili giureconsulti insieme al patrimonio librario del suo fondatore e ad una rendita per il suo mantenimento. Nel 1749 fu stabilito un orario d’apertura al pubblico e nel 1773 venne acquisito il patrimonio librario della soppressa Compagnia del Gesù. Grazie all’interessamento dello scienziato Alessandro Volta presso il conte di Firmian, la dotazione libraria si incrementò di libri moderni e di opere scientifiche.
Divenuta proprietà della Municipalità comasca nel 1796 dopo l’arrivo dei francesi la biblioteca si arricchì, nel 1799, dei fondi librari delle corporazioni religiose soppresse.
Nel 1811 fu trasferita nell’edificio del Liceo Classico che l’architetto Simone Cantoni aveva ristrutturato disegnando un’ampia sala destinata alla biblioteca (l’attuale Sala Benzi).
Per tutto il corso del secolo la biblioteca ricevette donazioni, tra le quali la collezione di libri rari di Francesco Mochetti e la donazione Pogliani. Da un inventario del 1815 risulta che i volumi posseduti erano dodicimila; nel 1843 diciassettemila.
Nel 1898 alla biblioteca fu annesso temporaneamente l’Archivio storico comunale, che verso il 1930 ebbe una sede propria, prima di essere trasferito nel 1947 all’Archivio di Stato di Como istituito nello stesso anno.
Nel 1903 la biblioteca rimase chiusa per il riordino e la riorganizzazione generale dei volumi. A seguito della legge del 1910 sul diritto di stampa si arrivò, nel 1912, a possedere cinquantamila volumi e oltre cinquemila opuscoli. Le donazioni del Novecento portano, tra gli altri, i nomi degli studiosi Giuseppe Ghislanzoni, Aristide Baragiola e del musicista Marco Enrico Bossi.
Nel 1962, quando si progettò la nuova sede, il patrimonio ammontava a 164.000 titoli.
La nuova e attuale sede, inaugurata nel 1969, permise l’apertura di nuovi servizi e la valorizzazione del ricchissimo materiale posseduto: il vertiginoso incremento della lettura venne favorito e sostenuto da attività di promozione come proiezioni, mostre, congressi.
Negli ultimi decenni una particolare attenzione è stata riservata al recupero e alla valorizzazione di quei materiali – libri antichi e rari, manoscritti, stampe, importanti collezioni di periodici – che la caratterizzano sul territorio come biblioteca storica e di conservazione.
Nel 2002 sono terminati i lavori di ristrutturazione del piano terra (atrio, sala ragazzi, emeroteca e sala conferenze) e del secondo piano (sale studio, distribuzione) che hanno cambiato l’originale destinazione d’uso di alcuni spazi.
Gli ultimi anni sono stati dedicati alla riorganizzazione, all’apertura di nuovi servizi, a progetti di riordino degli archivi antichi, alla digitalizzazione di materiali rari, al trasferimento dei record catalografici e dei dati gestionali in un nuovo software e all’ingresso della banca dati bibliografica in rete geografica territoriale. Mediante il progetto: Mirabila, i tesori della Biblioteca in mostra, la biblioteca ha acquisito quattro vetrine per l’esposizione di materiali antichi e rari, offrendo, in modo continuativo, esposizioni che illustrano la ricchezza del patrimonio antico e raro. […]
Tra i compiti istituzionali, la Biblioteca di Como ha il dovere di acquisire opere – su qualsiasi supporto, libri, film, iconografia – che permettano agli utenti di ricevere la prima informazione su ogni materia dello scibile e di approfondire le informazioni che riguardano Como e il suo territorio o particolari attività di esso: per esempio l’industria della seta, i personaggi illustri come Alessandro Volta, Paolo Giovio, Andrea Alciati, Plinio il Vecchio.
Come biblioteca storica, di conservazione ma anche di pubblica lettura, la comunale di Como è parte integrante del Sistema bibliotecario intercomunale di Como (SBIC) organizzazione di servizi che riunisce biblioteche delle città e dei territori limitrofi con l’obiettivo comune di fornire “ogni genere di conoscenza e informazione” per tutti, come sottolinea il Manifesto UNESCO per le biblioteche pubbliche. […]

Fonte: tratto da “La Biblioteca comunale di Como ieri e oggi”, Le collezioni della Biblioteca comunale di Como, edito da Biblioteca comunale di Como, 2011

Complessi archivistici

Compilatori

  • Rielaborazione: Domenico Quartieri (archivista) - Data intervento: 15 ottobre 2012