Federazione lavoratori metalmeccanici - FLM di Milano ( 1972 - 1991 )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Partito politico, organizzazione sindacale

Profilo storico / Biografia

Il 1975 è l’anno in cui a Milano si realizza concretamente l’unità sindacale dei metalmeccanici, con l’apertura degli uffici unitari della Flm in Piazza Umanitaria 5. Dopo la costituzione della Federazione Cgil-Cisl-Uil nazionale nel luglio 1972 ratificata da parte dei Consigli generali unitari Cgil, Cisl, Uil il 24 luglio, la categoria dei metalmeccanici era stata una delle poche a dar vita, a livello nazionale, a una iniziativa di carattere unitario che, pur mantenendo in vita le tre sigle Fiom, Fim, Uilm, aveva portato all’unificazione di sedi e organismi dirigenti nella Federazione lavoratori metalmeccanici (Flm). Di unità sindacale (si rimanda per questo all’archivio Fiom, f. 58.1-9 in cui è presente materiale relativo a essa) si era cominciato a parlare già alla fine degli anni ‘60, anche se sono stati i primi
anni ’70 quelli fondamentali per il processo unitario. Nel marzo 1970 a Genova si tiene la I Conferenza unitaria dei metalmeccanici, momento fondamentale nella realizzazione dell’unità organica della categoria: si entra infatti nella fase decisiva del processo unitario, al quale tutti i lavoratori devono partecipare. Nel 1971 la mozione conclusiva dei lavori del Consiglio generale unitario dei metalmeccanici (22 luglio) stabilisce la costituzione di un Comitato esecutivo unitario composto dai tre esecutivi nazionali Fiom, Fim, Uilm e la nomina di una commissione per preparare la bozza di statuto del sindacato unitario che, come ribadisce il comunicato conclusivo della riunione delle Segreterie nazionali Fiom, Fim, Uilm (15 ottobre 1971), si sarebbe dovuta realizzare entro il 1972 (primo anno di tesseramento unitario). E’ proprio in quest’anno che a Modena si tiene (21-23 marzo) il Consiglio generale unitario Fiom, Fim, Uilm, nel quale sono presentate una proposta di statuto sulle strutture e una proposta di regolamento congressuale. A Milano nel 1972 viene aperto solamente un Fondo unitario (amministrazione), gestito dalla Fiom
provinciale. Nel c/c bancario sono versate le quote dei nuovi tesserati, i quali, sebbene per pochi anni, risultano iscritti solo alla Flm, senza scelta confederale. Gli iscritti prima del 1972 vengono “congelati” e mantengono invece l’iscrizione alla Confederazione scelta, oltre ad avere anche la tessera Flm. Le loro quote sono versate su c/c separati. Nel Milanese, invece, già nel corso del 1972 si avvia un processo unitario che dà vita, quasi a livello “sperimentale”, ad alcune Flm di zona, tra le quali occorre ricordare, da gennaio, la Flm di Sesto S. Giovanni.
Il 7 novembre 1973, a seguito di un incontro a Firenze fra la Segreteria provinciale di Milano e le Segreterie nazionali Flm, si decide di istituire in Piazza Umanitaria (in cui si trova anche la Federazione Cgil-Cisl-Uil) la sede delle strutture unitarie: l’istituzione della sede comune porterà alla soppressione di molte attività e servizi delle singole organizzazioni. Il sindacato provinciale ha come suoi organismi dirigenti il Consiglio generale, il Comitato
esecutivo e la Segreteria. Il Consiglio generale è il massimo organo deliberante, formato dai Direttivi delle tre organizzazioni (Fiom, Fim, Uilm), da membri eletti dai Consigli di fabbrica e dalle zone. Il Comitato esecutivo è composto da membri appartenenti agli organismi dirigenti di Fim, Fiom e Uilm. La Segreteria provinciale è composta dall’insieme delle singole segreterie. Nel corso del 1974, le tre organizzazioni sindacali Fiom, Fim, Uilm decidono di istituire tre uffici, ubicati ciascuno presso la sede di una Federazione. In corso di P.ta Vittoria 43 si apre l’Ufficio
amministrazione unitario, gestito da funzionari delle tre organizzazioni, cioé Lucrezia Frittoli per la Fiom, Silvana Bonomi per la Fim, Anna De Santi per la Uilm. In via Tadino 23, sede della Fim, è aperto l’Ufficio formazione unitario, mentre in via Salvini 6, sede della Uilm, l’Ufficio stampa unitario. L’Ufficio amministrazione è l’unico che funziona a partire dalla sua costituzione, per gli altri bisognerà invece aspettare l’apertura della sede di Piazza Umanitaria 5.
