Federazione impiegati operai metallurgici - FIOM di Milano ( 1945 - )

Tipologia: Ente

Tipologia ente: Partito politico, organizzazione sindacale

Condizione: privato

Profilo storico / Biografia

LA FIOM-CGIL DI MILANO
La Fiom di Milano riprende ad operare nell’estate del 1945, nello stesso anno in cui avvenne la ricostituzione1
della Fiom nazionale (Federazione Impiegati Operai Metallurgici2
).
La documentazione relativa all’attività della categoria dei metalmeccanici milanesi nei mesi successivi al 25 aprile
del 1945 non è conservata tra le carte dell’archivio della Fiom di Milano3
; se ne trova traccia nell’archivio della
Camera del lavoro di Milano. Risulta, infatti, da un verbale di riunione del 17 luglio 1945 della Commissione
Esecutiva della Cdl di Milano che i segretari della Fiom milanese erano Bruno Monfrini (comunista), Mario
Valbonetti (socialista), e Franco Volonté (democristiano).
Le carte dell’archivio Fiom sono sistematicamente presenti solo a partire dal marzo 1947, data in cui la Fiom
milanese tiene il suo primo congresso, al quale si presenta con 142.421 iscritti. In questo periodo, la struttura
organizzativa centrale della categoria è molto scarna; nella sede centrale vi era solo il segretario responsabile
che si occupava, oltre che della direzione politica, di problemi molto vari (dall’organizzazione alla risoluzione delle
vertenze più importanti). Gli altri segretari erano distaccati nelle leghe presenti nel territorio. L’unico ufficio
funzionante a livello centrale, oltre all’ufficio di segreteria e all’ufficio amministrazione, era l’ufficio vertenze. Cinelli
(segretario generale provinciale), nella relazione tenuta al congresso della Sezione Fiom di Milano – Sesto San
Giovanni (16 marzo 1947), ricorda che “il nostro ufficio vertenze ha svolto come per il passato un’intensa attività;
sono state instaurate circa 250 vertenze mensilmente, di cui risolte circa il 50%. (…) Attraverso questa azione la
Fiom recupera in media mensilmente circa 5 milioni per le vertenze individuali, ai quali vanno aggiunte le somme
recuperate attraverso le vertenze collettive”. La struttura organizzativa descritta rispondeva non solo a logiche di
decentramento, ma ad un’attività sindacale che aveva ancora il suo centro politico nella Camera del lavoro.
La struttura della Federazione dei metalmeccanici fu segnata dalla scissione sindacale del 1948 e dall’uscita della
componente democristiana dalla segreteria e dagli altri incarichi negli organismi dirigenti4
.
Alla fine del 1949 si registra un crollo degli iscritti (quasi 40.000 in meno rispetto all’anno precedente) e una
conseguente crisi finanziaria. Gli iscritti alla Fiom milanese continuano a calare con ritmo costante: 10.000 in
meno nel 1951, altri 11.000 nel 1952. Ciò portò sul piano organizzativo alla riduzione del numero delle sedi
periferiche e dei funzionari: 7 sezioni in città con 11 funzionari e 27 in provincia, con funzionari solo a Monza,
Legnano e Sesto San Giovanni.
Dobbiamo aspettare la seconda metà degli anni Cinquanta per vedere la costituzione della Commissione
femminile, della Commissione giovanile, della Commissione impiegati e l’ampliamento dell’organizzazione
territoriale: 31 leghe in città e 21 in provincia. I membri della segreteria, in questi anni, sono 5.
Ma saranno i primi anni Sessanta, con la ripresa del movimento sindacale, caratterizzato dalla lotta degli
elettromeccanici e dall’avvio della contrattazione integrativa, che vedranno la Fiom articolarsi in modo più
capillare ed accrescere sia il numero dei funzionari, sia quello delle leghe. Nel 1962 la Fiom risulta strutturata nel
seguente modo: ufficio di segreteria, ufficio vertenze, ufficio legale (costituito nel 1960), ufficio amministrazione,
ufficio organizzazione, ufficio stampa e propaganda, ufficio studi economici e contrattazione. I membri di
segreteria passano da 5 a 6.
La struttura organizzativa della categoria avrà un assestamento ulteriore nel 1964 e risulterà così costituita:
ufficio di segreteria, ufficio organizzazione, ufficio stampa e propaganda, ufficio legale e vertenze, ufficio
amministrazione, ufficio studi economici e contrattazione, ufficio responsabile femminile. Le leghe sono 43, i
membri di segreteria sono 7.
Il biennio 1966-1968 vede l’avvio del dibattito sulle prospettive unitarie; risalgono a questi anni documenti comuni
sulla politica economica, sull’autonomia e sull’unità sindacale. Gli anni 1968-1972 sono caratterizzati dal
consolidarsi del processo di unità sindacale – vengono organizzate conferenze unitarie dei metalmeccanici,
riunioni congiunte di organismi dirigenti, ecc. – e da iniziative comuni. Nella primavera del 1968 la Fim, la Fiom e
la Uilm di Milano sono le prime a proclamare lo sciopero contro l’accordo nazionale sulle pensioni. Nel 1969 avviene la prima consultazione unitaria dei metalmeccanici sulla piattaforma rivendicativa contrattuale, e nel 1971
si decide di organizzare la prima campagna di tesseramento unitario.
Risale al 13 ottobre 1972 la costituzione della Flm milanese i cui organismi dirigenti sono: il Consiglio generale, il
Comitato direttivo e la Segreteria. Tuttavia le tre federazioni mantengono nelle proprie sedi tutti gli uffici, tranne
l’Ufficio fondo unitario (amministrazione) che si insedia (nel 1974) presso la sede della Fiom in corso di Porta
Vittoria e promuove una sottoscrizione tra i lavoratori metalmeccanici per contribuire alla ristrutturazione dei
locali della sede unitaria.
Nel 1975 le tre federazioni dislocheranno alcuni uffici nella sede unitaria. Diversa è, invece, la sorte del processo
unitario nelle sedi periferiche dove si vede la Flm operare con propri uffici già nel corso del 1972 ( ad esempio le
zone Sesto San Giovanni e Bovisa – Garibaldi).
Mentre si da vita alla sede unitaria, Fim, Fiom, Uilm continuano a mantenere presso le sedi originali alcuni uffici.
La Fiom lascia presso la Camera del lavoro la segreteria, l’ufficio amministrazione, e l’ufficio di segreteria che
continuano a svolgere le loro funzioni. Le zone sono 16, i membri di segreteria Fiom variano da 9 a 5.
Dopo il convegno unitario Cgil-Cisl-Uil di Montesilvano (novembre 1979), nel 1981 anche nelle strutture della
Fiom si realizza una riforma organizzativa: al livello provinciale subentra il livello comprensoriale (vedi Assemblea
costitutiva del comprensorio Fiom di Milano, 18 dicembre 1980, f. 11). Ciò porta alla perdita di gruppi di Comuni
che vanno a confluire in altri comprensori. Questa riduzione territoriale comporta una diminuzione degli iscritti e
delle zone, che passano da 16 a 10.
Il 19 luglio 1982 il Comitato esecutivo della Flm milanese stabilisce di trasferire nella sede unitaria le segreterie e
i rispettivi apparati di organizzazione che continuavano ad essere operativi nelle sedi delle tre federazioni. Ciò fu
attuato nel maggio del 1983. Gli unici uffici che rimangono presso la Camera del lavoro sono l’ufficio
amministrazione, il Ceriss – Archivio storico Fiom.
A seguito dello scioglimento della Flm milanese, avvenuto nel 1988, la Fiom sposta i propri uffici dalla sede
unitaria e ritorna nella sede della Camera del lavoro; la sua struttura organizzativa risulta la seguente: ufficio di
segreteria, ufficio amministrazione, ufficio organizzazione, ufficio vertenze, ufficio sindacale, ufficio stampa, ufficio
internazionale, ufficio formazione. La segreteria è composta da 5 membri.