Il 1974, inoltre, è l’anno in cui Fiom, Fim e Uilm promuovono presso i lavoratori delle aziende metalmeccaniche una sottoscrizione di 1.000 lire ciascuno per la ristrutturazione della sede unitaria (“Il Lavoratore Metallurgico”, a. XXII, n. 5, giu. 1974, p. 10). L’inaugurazione avviene il 1 aprile 1975, anche se gli uffici avevano traslocato nella nuova sede nelle settimane precedenti: il primo ufficio a spostarsi è l’Amministrazione. Nei locali dell’Umanitaria vengono insediati questi uffici con il rispettivo apparato. I funzionari risultano così essere 27, di cui 12 Fiom, 9 Fim e 6 Uilm.
Nel 1975 quindi la sede entra nella sua piena operatività, come testimoniano anche i documenti rinvenuti nell’archivio, sia per la loro data (marzo 1975) sia per il loro contenuto.
La struttura degli uffici rimane così organizzata:
1) l’Ufficio di segreteria si occupa della parte esecutiva di tutti gli uffici che fanno capo a esso, tranne l’Ufficio amministrazione e l’Ufficio legale e vertenze, autonomi;
2) l’Ufficio organizzazione segue le questioni inerenti al tesseramento, all’organizzazione di scioperi e manifestazioni, alle nomine delle Rappresentanze aziendali sindacali;
3) l’Ufficio sindacale si occupa delle problematiche relative al Ccnl e al suo rinnovo, della gestione dei vari settori e comparti produttivi, dei problemi che i lavoratori affrontano sul posto di lavoro (Cassa integrazione, licenziamenti), dei contatti con le Associazioni padronali e con le direzioni aziendali;
4) l’Ufficio stampa ha come compito la diffusione dei volantini e dei comunicati stampa e gestisce l’attività di redazione di varie testate (“Il Lavoratore Metallurgico”, dal 1978 “Il Metallurgico”, mensile; “Consiglio di Fabbrica”, bollettino quindicinale; “Dibattito Sindacale”, rivista di ricerca; i giornali murali e la Rassegna stampa settimanale);
5) l’Ufficio studi, originariamente tutt’uno con l’Ufficio sindacale, svolge compiti di ricerca e di raccolta dati;
6) l’Ufficio formazione segue i corsi di formazione sindacale a livello provinciale o aziendale a cui
partecipano delegati e funzionari;
7) l’Ufficio 150 ore si occupa prevalentemente della organizzazione di corsi per lavoratori che vogliono prendere la licenza media; non mancano però corsi monografici a livello universitario;
8) l’Ufficio amministrazione è composto prevalentemente di apparato tecnico e gestisce il bilancio unitario: nel 1977 si rende indispensabile l’elezione di un “Collegio provinciale dei sindaci revisori” col compito di provvedere alla verifica e al controllo di ogni operazione amministrativa. Esso risulta composto di 9 membri, di cui 4 della Fiom, 3 della Fim e 2 della Uilm;
9) l’Ufficio legale e vertenze ha il compito di tutelare i diritti collettivi e individuali dei lavoratori applicando le leggi e i contratti. Questo ufficio ha una vita autonoma: la documentazione non è protocollata dall’Ufficio di segreteria, ma registrata a parte.
Nel 1977 vengono diramate nuove norme per il funzionamento della Flm provinciale a parziale modifica e integrazione delle precedenti. Si decide la suddivisione del lavoro e delle responsabilità in tre settori principali:
a) politica organizzativa, coordinata dai tre segretari provinciali e articolata nell’Ufficio organizzazione, nell’Ufficio di segreteria e nell’Amministrazione;
b) politica sindacale, coordinata da sei segretari provinciali e articolata nell’Ufficio sindacale, nell’Ufficio studi e ricerca, nell’ Ufficio legale e vertenze e nell’archivio-documentazione;
c) politica culturale, coordinata da tre segretari e articolata nell’Ufficio formazione, nell’Ufficio stampa, nell’Ufficio 150 ore. Per la pubblicazione dei volantini, dei bollettini e dei giornali di fabbrica si utilizzano i Centri stampa delle singole organizzazioni.