1. Per quanto riguarda le fonti archivistiche relative al periodo 1901-1926 cfr. Archivio centrale dello Stato,
Comitato centrale della Federazione italiana operai metallurgici 1901-1926. Per la storia di questo fondo si veda
G. Fioravanti, L’Archivio del comitato centrale della Fiom (1901-1926), in “Analisi storica”, n. 1, 1983. Cfr. inoltre
B. Bezza, Fonti e studi per la storia della Fiom 1901-1925, in “Storia in Lombardia”, n.1, 1986, p. 233. Sulle fonti
archivistiche, relative però al periodo 1945-1970, della Fiom in Lombardia, cfr. A. Gandolfi, Fonti e studi per la
storia della Fiom in Lombardia 1945-1970, in “Storia in Lombardia”, n.2, 1987, p. 183.
2. Lo Statuto approvato dal 1° congresso della FIOM nazionale (5-9 nov. 1946) ratifica che la FIOM non è più la
Federazione Italiana Operai Metallurgici, bensì la Federazione Impiegati Operai Metallurgici.
3. Le uniche eccezioni riguardano il tesseramento, le elezioni di Commissione interna, e alcuni documenti
conservati nell’ufficio vertenze.
4. Franco Volonté, già segretario della FIOM milanese, diviene, nel 1950, segretario nazionale della neo-costituita
Cisl.

Complessi archivistici

Compilatori

  • Inserimento dati: Primo Ferrari (Archivista) - Data intervento: 06 aprile 2016