Nel 1978 la Flm diventa datore di lavoro del proprio organico, apre cioé una posizione contributiva all’Inps: viene utilizzato il primo libro-paga unitario (1° mag.1978). Il pagamento unitario dell’apparato prosegue fino al 1985, mentre a partire dal 1986 ciascuna organizzazione si prende di nuovo carico del proprio organico. Dopo il Convegno unitario di Montesilvano di Pescara della Federazione Cgil-Cisl-Uil (5-7 novembre 1979), nel 1981 si realizza un’importante riforma organizzativa anche nelle strutture della Flm: scompare il livello provinciale del sindacato, a cui subentra il livello comprensoriale. Dalla Flm provinciale, in origine suddivisa in 16 zone (Bovisa, Centro Direzionale, Cusano, Desio, Gorgonzola, Lambrate, Legnano, Lodi, Monza, Rho, Romana, S. Siro, Sempione, Sesto S. Giovanni, Solari, Vimercate), si staccano così gruppi di comuni che vanno a confluire in altri comprensori: Busto-Legnano-Gallarate-Saronno; Vigevano-Abbiategrasso-Magenta; Crema-Lodi; Treviglio-Adda milanese; Brianza. Questa riduzione territoriale comporta anche una diminuzione degli iscritti, delle zone, che scendono a 10 (Bovisa-Centro Direzionale, Cusano, Gorgonzola, Lambrate, Rho-S.Siro, Romana, Sempione, Sesto S. Giovanni, Solari, Centro Storico), e di tutta l’attività della Flm milanese. Si incrementa così l’apparato, modificando le proporzioni esistenti fra gli iscritti e gli organici. All’origine della riforma c’è la necessità di una più significativa aderenza dell’assetto organizzativo del sindacato alle modificazioni a livello istituzionale (decentramento su aree più vaste per favorire una presenza ed una iniziativa più funzionali del sindacato). L’anno seguente, il Comitato esecutivo della Flm, nell’Ordine del giorno del 19 luglio, stabilisce la realizzazione dal primo settembre della sede unitaria della Flm di Milano in Piazza Umanitaria 5
quale unico centro di direzione politica. Il trasferimento delle Segreterie con i rispettivi apparati di organizzazione avviene nel 1983: il primo maggio si inaugura la sede, presso la quale quasi contemporaneamente si trasferiscono le tre organizzazioni, Fiom, Fim e Uilm. Gli unici uffici che rimangono nelle proprie sedi sono gli Uffici amministrazione.
L’unità sindacale in questi anni diventa però sempre più difficile da gestire e da mantenere. In seguito al mancato accordo fra Governo e sindacati sul riconoscimento dei punti di scala mobile per il dissenso avanzato dalla corrente comunista della Cgil, il Segretario generale della Cisl, Pierre Carniti, dichiara (il 17 febbraio 1984) conclusa l’esperienza della Federazione Cgil-Cisl-Uil; il 2 ottobre viene chiusa la sede nazionale unitaria (1).
La Fiom, la Fim e la Uilm nazionale continuano a coabitare nella sede acquistata dalla Flm, ma su piani e con targhe differenti. Il 13 febbraio 1985 esse raggiungono un’intesa che prevede per ciascuna la riacquisizione della propria autonomia sindacale e la fine del tesseramento unitario, pur nel rispetto dell’esigenza di un coordinamento comune delle politiche rivendicative. Diversa è la storia della Flm milanese: contrariamente alle decisione prese dal Nazionale, la Segreteria, riunita il 6 marzo 1984, riconferma le regole di funzionamento del sindacato unitario e si
impegna a contrastare tutte quelle tendenze che puntano alla costituzione di strutture parallele o alternative al sindacato (sez. prima, f. 332). Fa eco a questa decisione politica quella dell’ Esecutivo, riunitosi il 5 settembre 1984, che ribadisce la necessità di rilanciare l’attività sindacale unitaria e di mantenerne invariate le decisioni, pur con la presa di coscienza del momento difficile attraversato da tutto il movimento sindacale (sez. prima, f. 330).
Tuttavia tra il 1985 ed il 1988 le decisioni prese in sede comune dalle tre distinte organizzazioni sono sempre meno. Ne è prova la diminuzione dei documenti presenti nell’ archivio, relativi soprattutto agli atti degli organismi dirigenti.
Nel 1988 la Flm si scioglie: Fiom, Fim, Uilm lasciano la sede di Piazza Umanitaria per ritornare alle proprie sedi. Alcuni compiti e attività alla fine del 1988 passano però in gestione a un ufficio unitario Fiom-Fim-Uilm con sede in via Fontana 3, dove viene collocato anche l’archivio della Flm.
Nel 1991 l’ufficio operativo unitario viene trasferito in corso di Porta Vittoria 43, mantenendo i seguenti compiti: coordinamento delle attività unitarie, nomina dei delegati, gestione dell’amministrazione unitaria.
L’archivio in toto è invece trasferito in via Fontana 18 e, dal dicembre 1993, a Sesto S. Giovanni, in via Breda 56.

(1) Le Confederazioni ritornano nelle proprie sedi.

Complessi archivistici

Compilatori

  • Inserimento dati: Primo Ferrari (Archivista) - Data intervento: 10 febbraio 2016